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San Donato Milanese

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La Stradale dona carburante alla Protezione Civile

Mercoledì il Comandante della sottosezione locale della Polizia ha consegnato al Gruppo comunale tremila litri di gasolio sequestrati alla criminalità organizzata

Il maltolto che viene riconsegnato alla collettività. Tre cisterne da mille litri contenenti gasolio sequestrate sulla Teem alimenteranno i mezzi della Protezione Civile. Protagonista, prima dell’operazione di sequestro, poi della “donazione”, è stata la sottosezione sandonatese della Polizia Stradale.

Dopo aver sottratto il carburante diesel alla criminalità organizzata, gli agenti guidati dal Comandante Pasquale Mastrocinque hanno proposto all’autorità giudiziaria di valutare, quale alternativa alla distruzione del materiale sequestrato, la destinazione dello stesso al Gruppo comunale di volontari chiamati a fronteggiare le emergenze. Ricevuto il via libera dal Magistrato, i rappresentanti della Polizia Stradale, la cui base operativa è a San Donato, mercoledì mattina si sono presentati in Comune per consegnare ufficialmente il gasolio. Ad attenderli, c’erano il Sindaco, alcuni volontari della Protezione Civile e il Comandante della Polizia Locale Guido Fabio Allais.

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RunDonato 2019, ha vinto la beneficenza

L’incasso della manifestazione – oltre 7mila euro – è stato interamente devoluto alle cinque associazioni cittadine che hanno collaborato alla realizzazione dell’evento

Cinque assegni da 1.457 euro cadauno. Ieri pomeriggio l’Amministrazione comunale ha consegnato alle associazioni cittadine che hanno collaborato all’organizzazione dell’edizione 2019 della RunDonato l’intero ricavato equamente suddiviso. Il Sindaco e l’Assessore Battocchio, per l’occasione, hanno ricevuto in sala Giunta i rappresentanti del Banco di Solidarietà, di Cuore Fratello, di Aicca, della Fondazione Aiutiamoli a Vivere e di Avo, consegnando simbolicamente i fondi raccolti.

La RunDonato è stata promossa in collaborazione con la Fidal (Federazione italiana di atletica leggera) che, per il 2019, ha eletto San Donato tra le città italiane meritevoli della Bandiera Azzurra, riconoscimento assegnato a quelle realtà distintesi per l’impegno nella promozione della corsa e della camminata quali strumenti di benessere. L’iniziativa, oltre a esaltare il valore della pratica sportiva quale fonte di salute, ha avuto un risvolto benefico, in quanto l’intero incasso – pari a 7.285 euro – sarà convertito “in azioni concrete” a favore di cittadini in difficoltà.

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Strisce Blu, tanti dubbi, poche certezze

STRISCE BLU, TANTI DUBBI, POCHE CERTEZZE
Dal 2 Aprile 2019 a San Donato Milanese è entrato in vigore il nuovo piano sosta che prevede l’utilizzo di aree di parcheggio a pagamento riducendo drasticamente le aree libere o a disco orario che prima caratterizzavano il territorio. Tra i sostenitori e gli oppositori non c’è dialogo e le uniche informazioni ai cittadini arrivano scaglionate e faziose, per questo motivo è necessario provare a fare un po’ di chiarezza sui principali dubbi che lo caratterizzano.

Come inizia la vicenda
Tutto è iniziato anni fa ma è stato intorno al 2015 che il malumore, riguardo alla situazione dei parcheggi sandonatesi si aggravò. Nell’occhio del ciclone, in particolare, c’erano l’area della Metropolitana e quella dell’Ospedale, in cui la situazione sembrava veramente insostenibile. Ma anche nel resto della città non si scherzava: tante multe, pochi posti auto e tanti pass rilasciati ai residenti. Tra i tanti colpevoli additati c’erano soprattutto gli affittuari dei box, ovvero coloro che affittavano il loro box per poi parcheggiare in strada usufruendo dei pass residenti, occupando posti che altrimenti sarebbero stati per altri. Quanti di queste persone ci fossero (è importante ribadire che comunque non facessero nulla di illegale né di immorale) non è chiaro, ma è difficile pensare che ce ne fossero abbastanza da causare un reale problema. Così, nel 2016, il Comune varò un piano sosta particolareggiato per provare a risolvere il problema, trovando, anche in questo caso, sostenitori e detrattori. I problemi continuarono, e per questo nel 2019 ecco il nuovo Piano Sosta, conosciuto anche come strisce blu. L’ambiente è entrato nel progetto solo all’ultimo in questa storia, e si potrebbe dire che lo ha fatto un po’ di sbieco, di traverso, quasi come una conseguenza positiva più che il reale problema da risolvere. Ad oggi, la mancanza di altri provvedimenti seri sull’ambiente fa quasi pensare che sia stata più usata come giustificazione politica. Il che non è comunque un male, a che ne dicano i detrattori del progetto, prendere due piccioni con una fava è sempre un merito, non un disonore, anche se qui, cambiando metafora, sembra che si dica gatto senza averlo ancora nel sacco.

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Quattro sguardi rivolti al presente

Mercoledì 17 prenderà il via Aprire gli occhi, la seconda mostra organizzata nell’ambito del progetto Cascina Roma Fotografia

Un salto lungo un secolo. Conclusa da poche settimane la retrospettiva dedicata ai luoghi della Grande Guerra, Cascina Roma si prepara ad accogliere una nuova mostra, destinata a offrire testimonianza di alcune drammatiche vicende del nostro tempo.

