Unioni civili, cosa fare se il sindaco si rifiuta
Tra i primi a tuonare contro la legge sulle unioni civili ci sono molti sindaci, chiamati ad applicarla senza opposizioni.
Ecco quali misure adottare per vedere soddisfatti i propri diritti
La legge sulle unioni civili è realtà. L’Italia, 27esimo Paese a dotarsi di una normativa, da oggi ha un nuovo tema su cui dividersi in più parti, tra chi festeggia e chi trova pochi o zero motivi per lasciarsi andare all’entusiasmo. Alcuni sindaci hanno già espresso perplessità e hanno dichiarato di non volere celebrare le unioni tra persone dello stesso sesso. E altri, come Matteo Salvini, ha addirittura spronato i sindaci leghisti a disobbedire.
Per comprendere quali sono gli strumenti a disposizione dei cittadini, abbiamo chiesto il parere dell’ avvocato Roberto Cataldi che dirige un sito di informazione e approfondimento giuridico: “il ddl Cirinnà non ha previsto specifiche sanzioni, restano validi i principi generali del nostro ordinamento giuridico, le norme di carattere penale come quelle che puniscono il rifiuto e l’omissione di atti d’ufficio da parte di pubblico ufficiale”.
Si può quindi chiedere l’applicazione dell’articolo 328 del codice penale che “prevede la reclusione da sei mesi a due anni per il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio”.