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Pillole dal respiro artistico

“Vita o Teatro”, Charlotte Salomon
“Vita o Teatro”, Charlotte Salomon
“Vita o Teatro”, Charlotte Salomon

L’artista Charlotte Salomon ha realizzato la sua opera omnia dal titolo “Vita o Teatro” mettendoci dentro l’anima. Il connubio delle forme d’arte che più amava come la pittura, la poesia, il cinema, il teatro, la musica, il fumetto.

Charlotte, ragazza berlinese di origini ebraiche, sperimentò nella sua breve vita terminata nell’inferno di Auschwitz, il crescendo di orrore imposto dal nazismo all’Europa. Nel 1939, all’età di ventuno anni, fuggi quindi da Berlino trovando rifugio presso i nonni materni nel Sud della Francia. Dal 1940 al 1942 realizzò un’incredibile serie di immagini, costruite con un tratto possente e colori molto espressivi. Concepì “Leben? Oder Theater? (Vita? O Teatro?) come un vero Singspiel, dramma con musica, suddiviso in tre parti: un prologo, una parte principale e una finale. Attinge alla sua vita per dare corpo e voce ai suoi personaggi che porteranno dei nomi fittizi, lei stessa sarà Charlotte Kann. Mise insieme un’opera colossale di oltre milletrecento fra tempere, veline, annotazioni musicali, varianti pittoriche e altri esperimenti. Amava farsi accompagnare dalla musica nella sua fase creativa.

Un’opera, che è molto più di una semplice biografia, è un importante testimonianza storica di un’epoca che segnato brutalmente il mondo.

L’immagine che chiude la raccolta è davvero sorprendente, dice molto più delle parole. La giovane Charlotte è seduta in spiaggia e contempla il mare di un azzurro intenso. Sulle gambe una cornice vuota, tra le mani l’inseparabile pennello, sulla schiena la scritta “Leben? Oder Theater?”, emblema della vita.

Come sottolinea lo scrittore e storico d’arte, Bruno Pedretti nel catalogo a lei dedicato durante la mostra di Palazzo Reale del 2017, questa ultima immagine ben si sposa con la poesia composta nel 1963 dalla grande poetessa Anna Achmàtova

Una terra sia pure non natale,
Ma da ricordarsela per sempre,
E nel mare un’acqua non salata
E carezzevolmente gelida.
Sul fondo sabbia del gesso più bianca,
E un’aria ebbra come vino,
E il roseo corpo dei pini
Nudo nell’ora del tramonto.
Ma il tramonto sull’onda dell’etere
È tale che non riesco a capire
Se sia la fine del giorno o del mondo
O di nuovo in me il mistero dei misteri.

Carla Paola Arcaini – N>O>I

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