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CAFUNÉ – Tra le corde dei racconti

Cafunè - Tra le Corde dei Racconti - gruppo folk rock mediterraneo - Il loro primo album in uscita il 21 Giugno 2025
Cafunè - Tra le Corde dei Racconti - gruppo folk rock mediterraneo - Il loro primo album in uscita il 21 Giugno 2025
Un intreccio di suoni che racconta leggende, sogni e terre antiche

C’è un gesto, dolcissimo e antico, che in portoghese si chiama cafuné: far scorrere le dita tra i capelli di chi si ama. Un atto semplice, tenero, intimo. Da questo gesto nasce non solo il nome della band, ma anche l’anima emotiva e artistica del loro album d’esordio, Tra le corde dei racconti, in uscita il 21 giugno 2025 — una data scelta non a caso, che celebra il Solstizio d’Estate: momento di passaggio, di luce e trasformazione.

CAFUNÉ è un ensemble di sei musicisti che intrecciano suoni e visioni con maestria e delicatezza, dando vita a un paesaggio sonoro che accarezza, avvolge e invita all’ascolto profondo.

Le mani e le voci di Cafuné

Sei musicisti, un solo respiro musicale

CAFUNÉ è un intreccio di sensibilità, strumenti e visioni che si fondono in un unico gesto d’ascolto. Ogni componente del gruppo porta con sé un timbro, un colore, una storia. Insieme, danno vita a una tessitura sonora che unisce il calore del Mediterraneo alle atmosfere del folk europeo.

  • Antonio Pincione – chitarra classica, acustica, bouzouki greco
    Architetto delle armonie e dei paesaggi sonori, tesse con corde di legno e metallo una trama che sostiene e guida.

  • Chiara Vatteroni – arpa celtica
    Il cuore antico del gruppo: le sue dita evocano echi di leggende e incanti, portando delicatezza e profondità.

  • Irene Lippolis – voce
    Una voce che accarezza, racconta e guarisce. Narrazione pura che attraversa epoche e anime.

  • Emanuele Casu – basso elettrico
    Il fondamento ritmico e pulsante: le sue linee donano corpo e radicamento, senza mai perdere la poesia.

  • Floriana Benedetti – flauto traverso, synth
    Aria e luce nei suoni: flautista e creatrice di atmosfere, fa dialogare antico e moderno con grazia naturale.

  • Michele Vannucci – batteria, percussioni
    Il battito del gruppo, tra terra e pelle. Le sue percussioni evocano riti, cammini e danze lontane.

Cafuné: un esordio che lascia il segno nel folk contemporaneo

Con Tra le corde dei racconti, Cafuné firma un esordio maturo, raffinato e coerente, in cui tradizione e ricerca convivono con naturalezza. L’ensemble dimostra una notevole capacità di scrittura e arrangiamento, offrendo un lavoro che si distingue per equilibrio timbrico, profondità emotiva e cura del dettaglio.

È un album che richiede ascolto attento, ma sa restituire molto: suggestioni poetiche, richiami ancestrali e una qualità sonora rara nel panorama attuale. Una prova d’autore che si colloca a pieno titolo tra le proposte più interessanti del folk contemporaneo italiano, capace di dialogare con il passato senza nostalgie e con il presente senza forzature.

Cafuné non rincorre le mode: sceglie la via più difficile e, forse proprio per questo, più autentica. E ci riesce con grazia, mestiere e visione.

Cantastorie folk-rock mediterraneo

Un ensemble che costruisce un ponte sonoro tra le melodie del folk-rock britannico degli anni ’70 e le sonorità più arcaiche del Mediterraneo, evocando paesaggi lontani, sospesi nel tempo, come visioni che affiorano e si dissolvono nella nebbia dell’alba. Le atmosfere richiamano i Pentangle, i Fairport Convention, fino agli echi incantati del flauto di Ian Anderson. Ma in queste trame pulsa qualcosa di più profondo: una mediterraneità autentica, viscerale, fatta di terra, vento e racconti sussurrati attorno al fuoco.

Cantastorie del folk-rock mediterraneo, i Cafuné intrecciano suoni e tradizioni con arpa celtica, chitarre, bouzouki greco, voce femminile, basso, percussioni e flauto traverso. Il risultato è un viaggio musicale tra storie e leggende, una carezza che sfiora le corde della memoria e accompagna l’ascoltatore in una dimensione intima, poetica, rituale.

Le composizioni, firmate da Antonio Pincione e Chiara Vatteroni, con testi di Chiara, sono autentici racconti in musica. Ogni brano è una miniatura poetica, un frammento di mito, una fiaba pagana che affiora come un ricordo antico. Il tutto prende vita grazie alla cura sonora di Mirko Mangano, che ha seguito la registrazione presso il Media Wave Studio di Massa (MS). L’immaginario visivo è completato dall’illustrazione di copertina di Luca Merli, dalle fotografie di Irene Malfanti e dal progetto grafico firmato Ondemedie.
Tra i momenti più intensi dell’album emerge Aronte e la Sirena, un brano che colpisce per la sua lirica folgorante, capace di sospendere il tempo:

«…Non capiranno mai

Che è sul pozzo della morte
che la vita spesso balla:

Annega e torna a galla.

Muore ogni bruco in farfalla…»

È impossibile non lasciarsi trasportare da queste musiche intrise di erbe selvatiche, di sale, di pioggia e di tramonti infuocati. Il disco si snoda come un cammino tra sentieri nascosti, un racconto corale dal sapore delle notti d’estate e dalla dolce malinconia delle storie tramandate sottovoce, lentamente.

Tracklist
  • Cafuné (5:39)
  • Fata del Jazz (3:41)
  • La Huesera (4:01)
  • Aronte e la Sirena (4:24)
  • Follia (4:45)
  • Giordano (3:00)
  • Caligo (4:14)
  • Alhambra 1492 (4:00)
  • Ninna Nanna (4:50)
Un invito all'ascolto

Una nota personale, nata dopo l’ascolto del loro album d’esordio.
Ascoltarlo è come varcare la soglia di un bosco antico, intriso di atmosfere medievali.
Si percepisce il crepitio di un fuoco vivo, il profumo pungente dei legni resinosi, delle erbe che sobbollono in una pentola sospesa su un treppiede.
Attorno, figure silenziose ascoltano: viandanti, spiriti erranti, bambini e anziani, tutti avvolti da un’arcana quiete.
Al centro di questa visione, una presenza femminile — forse una strega, ma non temibile — sussurra canti che non incantano per dominare, ma per guarire.
La sua voce è un balsamo, una carezza per l’anima inquieta, un abbraccio invisibile.
Questa immagine prende piena forma in Ninna Nanna, il brano che chiude l’album come un cerchio perfetto: un addio dolce, sospeso, che invita al ritorno ogni volta che il mondo esterno diventa troppo frastornante.


Distribuito da G.T. Music Distribution e prodotto da CAFUNÉ e Vannuccio Zanella per M.P. & Records.
Tra le corde dei racconti è un’opera che risuona come un sussurro antico, un piccolo rito collettivo da vivere ad occhi chiusi, lasciando che ogni nota trovi il suo posto tra i ricordi, i sogni e le corde invisibili del cuore.

Recensione Musicale di Fabrizio Cremonesi – RadioCodaRitorta

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