La contestazione al sindaco Giuseppe Sala durante il Forum della partecipazione a Milano riguarda il presunto mancato ascolto delle istanze dei cittadini da parte dell’amministrazione comunale. I manifestanti sostengono che il sindaco Sala e la sua Giunta non offrano una reale partecipazione ai cittadini, organizzando eventi di “finta partecipazione” controllata. Essi denunciano la mancanza di spazio per un confronto critico e accusano l’amministrazione di prendere decisioni unilaterali senza considerare le opinioni dei cittadini.

I temi portati avanti dai manifestanti includono il referendum sullo stadio di San Siro, il bosco di via Falck, la vicenda Città Studi e il parco Bassini.

In particolare, viene ricordato il caso di San Siro, in cui il sindaco avrebbe cercato di negare il diritto al referendum dei cittadini, ma è stato successivamente sconfitto in tribunale. Viene anche menzionato il caso dell’area Expo, in cui un referendum per la trasformazione in un grande parco è rimasto inattuato e l’area è stata cementificata.

I manifestanti criticano la continua distruzione di aree verdi a favore di progetti di cementificazione promossi dal Comune e si sentono inascoltati e presi in giro dalle narrazioni sulla “Milano Green City” e dall’immagine di un sindaco ambientalista.

Durante la contestazione, l’assessora Gaia Romani si è confrontata con i cittadini, ma il sindaco Sala è stato accusato di ignorare i manifestanti e di proseguire verso l’ingresso. I manifestanti hanno espresso il loro disappunto con slogan come “Vergogna!” e “Sei un sindaco, non un re!”. Un cartello del flash mob raffigurava il sindaco con uno sguardo torvo, una corona in testa e il fumetto “Decido io”.

In risposta alle contestazioni, il sindaco Sala ha affermato che se il punto di partenza dei comitati è “no allo stadio”, allora la partecipazione può essere valida, ma l’amministrazione deve assumersi le sue responsabilità nel governo della città. Sala ha sottolineato che l’amministrazione ha firmato più di cento patti con diverse associazioni, ma ha anche affermato che qualcuno interpreta la partecipazione come “fate come dico io”, rendendo così più difficile il dialogo.

Staff N>O>I