Intervista a … Andrea Garlinzoni, Tenente Arma Aeronautica in congedo
Laurea in Economia Aziendale alla Bocconi, 1973
Recensione del libro
Un uomo un’epoca – letto per voi
Antologia biografica del colonello Umberto Maddalena – 1894-1931 di Andrea Garlinzoni
L’autore ci prende per mano e con capillare meticolosità ripercorre la vita di un grande uomo, il colonello Umberto Maddalena, a 90 anni dalla sua scomparsa.
Grazie alla conoscenza diretta della famiglia del colonello, Garlinzoni ha potuto tracciare un ritratto fedele del colonnello Maddalena, mettendone in luce la passione per il volo, il grande entusiasmo e anche l’attualità del suo pensiero. L’antologia è ricca di illustrazioni d’epoca, di articoli e di scritti dello stesso colonello. All’apparenza potrebbe sembrare un testo un po’ didascalico, in realtà è così carico di vitalità e di energia da far risplendere ancora oggi una persona che ha segnato la nostra storia: un grande uomo!
Intervista
Come e quando è nata la passione per la scrittura?
A.: Il primo libro l’ho scritto nel 1977, “Due uomini e una nave”. Appassionato di storia e in particolare della II guerra mondiale ho voluto descrivere qualcosa molto vicino a quanto successe veramente. I contatti con gli alleati prima dell’8 settembre 1943 (Armistizio di Cassibile), avvennero realmente. L’obiettivo era dimostrare che i soldati italiani non “scapparono a casa” ma furono lasciati senza disposizione ad ogni livello di grado. Il nostro non fu “un esercito che si era sciolto da solo” ma, approfondendo i fatti avvenuti, ho cercato di dare un’interpretazione di quei mesi cruciali, di cosa significò il messaggio di Badoglio dell’8-9-1943 e delle sue conseguenze.
L’attività di Formatore e di erogatore di corsi per venditori e dirigenza (questi i principali temi) mi ha sempre obbligato a scriverne i “copioni” secondo le necessità dell’azienda cliente. Ciò mi ha reso facile il descrivere i fatti e inventare, con la mia fervida fantasia, storie ambientate in luoghi reali seguendone la storia e i fatti cruciali.
Come mai si è interessato alla vita del Colonnello Umberto Maddalena?
A.: Facebook ha facilitato il contatto con un elicotterista del 118 Areu, abitante a Colico: Lorenzo Bettiga. Come Ufficiale dell’Arma Aeronautica in congedo, mi ha interessato la sua persona. Aveva letto un altro mio libro “La Miniera” in cui ipotizzo una possibile spiegazione dell’abbandono della cava di Piona, poco distante dall’abbazia stessa. Terminò i lavori di estrazione subito dopo la guerra. Seguendo la mia passione giovanile di ricerca di cristalli e minerali, avevo avuto l’occasione di vedere il laghetto che si nasconde all’interno della montagna. Facile vedere i collegamenti storici con Dormo, cittadina sull’altra sponda dove fu catturato Benito Mussolini.
Il tema lo interessava e, poco alla volta siamo diventati amici.
Il Museo di Campodolcino, poco tempo dopo, ci ha incaricato di dare un nome, una marca e una storia a un paio di centinaia di rottami di ferro, probabilmente di un aereo. La ricerca portò all’individuazione dell’aereo cui appartenevano i pezzi: un idrovolante Macchi M.24.
Nel 1925, la Squadriglia Maddalena composta da due di questi idrovolanti si era schiantata sul Passo dello Spluga, abbattuta da una furiosa tempesta di neve. I due M.24 erano sotto il comando del Maggiore Umberto Maddalena.
Su questa lunga ricerca ho pubblicato il volume “Spluga – 11 novembre 1925 – La squadriglia Maddalena” di cui sono coautore insieme a Lorenzo.
Sempre frequentando i piloti dell’AREU, ho avuto il piacere di conoscere il pronipote da parte di madre del Maddalena: il Comandante e Istruttore Luca Bonon, ex Ufficiale dell’Aeronautica Militare. Una persona meravigliosa che l’anno successivo mi ha portato a Milano un bauletto abbastanza grosso con tutti documenti, le foto, i libri, le lettere ecc riguardanti il Ten. Col. Umberto Maddalena.
