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“Steven Wilson: Immersione Nell’Armonia Perfetta – Una Recensione di ‘The Harmony Codex'”

STEVEN WILSON - The Harmony Codex - Recensione
STEVEN WILSON - The Harmony Codex - Recensione

THE HARMONY CODEX - disponibile dal 29 Settembre 2023 - Durata: 01:04:02

Un nuovo album di Steven Wilson è sempre un evento di portata notevole, un’esperienza che catalizza discussioni e riflessioni nel vasto panorama musicale. Il recente rilascio del suo settimo album da solista, “The Harmony Codex,” non fa eccezione a questa regola consolidata. Il talentuoso musicista britannico, noto per il suo ruolo nei Porcupine Tree e la sua prolificità in molteplici progetti musicali, ha consegnato un lavoro che continua a dimostrare la sua straordinaria versatilità artistica.

Un Percorso Senza Confini Musicali

L’album segue i controversi “To The Bone” e “The Future Bites,” che avevano diviso il pubblico per l’apparente allontanamento dalle radici prog. Tuttavia, “The Harmony Codex” sembra essere una risposta consapevole alle aspettative e alle critiche, presentando un’opera che abbraccia la diversità musicale di Wilson. La campagna mediatica che ha anticipato l’uscita ha contribuito a creare un’atmosfera di attesa che, in questo caso, sembra essere stata giustificata.

L'Uomo Dietro la Musica

Prima di immergerci nell’analisi dell’album, è cruciale comprendere il contesto della carriera di Steven Wilson: Il Genio Poliedrico della Musica Contemporanea, un artista  che, nel vasto panorama della musica contemporanea, si distingue come un autentico mago delle note, un alchimista sonoro capace di fondere stili e generi con una maestria unica. Parliamo di Steven Wilson, l’uomo dei miracoli che ha conquistato il cuore degli appassionati introducendo la sua personale rivisitazione del prog, un genere notoriamente di nicchia da decenni.

Nato nel 1967, Wilson è un vero e proprio erudito della musica, un appassionato collezionista di dischi che ha assorbito ogni sfumatura di genere, dal prog al punk, dalla new wave al pop, dall’elettronica al metal, toccando persino sfere indie e gothic. La sua biografia musicale è un viaggio attraverso un universo sonoro variegato, e questo sapere enciclopedico diventa la chiave della sua identità artistica.

Fin dall’età di 11 anni, Steven si è immerso nella musica, sperimentando con vari strumenti e progetti. Ma è negli anni ’90 che inizia a emergere, guadagnando consensi con due progetti che diventeranno pietre miliari della sua carriera: i No-Man e i Porcupine Tree. Quest’ultimi, spesso definiti la versione attualizzata dei Pink Floyd, trasportano le atmosfere psichedeliche in un contesto moderno, combinando elettronica e pop nobile.

Ciò che rende Wilson unico è la sua irrequietezza artistica, che lo spinge a esplorare tutte le possibilità che le dodici note consentono. La sua prolificità è straordinaria: due, tre dischi l’anno, ognuno con una visione sonora aperta e influenze che spaziano dai Radiohead ai Genesis, dai Tears for Fears ai Tool, dai King Crimson ai Pink Floyd, a tratti con influenze free jazz.

Il suo percorso solista è un vero e proprio trionfo, con venue sempre più grandi, dischi che scalano le classifiche e una fama che cresce anche nel campo della produzione e del remix. Wilson si impegna in una missione ossessiva: reinventare il pop, renderlo multiforme e duraturo, sfidando l’idea del prodotto usa e getta. Al di là dell’apparente supponenza, si cela un musicista eccezionale che ha plasmato la musica degli ultimi tre decenni attraverso progetti come No-Man e Bass Communion, esplorando territori che vanno dall’art pop all’ambient e alla dance. Questo background eterogeneo è essenziale per cogliere appieno la complessità di “The Harmony Codex.”

"Armonia Senza Catene: Il Codice Dell'Intreccio Sonoro"

Il titolo dell’album prende ispirazione da un breve racconto nella recente autobiografia di Wilson, “A Limited Edition Of One.” Tuttavia, nonostante l’origine narrativa, l’album non segue un filo conduttore evidente. Questa mancanza di coesione, soprattutto a livello musicale, si rivela essere una forza anziché una debolezza. Wilson intreccia abilmente elementi elettronici con un ritorno alle sue radici prog, creando un insieme di brani eterogenei che funzionano come un tutto coeso. “The Harmony Codex” offre una vastità di stili musicali, dai beat omnipresenti in tracce come “Inclination” e “Actual Brutal Facts” a momenti elettroacustici coinvolgenti come in “What Life Brings.” L’album abbraccia l’industrial dei Nine Inch Nails, il trip-hop dei Massive Attack e la psichedelia dei Pink Floyd. La presenza delle sei corde, in contrasto con precedenti segnali di distacco dalla chitarra, è evidente in pezzi come “Staircase” e l’epica “Impossible Tightrope.

The Harmony Codex, un album ricco di collaborazioni e brillantezza strumentale

La lista impressionante di musicisti coinvolti nell’album evidenzia la vastità degli arrangiamenti sonori di Wilson. Con la partecipazione di artisti come Ninet Tayeb, Theo Travis, e Nils Petter Molvær, l’album si trasforma in un’esperienza sonora ricca e coinvolgente. La produzione impeccabile di Wilson, affiancato da figure come Adam Holzman e David Kosten, contribuisce a creare un suono avvolgente e spaziale che abbraccia l’ascoltatore.

