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Club House, il Tar dà ragione al Comune

Respinto il ricorso contro l’annullamento dell’assegnazione del locale all’associazione Dream Lair 
Il Sindaco: «Abbiamo agito nel solo interesse della collettività e nel pieno rispetto della legalità e il Tribunale amministrativo lo ha pienamente riconosciuto»
 
Il Tar (Tribunale amministrativo regionale) dà ragione al Comune di San Donato Milanese: l’assegnazione della Club House all’associazione Dream Lair è avvenuta in maniera illegittima, senza il rispetto del principio della concorrenza, e il Comune si è doverosamente tutelato annullando quell’atto.  
Con sentenza del 3 giugno 2014, depositata agli atti due giorni fa, il Tar della Lombardia ha rigettato il ricorso presentato dall’associazione Dream Lair contro la determinazione del Comune con cui, un anno fa circa, l’Amministrazione comunale aveva annullato l’intera procedura che, nel 2012, aveva portato all’assegnazione al sodalizio sandonatese del piccolo locale lungo il Laghetto di via Europa, al termine di una gara andata deserta e di una successiva selezione su invito. Secondo il Tribunale amministrativo «l’annullamento d’ufficio risponde all’esigenza non del mero ripristino della legalità violata, bensì alla necessità, in applicazione del principio di concorrenza, di ottenere le migliori condizioni possibili per procedere all’affidamento di un bene pubblico per una durata (10 anni, ndr) tanto rilevante. La determina di autotutela ha infatti caducato non solo l’atto di aggiudicazione, ma gli atti di indizione e di svolgimento dell’intera procedura selettiva – procedura risoltasi, secondo il Tar, in una – trattativa privata diretta con l’unico soggetto invitato che risultava ab origine in possesso dei requisiti».
 
Il Tar nella sua sentenza (liberamente accessibile all’indirizzo: http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Milano/Sezione%203/2013/201302276/Provvedimenti/201401876_01.XML) ha smontato anche tutti gli altri punti sui quali era costruito il ricorso della Dream Lair, a partire dal presunto condizionamento della politica – per un intervento del Sindaco in Consiglio Comunale [20 novembre 2012] in cui comunicava l’esistenza di alcuni problemi di carattere legale nelle procedure di aggiudicazione – relativamente alla decisione di annullare l’atto. «Il Comune – scrive ancora il Tribunale – ha richiesto un parere legale al fine di essere maggiormente supportato nelle proprie determinazioni, sotto un profilo squisitamente tecnico [e non] per assecondare i desiderata dell’organo politico». Rigettati anche i punti del ricorso in cui si taccia l’Ente di violazione degli obblighi di trasparenza amministrativa e di mancato rispetto del “termine ragionevole” previsto dalla legge per la conclusione dell’iter. La sentenza condanna infine l’associazione Dream Lair al pagamento delle spese legali sostenute dal Comune, calcolate nella misura di 2mila euro.
 
«Il Tar – commenta il Sindaco Andrea Checchi – ha confermato quanto l’Amministrazione ha sempre sostenuto nel decidere di annullare l’aggiudicazione della Club House. Non si è trattato di un’azione contro qualcuno, ma di una scelta dettata dall’esclusiva volontà di garantire il pieno rispetto della legalità cui un Ente pubblico non può mai derogare. Passate le ferie estive, ci impegniamo a presentare alla città il nuovo bando con una serata ad hoc e in queste settimane raccoglieremo i suggerimenti dei cittadini circa le funzioni – di carattere sociale, culturale, aggregativo e di animazione – da assegnare a quello spazio. Le attività promosse dovranno essere caratterizzate da una forte interazione con il contesto ambientale del Laghetto, promuovendone l’utilizzo e la valorizzazione».

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