Spiaggia senza tabacco: è questo slogan che campeggia sulla spiaggia di Calvi in Corsica.
Un invito della Lega contro il cancro a tutti i bagnanti per salvaguardare la propria salute e la salute dell’ambiente, perché la sigaretta non fa male soltanto all’uomo, ma anche alla terra.
La dispersione di mozziconi arreca danni perchè attraverso la degenerazione arrivano al terreno e all’acqua delle falde. L’invito è apprezzabile e sostenibile e lo condivido. Conosco l’impegno delle Associazioni ambientaliste corse impegnate da anni a promuovere la sostenibilità ambientale, bandendo per primi in Europa i sacchetti di plastica per la spesa.
In Italia, invece, si assiste al solito paradosso. Abbiamo una legge contro il fumo che vieta la sigaretta in ambienti chiusi, più per proteggere i non fumatori, che gli stessi amanti delle “bionde”.
Si lascia, infatti, che chi fuma lo faccia liberamente all’aperto. Ma che squallore vedere contenitori di mozziconi davanti ai reparti ospedalieri o alle sedi istituzionali della Salute e dell’Educazione, scuole comprese.
Come dire, se vuoi nuocerti, fallo pure, ma non danneggiare gli altri. Le Istituzioni, invece, dovrebbero tutelare la salute di tutti, fumatori compresi, limitando la diffusione delle aree ammesse al fumo, visto che le sollecitazioni a smettere di fumare non vengono prese in considerazione se non in caso di gravi malattie.
Se il fumo di sigaretta fa male, è dannoso anche fuori dagli ambienti chiusi, quindi, a mio parere, il divieto di fumare dovrebbe essere allargato anche negli ambienti aperti che fanno parte di strutture pubbliche come ospedali, scuole, tribunali, sedi di comuni e regioni, centri sportivi e luoghi all’aperto di grande afflusso turistico.
L’esempio di Calvi è un monito da seguire.
Redazione RecSando – Edoardo Stucchi