I brani, la durata, i musicisti

  1. Inclination – 7:15

    • Steven Wilson – voce, pianoforte, ARP 2600, moog Sub 37, chitarra acustica, ARP String Ensemble, organo Hammond, basso, strumenti ad arco, campionatore vocale, Cobalt 8, arpa, Fender Rhodes, corno, Prophet VI, pianoforte elettrico, percussioni a mano, plucked piano, celesta, mellotron, moog arpeggiator
    • Theo Travis – flauto traverso, sassofono, duduk
    • Nils Petter Molvær – tromba
    • David Kosten – programmazione aggiuntiva
    • Adam Holzman – Fender Rhodes, sintetizzatore modulare, pianoforte elettrico, wurlitzer, loop di sintetizzatore modulare, pianoforte, loop di DFAM e assolo di moog
    • David Kollar – chitarra, assolo di chitarra
    • Niko Tsonev – chitarra aggiuntiva, chitarra elettrica, assolo di chitarra
    • Pat Mastelotto – batteria e percussioni
    • Nate Navarro – basso fretless, basso
    • Jack Dangers – vocoder, sintetizzatore, drum machine, suoni e beat aggiuntivi, reverse piano chord, programmazione
    • Ninet Tayeb – cori, voce e chitarra
    • Craig Blundell – batteria, programmazione, hi-hat e percussioni
    • Guy Pratt – basso
    • Nate Wood – batteria
    • Ben Coleman – violino
    • Lee Harris – chitarra psichedelica
    • Josef E-Shine – suoni aggiuntivi
  2. What Life Brings – 3:40

    • Steven Wilson – voce, chitarra elettrica, basso, tastiere, programmazione
    • Craig Blundell – batteria, programmazione
    • Ninet Tayeb – voce
  3. Economies of Scale – 4:17

    • Steven Wilson – voce, pianoforte, ARP 2600, basso, strumenti ad arco, campionatore vocale, Cobalt 8, moog arpeggiator
    • Adam Holzman – Fender Rhodes, sintetizzatore modulare, pianoforte elettrico
    • Ninet Tayeb – voce
    • Josef E-Shine – suoni aggiuntivi
  4. Impossible Tightrope – 10:42

    • Steven Wilson – voce, ARP 2600, moog Sub 37, chitarra acustica, ARP String Ensemble, chitarra elettrica, basso, strumenti ad arco, Cobalt 8, arpa, Fender Rhodes, Prophet VI, percussioni a mano, plucked piano, mellotron
    • Theo Travis – flauto traverso, sassofono, duduk
    • David Kollar – chitarra, assolo di chitarra
    • Niko Tsonev – chitarra elettrica, assolo di chitarra
    • Nate Wood – batteria
    • Ben Coleman – violino
    • Lee Harris – chitarra psichedelica
    • Josef E-Shine – suoni aggiuntivi
  5. Rock Bottom – 4:25

    • Ninet Tayeb – voce
    • David Kosten – programmazione aggiuntiva, missaggio
    • Steven Wilson – produzione, missaggio
  6. Beautiful Scarecrow – 5:21

    • Steven Wilson – voce, ARP 2600, moog Sub 37, chitarra elettrica, basso, strumenti ad arco, Cobalt 8, percussioni a mano, plucked piano, moog arpeggiator
    • Craig Blundell – batteria, programmazione, hi-hat e percussioni
    • Jason Cooper – tom-tom
    • Jack Dangers – suoni e beat aggiuntivi
    • Josef E-Shine – suoni aggiuntivi
    • Nick Beggs – Chapman Stick
  7. The Harmony Codex – 9:50

    • Steven Wilson – voce, ARP 2600, moog Sub 37, basso, strumenti ad arco, campionatore vocale, Cobalt 8, mellotron, moog arpeggiator
    • Theo Travis – flauto traverso, sassofono, duduk
    • Rotem Wilson – spoken word
  8. Time Is Running Out – 3:57

    • Steven Wilson – voce, pianoforte, ARP 2600, moog Sub 37, chitarra acustica, ARP String Ensemble, chitarra elettrica, basso, strumenti ad arco, Cobalt 8, mellotron
    • Adam Holzman – sintetizzatore modulare, pianoforte elettrico
    • Ninet Tayeb – cori
  9. Actual Brutal Facts – 5:05

    • Steven Wilson – voce, ARP 2600, moog Sub 37, chitarra acustica, ARP String Ensemble, chitarra elettrica, basso, strumenti ad arco, campionatore vocale, Cobalt 8, mellotron
    • Adam Holzman – sintetizzatore modulare, pianoforte elettrico
    • David Kosten – missaggio
    • Jack Dangers – reverse piano chord, programmazione
  10. Staircase – 9:26

  • Steven Wilson – voce, ARP 2600, moog Sub 37, chitarra acustica, ARP String Ensemble, chitarra elettrica, basso, strumenti ad arco, campionatore vocale, Cobalt 8, mellotron, moog arpeggiator
  • Nick Beggs – Chapman Stick
  • Craig Blundell – batteria
  • Sam Fogarino – batteria
  • Jack Dangers – reverse piano chord, programmazione
  • David Kosten – missaggio

Recensione di THE HARMONY CODEX, curata da Fabrizio Cremonesi e Simone Sollazzo

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