Non potevo lasciare un tale tesoro senza dargli almeno un’occhiata. Il confronto tra le edizioni del suo volume “Lotte e vittorie sul mare nel cielo”, edite nel 1931 e nel 1995, portava alla luce troppe significative differenze. Mi sono dedicato quindi ad approfondire la vita di U. Maddalena, nel 1931 l’Ufficiale più decorato della Regia Aeronautica Militare, scrivendo l’Antologia che riprende e emette sotto esame ciò che chi volò con lui scrisse intorno al 1930 e i successivi libri degni di nota che lo riguardano. Siamo a due settimane circa dal 90° anniversario della sua morte in un incidente aereo avvenuto il 19-3-1931.
Perché dovremmo assolutamente leggere il suo ultimo libro “Un uomo, un’epoca – Antologia biografica del Ten. Col. Umberto Maddalena” ?
A.: La vita di Umberto Maddalena (1984-1931) è la testimonianza della fine di un’epoca, quella dei velieri e l’inizio di quella dell’aviazione, la fine della “Belle Epoque” e i primi trent’anni del XX secolo con la tragedia della Prima Guerra Mondiale e la nascita e la crescita dell’aviazione. L’antologia presenta uno spaccato di quel periodo, con l’avventuroso passaggio dalle comunicazioni via mare a quelle via aereo.
La figura del Maddalena, Capitano di Lungo Corso, che aveva circumnavigato il globo nei suoi quattro anni di navigazione e quella, successiva, di ufficiale pilota di idrovolanti, mette in mostra il suo modo sereno e tranquillo nell’affrontare lunghissimi voli e le incognite delle bufere e delle tempeste, proprio grazie alla sua conoscenza del mare, dei venti e di come interpretare da navigante le informazioni meteo. Parlava con il re Umberto senza problemi, con Benito Mussolini e Italo Balbo, umile ma sicuro di se stesso, del suo sapere, del conoscere il mare e l’aria in modo quasi totale.
Claretta Petacci, nei suoi diari, rivela che Mussolini ricordando un volo con Italo Balbo ai comandi dell’aereo, disse “Meno male che si mise Maddalena ai comandi, altrimenti non ce l’avremmo fatta!”
Il libro è come dicevo di nicchia, per gli appassionati di Aeronautica, per chi vuole approfondire i fatti che portarono allo sviluppo della Regia Aeronautica Italiana.
Che altri libri ha scritto?
Per chi fosse interessato può cercare i miei libri (tanti) su www.amazon.it oppure seguirmi sulla mia pagina Fb o sul mio Blog. Ho pubblicato inoltre anche degli E-Book.
Come concilia la vita lavorativa con la passione per la scrittura?
A.: Dal 2010 sono in pensione ed ho prima pubblicato “Vite Graffiate” con un editore di Padova: in tre volumi. Dopo il primo, si è lamentato delle scarse vendite e ha rescisso il contratto.
Su consiglio di mia figlia sono diventato editore su Amazon, curando anche la copertina, la IV di copertina e la sinossi del libro. Ad oggi ho venduto a più di 7.500 lettori. Considerando che scrivo solo ciò che ha destato interessa in me, direi di essere uno scrittore di nicchia che ha i suoi appassionati lettori.
Quali altri progetti nel cassetto?
A.: Ispirato alla vera storia del femminicidio di una ragazza quasi maggiorenne uccisa negli anni ’70 nella provincia di Milano. Quel femminicidio ha ispirato un romanzo in cui ho modificato nomi, cognomi e luoghi, anticipandolo di alcuni anni in modo di attingere alle mie esperienze relative al V anno di liceo scientifico, lo stesso tipo di liceo della vittima, e ai fatti del 1969 (bomba di Piazza Fontana, Pinelli “Sanbabilini” etc). I due colpevoli, condannati all’ergastolo, sono tuttora in vita e credo siano ormai usciti di prigione, da qui l’obbligata modifica di molti elementi che nulla tolgono alla drammaticità della storia, riportata secondo le testimonianze stesse dei due, durante interrogatori e processi, e a quanto i giornali dell’epoca, recuperati con difficoltà, avevano scritto della vittima.
Lo sto completando e prevedo di pubblicarlo nel giro di un paio di mesi.
Carla Paola Arcaini
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