Carlo Ratti: Da NEXTSanDo alle città digitali
Le parole del Prof. Ratti, come al solito, volano alte e ci indicano un orizzonte forse ancora lontano ma altamente possibile e auspicabile. Leggere le sue indicazioni è davvero come possedere una torcia nel buio. Ci prospetta nuovi scenari che sono appena fuori dalla soglia di casa nostra e che potranno essere tanto più plausibili quanto più crederemo con tutte le nostre forze che non solo un futuro diverso è possibile, ma realizzabile se, affinchè ciò prenda forma, uniremo alla tecnologia sempre più fluida e digitale una passione e un calore che solo l’uomo può mettere in campo. Crederci insomma. E, nemmeno a dirlo, NOI ci crediamo. E Voi ?
Seguiteci, collaborate con NOI e Insieme arriveremo prima alla meta !
1 ) Siamo davanti all’alba di una nuova era, nella quale un vecchio modello di sviluppo può e deve essere accantonato, se non addirittura cestinato. Questo spegnimento / confinamento coatto per difenderci dal CoronaVirus, può a buon ragione sintetizzarsi nell’espressione: salvarsi cambiando
Non credo che i cambiamenti siano tagli netti tra modelli vecchi e nuovi, piuttosto parlerei di transizioni: da sempre le nostre città sono in trasformazione. In generale, inoltre, le nostre città non mutano facilmente nel loro impianto, ma sono permeabili a trasformazioni che riguardano il modo di abitarle: potremmo dire che può cambiare più facilmente il software del l’hardware.