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SESTOGALLO: TRA MACERIE, BARBECUE E FORESTA TROPICALE. A DUE PASSI DAL PARCO SUD

SESTOGALLO: TRA MACERIE, BARBECUE E FORESTA TROPICALE. A DUE PASSI DAL PARCO SUD

di Enrico Coviello per Redazione RecSando
C’è un angolo di San Donato Milanese, ai margini di Borgolombardo, che sembra sospeso tra passato e futuro, abbandono e trasformazione. Parliamo dell’area conosciuta come Sestogallo, un territorio di confine oggi in parte ridotto a deposito di macerie, rifugio improvvisato, luogo di barbecue improvvisati e vegetazione selvaggia che ricorda più una foresta tropicale che un sobborgo metropolitano. Il tutto a pochi metri da una scuola dell’infanzia, da una media – la Fermi – e dall’Istituto superiore serale Piero della Francesca, frequentato fino a tarda sera da studenti e studentesse dei corsi di Servizi Socio-Sanitari e Servizi Commerciali.
Una zona di confine, letteralmente. Ai margini del Parco Agricolo Sud Milano, ma anche al margine – viene da dire – dell’attenzione amministrativa. Qui, accanto a una nuova strada in costruzione che sbuca proprio alle spalle della scuola media Fermi, non ci sono segni evidenti di una pianificazione urbana attenta. Eppure il via vai di giovani e famiglie è quotidiano, specie nelle ore serali. Un accesso secondario, non presidiato, poco illuminato, usato da studenti e docenti che escono dopo il tramonto.
Il degrado è sotto gli occhi di tutti. Cumuli di detriti, strutture in disuso, erba alta e arbusti che si arrampicano sulle reti di recinzione. Una foresta urbana non progettata, non voluta, e sicuramente non gestita. Il tutto incorniciato da un paesaggio fatto di cemento, ripetitori e asfalto che si espande sempre più ai margini di quello che dovrebbe essere il nostro polmone verde: il Parco Sud.
Il quartiere Borgolombardo sembra vivere due realtà parallele. Da una parte, la scuola, la formazione, la vita quotidiana delle nuove generazioni. Dall’altra, uno scenario di degrado che fa pensare più a una zona industriale dismessa che a un’area urbana viva e abitata. E allora la domanda è semplice, diretta, urgente:

Sindaco Francesco Ségala, ci sarà spazio – oltre a cemento e antenne – anche per un po’ di decoro e sicurezza?

Serve una visione che non guardi solo all’asfalto, ma al contesto. Che tenga conto della vocazione ambientale del territorio, del suo ruolo strategico all’ingresso del Parco Sud, del diritto delle persone – grandi e piccole – a muoversi in sicurezza in un ambiente urbano che sia sano, curato e rispettoso.
Perché il futuro di un territorio si costruisce anche così: scegliendo di riqualificare, invece di abbandonare. Di ascoltare, invece di ignorare.

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