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Ciclopedonale San Donato-Peschiera: la soluzione è sotto gli occhi di tutti, fattibile ed economica. Ecco il progetto dell’ing. Paolo Minola

L'ingegnere del gruppo Eni ha pensato e progettato un percorso ciclopedonale tra le due città, dimostrando la semplicità della soluzione e la sua fattibilità.

È una delle opere che sta più a cuore agli abitanti del Sud Est Milano, una delle più sentite, delle più chiacchierate e delle più attese. Sicuramente è una delle più necessarie e condivide questo amaro primato forse solo con l’arrivo della M3 nel nostro territorio.
Stiamo parlando del collegamento ciclo-pedonale tra i Comuni di Peschiera Borromeo e San Donato Milanese; il tratto, che consentirebbe a tutti gli abitanti dell’asse della Paullese di spostarsi comodamente a piedi o in bicicletta per raggiungere il Comune di San Donato – e, di conseguenza, il centro di Milano -, è desiderato e richiesto da anni da tanti cittadini, nonché promesso da sindaci e amministrazioni di ogni colore; ad oggi però, non è ancora stato concretamente realizzato nulla.
Anche la redazione di 7giorni ha sempre dato spazio con articoli e approfondimenti all’argomento e ha altresì dato voce a tutti i lettori che, attraverso lettere e  email, hanno voluto sottolineare come l’opera di mobilità sostenibile cambierebbe in meglio le loro abitudini, le loro vite.
In questi giorni si è aggiunta una voce autorevole a questo coro: è quella di Paolo Minola, ingegnere del gruppo Eni che, con un approccio tecnico a cui è abituato, ha pianificato la risoluzione del problema: costruire la ciclabile non è affatto impossibile e l’ing. Minola ne ha stilato un progetto.
Il percorso è praticamente già fatto, era sotto gli occhi di tutti ma nessuno ci aveva mai pensato.
Leggiamo la lettera dell’ing. Minola e chiediamoci: cosa aspettiamo a farla?
«Sono un appassionato ciclista e, nel tempo libero con le belle giornate, mi piace pedalare lungo le sterrate di campagna del Parco agricolo Sud di Milano. Un vincolo limitativo è rappresentato dalla mancanza di un collegamento diretto tra le cittadine di Peschiera Borromeo e San Donato Milanese, penalizzando la viabilità lungo tale asse, sia per i ciclisti che per i pedoni. Evidenzio, come nota di ottimismo, che lungo la Strada Paullese, sul ponte di scavalcamento del fiume Lambro, sono predisposte delle passerelle di servizio pedonale adiacenti ad entrambi i sensi di percorrenza. Una proposta di viabilità consiste nella realizzazione di un collegamento ciclo-pedonale.
Di seguito sono brevemente elencati i principali interventi:
Versante San Donato Milanese:
Rimozione dei cespugli e sterpaglie lungo la sterrata che costeggia esternamente la recinzione del deposito adiacente alla strada Paullese. L’intero tratto si sviluppa con un andamento totalmente pianeggiante  fino a raggiungere una nuova rampa da realizzare per il collegamento con la passerella esistente sul ponte di attraversamento del fiume Lambro. L’agibilità del nuovo percorso consentirebbe ai pedoni di raggiungere agevolmente ed in assoluta sicurezza, la piazzola con la pensilina della fermata  dell’autobus.  
Versante Peschiera Borromeo:
Nuova sterrata pianeggiante che inizia dopo l’attraversamento pedonale della strada di accesso al Centro Commerciale e che costeggia un’area adibita a verde. Predisposizione di una rampa di collegamento con la passerella esistente sul ponte di attraversamento del fiume Lambro. 
Come potete osservare, la cantieristica si limita ad un intervento di modesta entità, con un notevole risultato per la cittadinanza e per tutti gli appassionati di ciclismo, che potrebbero usufruire di una nuova infrastruttura nel totale rispetto della sicurezza ambientale. 
La realizzazione del nuovo percorso, che si sviluppa per una lunghezza complessiva di circa 700 metri, consentirebbe di poter percorrere in assoluta tranquillità un tratto di strada che, allo stato attuale, è impraticabile ed è molto rischioso sia per i pedoni che per i ciclisti che osano cimentarsi in tale impresa sfidando il traffico automobilistico e di mezzi pesanti. 
Attuando la proposta, molti pendolari, che gravitano sulle due aree cittadine, potrebbero recarsi sul posto di lavoro in bicicletta; inoltre, noi ciclisti potremmo aggiungere nuovi itinerari a quelli già numerosi presenti sul territorio locale».

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