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Piccoli Bomba Contro la Puzza,, ovvero la verita’ dietro i cantieri innovativi di San Donato Milanese

Il 1° Dicembre scorso, i sindaci Checchi (San Donato Milanese) e Lorenzano (San Giuliano Milanese) si sono presentati alla stampa in pompa magna insieme ai vertici di CAP Holding, gestore monopolista della rete idrica locale, per “glorificare” i cantieri in corso per il completamento – in zona Cesarini – della rete fognaria dei due comuni.
 
Le truppe del nostro premier possono congratularsi; anche qui a San Donato abbiamo assistito ad un’operazione di marketing renziano in piena regola: concentrare l’attenzione sul dito che luccica in primo piano, per non far scorgere, in questo caso quasi letteralmente, la montagna di cacca che c’e’ dietro.
I sindaci, entrambi del PD, sfoggiando i loro “cantieri innovativi”, ben si guardano dal divulgare che lo stanno facendo in extremis e sotto la minaccia di maxi-multe (715.000 euro al giorno) da parte dell’UE. I cantieri del PD servono infatti per regolarizzare la situazione vergognosa, esistente da sempre, del mancato allacciamento di parte di Via Di Vittorio e di Borgo Lombardo alla rete fognaria urbana.  
Ebbene si, i nostri piccoli Bomba crescono. Dopo aver farcito i loro programmi politici di ecologia, un ottimo toccasana elettorale, per anni i Checchi e i Lorenzano hanno permesso che le loro citta’ continuassero a riversare nelle rogge le acque di scarico di centinaia di abitazioni e esercizi commerciali. Ma non preoccupatevi, tutto sara’ a posto per il prossimo turno elettorale.
E se cio’ non fosse abbastanza, con uno di quei colpi di genio amministrativo che sempre contraddistinguono i politici nostrani, dal 2013 i nostri comuni hanno accettato di rinunciare ai loro dividendi come soci di CAP Holding“per investire nella società”, che nel 2014 ha chiuso il bilancio con piu’ di 7M di attivo.
 
Dal nostro punto di vista come cittadini, e quindi finanziatori di queste opere pubbliche attraverso le tasse, ci chiediamo: dove vadano a finire tali profitti, considerando che, nel frattempo, continuiamo a pagare care le opere che svolgono per noi (all’ultimo minuto) e naturalmente le bollette dell’acqua che non scendono mai nonostiante stiamo investendo in una societa’ che guadagna? Secondo una recente analisi svolta per il M5Sla risposta e’ che in parte servono a pagare le commissioni degli speculatori finanziari che hanno venduto a CAP Holdingcontratti derivati, ovvero quegli strumenti di speculazione finanziaria che hanno causato la crisi del 2007. Gli esperti consultati dal M5S hanno rivelato una situazione finanziaria dannosa per CAP Holding: “i contratti presenterebbero costi impliciti a svantaggio di CAP non dichiarati, non rispetterebbero il dovere di trasparenza e adeguata informazione né le banche avrebbero dichiarato al cliente gli effettivi rischi.”
 
Tuttavia, stranamente, finora nessuno a CAP Holding ha pensato di liberarsi di questi investimenti dannosi, mentre stiamo vedendo come procedono sicuri e veloci per liquidare Rocca Brivio, per la quale non hanno nemmeno saputo gestire decentemente un bando pubblico.
In conclusione, dalle fogne in poi, la situazione presenta parecchi lati spiacevoli, e la spruzzatina d’innovazione che ci vogliono far annusare non copre il fetore che emana da questo cantiere.

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