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L’osservatorio dice No alla Logistica a Paullo

Siamo costretti a contrastare ancora una volta di una nuova logistica che vuole stabilirsi nel Sud Est Milano, ennesimo assalto agli ultimi terreni liberi in prossimità uno snodo auto- stradale.

A Paullo, davanti ad un complesso residenziale potrebbe arrivare un insediamento tra i più dannosi per la salute umana e per l’ambiente. A quanto ci risulta senza nemmeno uno studio del traffico che valuti il peso ambientale e acustico, l’usura che deriverebbe alle infra- strutture viarie e l’aumento dei rischi da incidenti automobilistici, gli inevitabili ingorghi che potrebbero verificarsi nelle ore di punta.

.Siamo consapevoli che, anche per colpa della pandemia, il settore del commercio ha su- bito una profonda trasformazione, non possiamo però accettare che diventi un Far West selvaggio e senza legge in cui il privato fa ciò che più gli conviene e le amministrazioni pubbliche si limitano ad assentire.

 

I cittadini e le associazioni ambientaliste si sono opposte a questo piano e noi abbiamo sperato che di fronte alla mobilitazione l’amministrazione comunale si ravvedesse, met- tendo così il benessere dei paullesi davanti agli appetiti del privato.

 

Che avesse riflettuto sui costi sociali, ambientali ed economici causati dalla perdita dei be- nefici ecosistemici del suolo, che avesse considerato i disagi che questo insediamento ar- recherebbe ai cittadini.

Sembra che non sia così, l’interesse privato innanzi a tutto.

 

Noi abbiamo presentato all’amministrazione le osservazioni dettagliate per convincerla a salvare il suolo e il paesaggio di quest’area del basso milanese. Lo facciamo ora anche dalle pagine dei giornali.

BASTA CONSUMO DI SUOLO

Le nostre osservazioni

Relativamente alla scelta di destinare il nuovo comparto PA Dd1 ad attività di logistica e di autotrasporto si presentano le seguenti osservazioni:

Premessa

Assistiamo spesso, impotenti, all’assalto delle società di logistica agli ultimi terreni liberi in prossimità uno snodo autostradale.

Siamo consapevoli del profondo cambiamento, amplificato e accelerato dalla pandemia, che ha investito il settore del commercio e della conseguente necessità di nuove strutture logistiche che possano effettuare il trasporto dell’ultimo miglio.

Siamo però convinti che la pianificazione del territorio non spetti alle forze del mercato né alle allettanti proposte che queste avanzano.

 

Le amministrazioni pubbliche non debbano limitarsi ad effettuare il controllo burocratico delle carte con cui i proprietari chiedono di consumare nuovo suolo, bene comune e non rinnovabile. Il loro compito, anche nell’interesse dei loro cittadini, è quello di tutelare il suo- lo e il paesaggio, beni fragili la cui perdita sarebbe irreversibile, e non limitarsi ad asse- condare gli interessi di un privato.

L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha calcolato che, solo per poter riequilibrare i benefici persi, un ettaro di suolo consumato costa mediamente ai cittadini 37 mila euro ogni anno.

Oltre al costo economico i cittadini pagano il consumo di suolo con la salute propria e con quella del pianeta. Gli scienziati hanno scoperto che l’inquinamento, oltre all’aumento di incidenza in tumori, allergie e problemi respiratori, incrementa la virulenza della pandemia. Ignorare questi fatti significa non fare gli interessi dei cittadini

 

Unire la difesa del suolo con le esigenze del commercio ci costringe a trovare un nuovo modo di fare logistica.

Noi crediamo indispensabile un piano sovracomunale che metta ordine e ponga un freno al proliferare delle logistiche lungo gli assi autostradali.

L’Osservatorio è un organismo composto dalle strutture locali di Italia Nostra, Legambiente, WWF, Slow Food, DESR, Libera, Amici di Carlotta, Comitato Tilt Vizzolo, Greensando, Comitato Stop alla logistica Sordio-San Zenone, Vivai ProNatura, Associazione per il Parco Sud Milano, Associazione N>O>I – Network Organizzazione Innovazione, Associazione Cittadini di Paullo, Comitato Salviamo gli Alberi di via Galvani a Peschiera Borromeo, Comitato Salviamo il Pratone e Comitato No Logistica di Paullo.

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