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Fonte: italia-express.it

Pane e Amianto

di Ornella Bongiorni

E’ la storia di una fabbrica ad alto rischio ambientale,  la Fibronit di Bari, ma  anche la storia del riscatto di una città, del diritto all’amore, alla bellezza,  al coraggio e  alla felicità. Tutto  raccontato con parole in poesia nel romanzo   di Giuseppe Armenise “Pane e amianto” (edizioni Poiesis).  Una storia nella storia italiana dell’eternit,   che “… infiniti lutti addusse…” a molte famiglie italiane.
Tutto succede intorno alla fabbrica della Fibronit, un tempo collocata nella periferia della città di Bari ma ora circondata dalle case del  quartiere Japigia.  La storia è raccontata dalla voce narrante di “lui”, un operaio  colpito dal mesotelioma pleurico  la malattia da avvelenamento da amianto. Ed è lui che su un piano sequenza  mai interrotto, come nel film “Quarto potere” di Orson Welles, ci racconta la storia di Giuliano, un giornalista “indagatore” alla ricerca della verità sulle tante morti da amianto che la città nasconde.

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‘I lavoratori del cibo. Un racconto attraverso fotografie, parole e documenti’ in mostra al Museo del Risorgimento di Milano

di Paolo Rausa

Non poteva mancare sui temi di Expo 2015 “Nutrire il pianeta, Energia per la vita“, l’omaggio ai braccianti, ai contadini che nel secolo scorso in terra di Lombardia, in Italia e nel mondo intero hanno con la loro pazienza e dedizione arato, seminato, scrutato il tempo per leggere i segni favorevoli o funesti per il lavoro dei campi. Questa mostra fotografica, suddivisa in percorsi tematici (il lavoro, la vita, l’agricoltura nel mondo, la modernizzazione e le lotte per i diritti) nasce dalla collaborazione di diversi enti fra cui il Comune di Milano, il Palazzo Moriggia-Museo del Risorgimento e l’Archivio del Lavoro di Sesto San Giovanni.

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Il 27 gennaio, nel giorno della memoria, al Benini di Melegnano la storia di Ugo Samaja, un medico triestino nell’Italia fascista, dal 1941 al Predabissi

Il 27 gennaio, nel giorno della memoria, al Benini di Melegnano la storia di Ugo Samaja, un medico triestino nell’Italia fascista, dal 1941 al Predabissi

di Paolo Rausa
Martedì 27 gennaio, il giorno della memoria della shoah e del genocidio di ebrei, zingari, omosessuali, comunisti, ecc., verrà ricordato a Melegnano all’istituto scolastico Vincenzo Benini, con letture da parte degli studenti di brani del libro di Ugo Samaja, un medico triestino cacciato dall’Ospedale della sua città dopo la promulgazione delle leggi razziali nel 1938. ‘E’ giunto qui, proprio qui fra queste mura ad esercitare la sua professione.’ – ci conferma il preside Marco De Giorgi.

E’ stata la Rete Civica di San Donato Milanese (RecSando) a voler coinvolgere l’Amministrazione Comunale.

L’Assessore alla Cultura Raffaela Caputo si è subito dimostrata entusiasta dell’iniziativa e consapevole di questa tragedia, drammaticamente analoga a quella che ha vissuto lei stessa con la famiglia qualche anno dopo in quei luoghi.

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Il tavolo San Giuliano 2015

‘Il Tavolo di San Giuliano 2015’: 500 anni dalla Battaglia dei Giganti ed Expo

di Paolo Rausa
Con l’incontro dell’altra sera, mercoledì 26 novembre, in Sala Consiliare l’Amministrazione Comunale, nelle persone del sindaco Alessandro Lorenzano e dell’assessore Morena Lucà, ha dato inizio al cosiddetto ‘Tavolo di San Giuliano 2015′. ‘Questo sarà un annus felix – ha esordito il sindaco -, perché accadono due fatti importanti che coinvolgono il nostro territorio: il 500° della Battaglia dei Giganti il 13 e il 14 settembre 1515 ha visto combattere le armate franco-veneziane da una parte e svizzero-milanesi dall’altra, con esiti terribili per gli svizzeri che decisero da allora la neutralità, ed Expo 2015, l’esposizione universale che ha come propositi nobili il tema dell’alimentazione e dell’energia per la vita.

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Il murale di San Giuliano restaurato da Mono Carrasco è stato consegnato al sindaco Lorenzano

 
 
di Paolo Rausa
Il 4 di ottobre 2014 alle ore 18,30 il murale di San Giuliano Milanese è stato consegnato alla città e poco dopo direttamente nelle mani del sindaco Alessandro Lorenzano, restaurato dal muralista Mono Carrasco, che proprio quarant’anni fa, il 4 ottobre 1974, giungeva esule nel nostro paese, costretto a scappare dal Cile in fiamme e insanguinato dalla feroce reazione della dittatura militare di Augusto Pinochet al tentativo democratico di Unidad Popular di Salvator Allende.

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Nella foto una veduta di Porto Selvaggio

Omaggio a Renata Fonte. L’Osceno del Villagio, la grande lottizzazione di Nardò

di Paolo Rausa
Il Circolo Legambiente ‘P. Medagli’ di Monteroni (LE) ha diffuso questo bel servizio di Danilo Lupo su Telerama, analitico sull’assalto alla diligenza del paesaggio salentino. Riuscirà a salvarsi dalle insidie? Sentendo il sindaco non credo. Eppure il primo cittadino dovrebbe essere appunto il primo a rivendicare l’unicità di quelle coste e di quell’entroterra popolato di ulivi secolari.

Ma lo sviluppo vuole la sua parte.

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