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CS: INTITOLAZIONE VIA CITTADINA A SERGIO RAMELLI – NON RIMARREMO SILENZIOSI DI FRONTE A UNA SIMILE SCELTA!

ANPI_SEZIONE GISELLA FLOREANINI - San Giuliano Milanese

Nel prossimo Consiglio Comunale di lunedì 26 maggio una mozione del Gruppo Fratelli di Italia propone l’intitolazione di una strada cittadina alla memoria di Sergio Ramelli.

Ramelli fu assassinato nel 1975, a soli 18 anni, da militanti di Avanguardia Operaia. Fu un omicidio barbaro così come furono quelli di Claudio Varalli, anch’egli 18enne, di Giannino Zibecchi, di Alberto Brasili vittime nello stesso anno di gruppi neofascisti. Nel 1978 Roberto Scialabba, operaio e militante di Lotta Continua, venne ucciso da Valerio Fioravanti, stragista neofascista, pluriomicida, condannato anche per la strage di Bologna.

In quegli anni, seguiti ai movimenti del ‘68 e alla derivante crisi sociale, lungo e doloroso è l’elenco delle vittime, di destra e di sinistra. Giovani vite spezzate in un periodo di tensioni ideologiche e di odio fra opposte fazioni, portate alla contrapposizione estrema, mentre in alcuni gangli statuali si organizzava la strategia della tensione, con stragi neofasciste, volte a minare la vita democratica e le lotte operaie e studentesche in atto.

La pietà verso tutte le vittime di quegli anni oscuri è autentica e doverosa. Tuttavia, è inaccettabile ogni tentativo di strumentalizzare la memoria separandola dal contesto storico in cui si è formata. Un simile approccio rischia di condurre verso una pericolosa esaltazione del periodo fascista, segnato da repressione e privazione della libertà, contro il quale la nostra comunità ha lottato con coraggio, pagando un prezzo altissimo in termini di vite spezzate, tra i partigiani e nei campi di concentramento nazisti. In questo modo si corre il rischio di svuotare le ricorrenze commemorative del loro vero significato, trasformandole in manifestazioni che, nei simboli e nei contenuti culturali, finiscono per assumere toni apologetici.

Oggi si dovrebbero trovare forme condivise di memoria di quelle vittime, non già per una rilettura neutra delle responsabilità, ma per evitare rinnovati conflitti volti esclusivamente a creare ad arte tensioni e danni nella nostra città.

ANPI, attore costante nell’affermazione dei valori della Costituzione e della lotta di Liberazione, proprio nell’anno del suo 80° anniversario, si oppone fermamente a questa scelta inopportuna e divisiva nonché evocativa di una pericolosa deriva neofascista.

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