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Ipotesi piscina area via De Nicola: il Comune dichiara l’improcedibilità della proposta

L’Amministrazione Comunale mette la parola “fine” al procedimento relativo all’ipotesi di realizzazione di una piscina nell’area di via E. De Nicola prospiciente il Municipio, da parte di un operatore privato.
Con una comunicazione del 29 maggio, infatti, il Comune dichiara la definitiva improcedibilità della proposta pervenuta, in quanto la documentazione tecnica presentata – e mai integrata – non risulta corretta dal punto di vista economico-finanziario.“Lo scorso 7 marzo è stata presentata una proposta di Project Financing – commenta il Sindaco, Marco Segala – per realizzare una piscina all’interno dell’area gestita dal WWF (4 mila mq sui 25 totali). Le norme a riguardo sono molto chiare e, un tali casi, prevedono che la quota di finanziamento in capo ad una Pubblica Amministrazione non sia superiore al 49% del costo complessivo dell’investimento: il Piano presentato dal privato non rispettava minimamente il dettato normativo e, pertanto, abbiamo richiesto il 21 marzo di integrare la documentazione con un nuovo piano economico rispondente alle disposizioni vigenti in materia, pena la conclusione del procedimento. Oggi, constatiamo che nessuna integrazione è pervenuta e pertanto il procedimento si chiude”.

L’area di Via De Nicola è l’unica proprietà pubblica che NON ricade nel Parco Agricolo Sud Milano ed è gestita dal WWF, tramite apposite convenzioni.
Un operatore privato ha presentato una proposta di Project Financing per realizzare una piscina all’interno dell’area: 4 mila mq sui 25 mila disponibili.
Il Codice Appalti (d.lgs. 50/2016 mod. 2017) prevede le modalità con cui si devono gestire i rapporti e il contributo massimo che le pubbliche amministrazioni possono concedere al promotore.  «L’equilibrio economico finanziario rappresenta il presupposto per la corretta allocazione dei rischi.. Ai soli fini del raggiungimento del predetto equilibrio, in sede di gara l’amministrazione aggiudicatrice può stabilire anche un prezzo consistente in un contributo pubblico ovvero nella cessione di beni immobili che non assolvono più a funzioni di interesse pubblico. […] In ogni caso, l’eventuale riconoscimento del prezzo,  sommato al valore di eventuali garanzie pubbliche o di ulteriori meccanismi di finanziamento a carico della pubblica amministrazione, non può essere superiore al quarantanove per cento del costo dell’investimento complessivo, comprensivo di eventuali oneri finanziari”.
L’Amministrazione Comunale il 21 marzo 2019 ha comunicato all’operatore che il Piano Economico Finanziario non rispetta il dettato normativo e, pertanto, per poter analizzare il Project deve essere presentato un nuovo Piano Economico Finanziario.

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