Dice nel suo libro: «L’austerità, decisa nell’emergenza, è frutto dell’incapacità dei sistemi democratici di affrontare tempestivamente, e con misure adeguate, i problemi che stanno attanagliando i paesi avanzati» «La cura non è però efficace. Genera malcontento e alimenta forze disgreganti all’interno della società, favorendo la nascita di movimenti populistici e mettendo a rischio la democrazia stessa».
Ne esce soprattutto la sicurezza che l’attuale momento di crisi (attuale??? Va avanti da più di 5 anni!) sia da addebitare alla politica. All’incapacità di coloro che una volta eletti, dopo aver fatto tante promesse, fanno fatica ad attuare quelle riforme che sarebbero sicuramente impopolari (per cui genera paura di non essere rieletti in futuro) all’inizio, ma che danno risultati positivi e cita l’esempio della Germania, partita nell’avvento dell’euro peggio di noi.
“ L’emergenza diventa così il motore dell’azione politica e il modo per giustificare le manovre correttive di fronte agli elettori, con la conseguenza che la cura – tardiva e varata sotto la pressione dei mercati – diventa ancor più dolorosa e impopolare”.
Redazione Recsando. Angela Vitanza
