Allarme Unesco, il clima impazzito minaccia i monumenti Patrimonio dell’Umanità
Allarme Unesco, il clima impazzito minaccia i monumenti Patrimonio dell’Umanità
Immaginate un mondo in cui Venezia abbia perso il suo secolare duello contro le acque della Laguna e la Statua della Libertà sia stata affondata da un uragano. Un mondo in cui i moai di Rapa Nui crollino uno dopo l’altro, erosi alla base dal mare che fissavano enigmatici da quasi due millenni, e le barriere coralline scompaiano, portandosi via il loro tesoro di biodiversità, uccise dall’acidità degli oceani. Un mondo senza Mont Saint Michel e senza Stonehenge, senza i gorilla di montagna dell’Africa centrale, i draghi di Komodo e gli orsi grizzly di Yellowstone. Non è un incubo fantascientifico buono per il prossimo colossal hollywoodiano: è lo scenario (il peggiore, certo) paventato dall’ultimo rapporto Unesco sui cambiamenti climatici e i loro effetti sui siti Patrimonio dell’Umanità.