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La Redazione RecSando intervista Don Luca Violoni

Ben arrivato a…… Don Luca Violoni

Da ieri 9 settembre ufficialmente il nuovo Prevosto della Parrocchia di San Giuliano Martire oltre che della Parrocchia di San Marziano e San Matroniano in Sesto Ulteriano, avendone accettato nella mattinata la nomina dall’Arcivescovo Scola.
Lo abbiamo incontrato nel suo nuovo studio presso la casa Parrocchiale, e la prima impressione è stata che ha una grande voglia di mettersi in gioco, lui che è molto sportivo, e togliamo subito la curiosità del tifo calcistico che per questa volta va dall’altra sponda di Milano. Il derby sarà anche in parrocchia, visto che il vicario don Alessandro è interista.. Don Luca arriva dalla Curia Milanese, dove negli ultimi 5 anni si è occupato del Settore degli Affari Economici della Diocesi. Ma si è occupato anche dell’incontro mondiale delle Famiglie con Papa Ratzinger nel 2012 in qualità di Segretario Generale. Tutte notizie che si trovano facilmente navigando in Internet, quindi la prima domanda è stata:

 

Mi racconta qualcosa di Lei, che non si sia ancora letto scrivendo il suo nome su un motore di ricerca?

Non so quante e quali cose ci siano scritte su di me, posso dire che la mia vita è sempre stata un’esperienza molto positiva, cominciando dalla mia famiglia, dai miei genitori, dall’infanzia in un contesto sereno, con la possibilità di fare molti incontri, e molto significativi, in tutti gli ambiti : amicali, scolastici, nei viaggi; in contesti sia civili che religiosi. Ogni tanto ci penso e mi dico che ho avuto la grazia di tanti doni. Ho fatto di tutto, ma penso di aver ricevuto di più, il centuplo come leggiamo sul Vangelo. Se poi penso a situazioni di dolore o disagio che incontro sul mio cammino, allora i doni che io ricevo dal Signore hanno un valore ancora più grande. Mi ritengo molto curioso di apprendere, di capire le cose, fin da piccolo è stato così, non fermarmi allo slogan, ma andare oltre, E viaggiare per aprire la mente, conoscere persone. Ora sono al quarto trasloco. Ma questo non vuol dire che metterò da parte il passato. Farà sempre parte di me. Qua ho già scoperto la storia di questa Chiesa, e anche che risale al sesto secolo. Pur essendo di San Donato, non sapevo queste cose.

“la sua vocazione sacerdotale”. Prima, durante o dopo la Laurea? Con questo indirizzo, poi, non pensava di avere un altro “disegno” per la sua vita?

(n.d.r. – don Luca è Laureato in Discipline Economiche e Sociali, presso l’Università Bocconi) La mia vocazione è partita quando avevo 17/18 anni quando a volte mettendo a posto i libri (sempre tanti, mi piaceva e mi piace ancora tanto leggere) mi imbattevo nel mio piccolo Vangelo, quello essenziale, ricevuto alla Prima Comunione. Leggendolo mi sono detto che Gesù le parole le rivolgeva a me. E questa sensazione mi piaceva. Ho comunque continuato ugualmente la mia strada. Iscrivendomi all’Università in una Facoltà che mi interessava molto. Dicendomi che se anche “l’altra cosa “ fosse durata, cresciuta e maturata, voleva dire che era la mia strada. E così è stato. Sono passato dalle Discipline Economiche all’Economia della Salvezza….Ma in fondo anche la scelta degli studi si intrecciava con il mio cammino. Mi interessava la macro-economia, capire cosa succedeva nel mondo, e anche ripensando all’Enciclica di Papa Paolo VI° “Populorum Progressio” di vent’anni prima e alla “Sollicitudo Rei Socialis” di Papa Giovanni Paolo II° di quegli anni, un documento ricco di richiami al concetto di "sviluppo dei popoli" , mi sentivo proprio invitato a perseguire i miei interessi per quelle materie.

18 anni di sacerdozio, senza un proprio gregge da guidare. Come si spiega così un ministero sacerdotale?

