L’ambiente politico e progettuale della città di San Donato Milanese si è recentemente ritrovato al centro di una controversia che ha sollevato numerose domande riguardo alla trasparenza e alla partecipazione della comunità nei processi decisionali.

Il progetto per il nuovo stadio del Milan, inizialmente presentato come riservato e confidenziale, è improvvisamente emerso dall’ombra del segreto, rivelando dimensioni e piani che lasciano perplessi e preoccupati i cittadini.

Ai consiglieri comunali di San Donato Milanese è stata recapitata una chiavetta USB contenente il progetto del nuovo stadio del Milan, destinato all’Area San Francesco, con l’esplicito divieto di diffondere le informazioni in esso contenute. Tuttavia, nonostante l’obbligo di riservatezza, il progetto misterioso è misteriosamente trapelato sui giornali, grazie a un’esclusiva de La Notizia. Le dimensioni del progetto sono state rivelate in maniera sbalorditiva: si parla di un’imponente struttura che supera di gran lunga quanto previsto dal Piano Regolatore, quadruplicando le dimensioni stabilite.

Il documento esaminato da La Notizia rivela una serie di dati sconcertanti, come l’incremento esponenziale delle dimensioni del progetto che andranno a intaccare l’area verde di San Francesco e parte del Parco Sud, con milioni di tonnellate di cemento previste. Si prevede una significativa alterazione dell’infrastruttura locale, che richiederà la costruzione di tre maxi-rotonde, nuovi svincoli autostradali e due ponti ciclopedonali.

La questione dei parcheggi rappresenta un’ulteriore criticità, con soli il 24% dei posti auto garantiti ai tifosi VIP, mentre la restante parte della tifoseria dovrà trovare soluzioni di parcheggio al di fuori dell’area, tra metropolitane, interscambi e addirittura l’aeroporto di Linate.

Un punto di particolare preoccupazione è l’impatto ambientale che l’opera potrebbe avere. L’opera è progettata per intaccare aree protette del Parco Agricolo Sud e comporterà la costruzione di un vero e proprio complesso, denominato “Podium”, che includerà non solo lo stadio, ma anche una serie di edifici, uffici, alberghi, musei e attività commerciali, influendo pesantemente sull’ambiente circostante.

Nonostante la promessa di trasparenza e coinvolgimento della comunità, l’amministrazione comunale non ha organizzato alcuna serata pubblica per illustrare ai cittadini il progetto del nuovo stadio. Questo atteggiamento contrasta pesantemente con l’impegno precedentemente dichiarato di essere un’amministrazione votata alla partecipazione e alla chiarezza nei processi decisionali.

Le reazioni non si sono fatte attendere: le preoccupazioni ambientali, i costi economici e gli impatti sulla mobilità urbana locale sono stati oggetto di forti critiche da parte di ambientalisti e opposizioni, già da tempo contrarie a questo “non-stadio”.

Il progetto, denominato impropriamente “Masterplan” in quanto si tratta soltanto di un rapporto preliminare, sembra provocare un’ondata di dubbi e critiche. L’area coinvolta, precedentemente destinata a ospitare una cittadella dello sport, si trova ora di fronte a un progetto che cambierebbe radicalmente l’aspetto e l’utilizzo del territorio.

Mentre l’amministrazione cerca di valutare questo nuovo scenario, i cittadini di San Donato Milanese sono in attesa di risposte chiare e trasparenti riguardo al futuro della loro città e alla gestione di un progetto che sembra avere effetti a lungo termine, sia in termini di sviluppo urbano che di impatto ambientale e sociale.

Fabrizio CremonesI  – N>O>I
Flavio Mantovani – N>O>I>