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C’è un Ulivo che vede, sente, parla

giuseppe tallarita

Non sapevo che ci fosse un albero in via Oriana Fallaci a Peschiera Borromeo che potesse emozionare nella sua semplicità. Una piccola pianta d’ulivo così suggestiva e nella sua genuinità così parlante che racconta la storia di Giuseppe Tallarita… è carico di piccole sfere speciali perché ognuna di esse contiene una frase che regala a chi passa un pezzo di vita…la vita di Giuseppe…

Intervista a Rosy Tallarita

Rosy vuoi pararci dell’Associazione Libera e come è nata la vostra collaborazione?

R.: Ho incontrato Libera il 21 Marzo del 2007 e, da subito, ho avuto la percezione che avesse tanto da insegnarmi, sia dal punto di vista dei rapporti umani, delle relazioni, che da un punto di vista più squisitamente formativo.

Per questo, ho intrapreso un percorso di testimonianza attiva, con lo scopo di condividere un’esperienza di vita, che dal 28 settembre 1990 ha inesorabilmente modificato le dinamiche della mia famiglia.

Con Libera mi sono sentita accolta, mi sono sentita parte di un gruppo sensibilissimo alle tematiche dell’antimafia di qualità e non di quantità.

Ho imparato l’inclusione, il potere delle collaborazioni, dei confronti, e la forza dei giovani, vera speranza nella lotta contro tutte le mafie.

Ho partecipato alla formazione del Coordinamento dei familiari della Lombardia, e ne sono stata referente per cica un anno, e questo mi ha consentito di conoscere storie, di appassionarmi a vite, e di stringere legami a cui ancora oggi tengo moltissimo.

Vuoi parlare ai nostri lettori di Vedo Sento Parlo che cos’è?

R.: Vedo Sento Parlo- in memoria di Giuseppe Tallarita nasce da un desiderio profondo e sincero di voler condividere percorsi di memoria e di impegno, in relazione alle storie delle vittime delle mafie.

Ci vuoi raccontare del tuo bellissimo progetto di un libro in cui ripercorri la vita di Giuseppe, tuo nonno

Era un progetto a cui pensavo da tanto tempo, perché preoccupata all’idea che la morte del nonno potesse cadere nel dimenticatoio, insieme alla sua vita, e al suo amore per la famiglia.

Il nonno è stato, ed è per me, un punto di riferimento fermo, importante, un maestro di vita, di coraggio, di forza, e di speranza.

Solo attraverso la memoria si può lenire un dolore così importante, e così l’idea di un’associazione, e la condivisione di un progetto con un gruppo di persone che, nel corso del tempo, sono diventate una seconda famiglia.

Non posso nascondere che le difficoltà siano state tante, errori di coinvolgimento, delusioni riferibili a partecipazioni e abbandoni discutibili, ma ci siamo riusciti. Non posso non ringraziare tutto il direttivo composto da: Giorgia Tallarita (Presidente Onorario), Angelo Braga (Vicepresidente), Paola Bianchi, Alice Galimberti, Risvan Ghebremedin, e Irene Gesmundo, preziosi compagni di avventura e di crescita personale.

Mi sono molto appassionata alla memoria dei semplici, all’impegno nel tentativo di ricordare di tanti “No” detti per il solo senso civico, per il senso di Giustizia, per la tutela della libertà, e mi sono a lungo interrogata sull’importanza di saperlo dire.

Ho notato che quando parli di lui il tuo sguardo si accende, che rapporto avevi con lui, cosa in particolare ti fa pensare a tuo nonno?

Il nonno mi emoziona, tanto, sempre.

Era un nonno, come certamente ce ne sono tanti, ma per me era unico.

Trascorrevo spesso con lui e con la nonna le vacanze, e non posso fare a meno di ricordare quel bacetto con la pernacchia che mi dava sulla guancia, arricciando il naso, e quella dolce fossetta che si pronunciava ogni volta che lo faceva.

Ricordo la sua voce, ricordo la sua attenzione all’eleganza, all’ordine, alla pulizia.

Ricordo tanto di lui anche se, quando se n’è andato non avevo che 10 anni.

Ricordo l’amore per la sua terra, e la passione per la sua campagna.

Rosy vuoi lasciare ai nostri lettori i tuoi riferimenti e quelli dell’associazione libera?

R.: Condivido con piacere i nostri contatti.

La mia mail è rosa.tallarita@gmail.com, mentre il riferimento dell’associazione è vedosentoparlogt@gmail.com.

Siamo presenti sui social, e per chiunque volesse seguirci:

Sarebbe bello riuscire ad unire realtà tanto diverse, appassionare alla memoria, e coinvolgere nell’impegno.

Vedo Sento Parlo- in memoria di Giuseppe Tallarita ha tanta voglia di fare, e c’è spazio per chiunque abbia voglia di collaborare.

Il 21 marzo è il giorno della poesia ma anche la giornata contro la mafia…un giorno di rinascita… quello della primavera. Come ti senti in questo giorno di memoria?

R.: Il 21 Marzo è la giornata, istituzionalmente riconosciuta, dedicata alla memoria delle vittime innocenti delle mafie.

È importante calendarizzare questo impegno, per prendersi un momento di riflessione, e dedicare un attimo di attenzione al problema comune che rappresenta la mafia.

È importante, però, non accontentarsi.

Un giorno su 365 non può bastare.

Il 21 Marzo per me, è un’occasione: di stringere relazioni, rapporti umani, collaborazioni; è un momento che ti carica di forza e di impegno per ricordarti che la memoria ha bisogno di essere coltivata tutti i giorni, con serietà, sensibilità e responsabilità.

Carla Paola Arcaini

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