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La devastazione di Area San Francesco NON salverà il Pratone

Giovedì 25 gennaio 2024, nella sala giunta del Comune di San Donato Milanese, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del cronoprogramma che dovrebbe portare alla realizzazione del nuovo stadio del Milan a San Donato Milanese, nell’area denominata San Francesco.

In tale occasione il sindaco di San Donato Milanese, sig. Francesco Squeri, ha altresì esposto le 3 discriminanti che gli uffici tecnici del comune hanno ritenuto essere punti dirimenti affinché tale nuovo manufatto edilizio venga realizzato, vale a dire:

  • le infrastrutture;
  • la mobilità;
  • le compensazioni ambientali.

Tali osservazioni sono condensate in un documento di 120 pagine reperibile sul sito del Comune di San Donato Milanese, pensato come risposta alla richiesta di variante presentata dal Milan.

Se per le 2 prime osservazioni la palla passa adesso agli enti sovracomunali di raccordo, vale a dire Città Metropolitana e Regione Lombardia, il terzo punto sopracitato potrà e dovrà invece essere discusso a livello comunale in maniera precipua dalla maggioranza uscita dalle urne del voto amministrativo del giugno 2022.

E a tal riguardo, ogni cittadino sandonatese che ha a cuore il proprio benessere e quello della sua città Non poteva in tale ottica non arrivare subito a cogliere in questo passaggio amministrativo la celata Ma fattuale possibilità di unire al discorso stadio la concreta salvaguardia della meravigliosa Area più estesa (Ben 9 ettari e mezzo) ubicata nella zona Centrale della Città di San Donato Milanese, recante il famosissimo nome di Pratone.

E invece No!!!

Durante la conferenza stampa del 25 gennaio scorso, a puntuale richiesta fattagli, il sindaco di San Donato Milanese Francesco Squeri ha escluso in maniera CATEGORICA che la sua persona o l’amministrazione da lui presieduta, proverà a intervenire nei confronti del proprietario dell’area in questione, vale a dire la famiglia Caltagirone, considerando ciò un capitolo chiuso. 

Cosa dire?

Se questa è la visione a lungo respiro di chi amministra San Donato Milanese, davvero possiamo archiviare gli slanci ambientalisti palesati dagli stessi durante l’ultima campagna elettorale.

Ma ci chiediamo e Non smetteremo Mai di farlo:

Davvero una volta eletti, ci si scorda in maniera così plateale che attraverso la propria candidatura ci si pone alla guida della cosa pubblica per fare gli interessi PUBBLICI della città e che ciò può e Deve Anche comportare il frapporsi a logiche private e speculative?

San Donato Milanese si trova ora a fronteggiare una situazione paradossale: un’amministrazione che prima delle elezioni si dichiara ambientalista, ma poi sembra voltare le spalle a principi fondamentali in nome degli interessi privati. La popolazione, che ha a cuore il proprio benessere e l’ecosistema locale, deve riflettere seriamente sulle scelte dell’Amministrazione e chiedersi se queste rispecchino davvero il bene pubblico o se siano solo una facciata per favorire interessi privati.

Flavio Mantovani – Redazione N > O > I
Fabrizio Cremonesi – Redazione N > O > I

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