 

(n.d.r. – la domanda è nata da un mio errore . Il fatto che don Luca provenga dalla Diocesi, mi ha messo fuori strada, ma lui ha comunque risposto) Diventare sacerdote vuol dire avere un Vescovo, entrare in un presbiterio, e vuol dire mettersi a servizio, lì dove richiesto. I primi 5 anni sono stato Vicario all’Oratorio di Masnago, dunque tutto sommato avevo un “gregge” da seguire: i giovani dell’oratorio, cosi che incontravo anche le famiglie, gli amici.. gli studenti, gli scout della zona.. Tanti ambiti per incontrare tante situazioni, tante persone. Poi sempre a Varese un altro incarico all’Università e in due scuole, oltre alla responsabilità della Pastorale Giovanile Cittadina, per cui sempre in contatto con i giovani e la loro vita. E infine 5 anni fa la chiamata a Milano, in Diocesi, nel settore che si occupa dell’economato. Per cui la conoscenza della situazione e delle problematiche amministrative di tutte le parrocchie, (o quasi), che sono tantissime. A cui si è aggiunto l’incarico nel 2012 di organizzare il Forum Mondiale delle Famiglie. Due anni e mezzo di preparazione, che unito a tutto il resto mi hanno arricchito enormemente. Ora ho espresso questo desiderio di andare in una parrocchia al Vescovo, (che ci dice di esprimere sempre i nostri desideri, anche stamattina che ha firmato la nomina), e lo ringrazio enormemente per la fiducia che ha avuto in me accontentandomi. Basta pensare a quante responsabilità che mi affida, Pastorali o legali che siano.

Cos’ha in valigia?

Grande amante della montagna…mi risponde che in valigia, ci sono alcuni “chiodi fissi” da mettere in parete per essere in sicurezza e alcuni elementi variabili come le imbragature, che devono essere mobili. I chiodi fissi, sono i testi che mi hanno accompagnato nel mio cammino, come i testi del Cardinale Martini sulla Lectio Divina, i testi sul discernimento, sull’Eucaristia, sulla Parola di Dio. Testi che mi hanno guidato nel mio cammino verso il sacerdozio, cosi come la Regola pastorale di San Gregorio Magno che dice molto su come diventare pastore. Le variabili sono…la lettera che troverò qui, a San Giuliano, nel Vangelo scritto qui. Nelle storie che ascolterò qui, nelle scelte già prese da continuare, nel cammino che farò qui. E poi naturalmente tanti libri.

Quale Chiesa si aspetta a San Giuliano? Che è così vicino a san Donato che lei conosce bene?

I primi contatti mi parlano di una Chiesa che è il popolo di Dio, con fasce di tutte le età. Mi parlano di gente che ha voglia di relazionarsi, di incontrarsi, di fare concretamente e non solo parlare. Basta capire le esigenze della gente, cosa chiede, e cosa può dare. Tenendo sobrietà e essenzialità e mantenimento della propria identità come linee guida..

Ritiene vi siano urgenze pastorali a cui dare la precedenza?

Intanto bisogna ascoltare le tante realtà presenti, a cominciare dagli altri sacerdoti della Città e anche Mons. Alfredo, il sacerdote residente. Per una collaborazione positiva nelle scelte da fare. Anche per dare testimonianza di unione. Poi il proseguimento dei programmi fatti, che non vengano dimenticati. Il resto verrà con l’ascolto delle diverse realtà. Prendere le strade e verificare ciò che si fa, con criterio, costantemente, senza avere paure, ma anche senza fretta.

Ha un sogno? O cosa sogna….

Si vede tanta gente che è alla ricerca….gente che quando ci ascolta raddrizza le antenne in attesa di qualcosa di grande. Noi come Parrocchia, come Comunità Cristiana, possiamo, dobbiamo, accendere il desiderio di verità, di scoprire la nostra vocazione, il nostro posto nel mondo. la nostra strada, la nostra voglia di sentire il desiderio di Dio

Buon Cammino, Don Luca.

Redazione Recsando – Angela Vitanza

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