Venerdì 23 marzo 2018 presso l’Aula Magna IRCCS Policlinico San Donato, in Piazza E. Malan, si è tenuta l’ottava edizione IMAC (Italian Meeting on Adult with Congenital Heart Disease) organizzata dal dottor Massimo Chessa, Alessandro Giamberti e dal professor Massimo Massetti. Questo è stato, per tutti coloro che si occupano in Italia di cardiopatie congenite in età adulta, un appuntamento di formazione e di riferimento.
Gli argomenti scelti in occasione di questa preziosa giornata sono stati: l’ipertensione arteriosa polmonare, lo scompenso cardiaco nel cardiopatico congenito adulto, l’origine anomala delle arterie coronarie e le Cardiopatie definite “semplici”.
Ogni sessione è stata accompagnata da presentazioni di casi clinici da parte dei principali Centri italiani e da letture magistrali che hanno contribuito a definire lo “stato dell’arte” di queste tematiche. Il meeting è stato reso particolarmente interessante grazie agli interventi di dottori, professori e studiosi di fama internazionale che hanno accompagnato durante la giornata cardiologi, cardiochirurghi, pediatri, anestesisti, psicologi, medici del territorio, giovani specializzandi e personale infermieristico che è quotidianamente a contatto con i pazienti adulti con cardiopatia congenita. Gli interventi dei già citati dottori Massimo Chessa e Alessandro Giamberti hanno spiccato insieme a quelli di tutti gli altri Grandi della cardiochirurgia per talento, professionalità e passione.
Tra i vari relatori, alcuni provenivano da sedi estere (le relazioni erano sia in lingua inglese sia in lingua italiana) come il professor Konstantinos Dimopoulos (Londra – GB), Eugen Sandica (Bad Oeynhausen – D). Tra gli ospiti erano presenti anche il Gruppo di Lavoro Cardiopatie Congenite, la SICCH (Società italiana di chirurgia cardiaca e vascolare), l’associazione Dona la vita con il cuore ONLUS del Policlinico Gemelli e l’associazione AICCA (Associazione Italiana dei Cardiopatici Congeniti Adulti) ONLUS che ha la sua sede nazionale presso l’IRCCS Policlinico San Donato.
A fine giornata, quando tutti i partecipanti hanno lasciato l’Aula Magna del Policlinico San Donato, si sentiva un’atmosfera di stima reciproca che da sempre unisce i nostri grandi Salvatori, e alla chiusura delle porte ognuno ha ripreso la propria strada con più conoscenze e più amore verso il prossimo rispetto a prima e pronto a intraprendere di nuovo il viaggio sapendo di non essere mai solo, ma di avere sempre al proprio fianco amici, colleghi, familiari e pazienti.
redazione RecSando – FEDERICA PERDONCIN
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