In sintonia con la mission di Gruppo Fotografico Progetto Immagine – coordinatore, insieme al Comune, del progetto Cascina Roma Fotografia –, l’esposizione Aprire gli occhi proporrà ai visitatori oltre 100 immagini di fotoreporter di fama internazionale, organizzate a loro volta in quattro mostre. Tra queste, oltre a un compendio dei più importanti scatti del Festival di Fotografia Etica, vi sono le monografiche di Daniel Berehulak (Ci stanno massacrando come le bestie), Giorgio Bianchi (Storie del Donbass – Spartaco e Liza) e Oscar Castillo (La nostra guerra – Il nostro dolore, violenza in Venezuela): tre esposizioni in grado di colpire, sconvolgere e far riflettere lo spettatore, salvando dall’oblio storie tristemente attuali quali la sanguinosa lotta al narcotraffico nelle Filippine, la guerra del Donbass e la crisi socio-economica in Venezuela.

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A San Donato si cambia aria!

SAN DONATO MILANESE – A poco più di una settimana dall’avvio del nuovo Piano Sosta in città, San Donato Riparte conferma il proprio sostegno a questa specifica scelta dell’Amministrazione comunale.

L’adozione del nuovo Piano Sosta ha di fatto confermato alcune scelte in vigore da tanti anni, in particolare la necessità di contingentare i pass a disposizione di residenti e esercizi commerciali.” – dichiara Marco Pagliotta, capogruppo in Consiglio comunale – “Per altri aspetti, invece, sta comportando la modifica di alcune abitudini di residenti e lavoratori a San Donato Milanese, mettendo in discussione un disvalore accettato come “luogo comune”: il diritto a usare come posteggio permanente e illimitato di beni privati (le automobili) il suolo a uso pubblico, uno spazio collettivo – limitato e finito.”

La lista San Donato Riparte si è messa in questi giorni all’ascolto dei cittadini, e sta tenendo conto di richieste e indicazioni in un’ottica di miglioramento del Piano Sosta, al fine di non penalizzare le esigenze degli utenti più deboli e di ognuno di noi quando si ha la reale necessità di utilizzare l’auto. Alcune delle proteste più forti e gli atti di vandalismo sono invece da criticare e da considerare inaccettabili in una nazione che ha regalato all’intero occidente, sin dall’epoca latina, i valori di “bonum commune” e “publica utilitas”.

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Proposta per la costituzione di un tavolo istituzionale di confronto sul piano sosta

Lo sbando politico è sotto gli occhi di tutti

Non c’è una partita (Parco Mattei, Pratone, Campagnetta, Ospedale, Pgt, per citarne alcuni) che sia chiusa se non iniziata.

Insieme a Vincenzo Di Gangi e Gianni Di Pasquale, abbiamo protocollato una lettera che richiama il Sindaco, la Giunta e tutto il Consiglio Comunale alla loro e nostra responsabilità istituzionale.

In un momento di grande confusione e disagio dei cittadini di fronte all’entrata in vigore delle strisce blu, le istituzioni devono RISPONDERE AI CITTADINI E ALLE LORO NECESSITÀ.
Le istituzioni devono dare l’esempio sia nell’ascolto che nel provare a risolvere i problemi delle persone.
Questa lettera avrebbe dovuto scriverla il Sindaco e non io. Ma tant’è.

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Come sarebbe la città se il Sindaco e gli Assessori utilizzassero la bicicletta, sempre?​

Come sarebbe la città se il Sindaco e gli Assessori utilizzassero la bicicletta, sempre?​

Con l’avvento delle strisce blu, nell’era in cui le persone manifestano per un futuro migliore e scendono in piazza per sensibilizzare i governi affinché vengano adottate misure urgenti per contrastare i cambiamenti climatici, vedrei di buon auspicio che il primo cittadino del Comune di San Donato Milanese e gli Assessori dessero il buon esempio per creare un nuovo modello di vita, che utilizzi per i loro spostamenti la bicicletta, non solo per adempiere ai loro compiti di Sindaco ed Assessori, ma per svolgere anche tutte le commissioni private, e soprattutto per recarsi al lavoro.

Le strisce blu sono state realizzate in meno di una settimana, non è chiaro perché ci voglia più tempo per posizionare delle rastrelliere, per togliere le barriere, per tracciare percorsi urbani ciclabili senza interruzioni.

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Comunicato in risposta alla lettera aperta del sindaco

Nella sua recente lettera aperta alla cittadinanza il Sindaco Checchi motiva la scelta di introdurre massicciamente la sosta a pagamento con la volontà di ridurre sia il traffico in entrata in città, sia l’utilizzo delle auto per gli spostamenti locali dei cittadini sandonatesi 
Scrive il Sindaco a fine lettera che ci vuole un cambiamento di “qualcosa” (Da un Sindaco ci si aspetta concretezza e non qualunquismo, ma purtroppo è scritto così nella sua lettera aperta) per rispondere ad un appello lanciato da Greta Thunberg (invecchiata artificialmente di un anno dal nostro Sindaco: la ragazza ha oggi 16 anni e on 17 come egli scrive) per la salvezza del pianeta. Il Sindaco, crediamo insinui implicitamente che il cambiamento nelle abitudini dei cittadini sandonatesi “indotto” dalle strisce blu possa rispondere effettivamente a ridurre le cause e gli effetti dei cambiamenti climatici.
Lodevoli obiettivi che si scontrano però con un grave difetto: il nesso tra introdurre una sosta a pagamento e la riduzione dei cambiamenti climatici non è dimostrato. Addirittura gli studi scientifici affermano che sono molte le cause che influenzare la qualità dell’aria e che dimostrare eventuali nessi richiedono studi approfonditi su molti fattori quali: fonti di inquinamento, circolazione delle correnti d’aria, eventi microclimatici, pioggia, nebbia, tipo di inquinanti, posizione delle cause dell’inquinamento, temperature dell’aria, per esempio.

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