In primavera scatterà la terza fase del processo per la morte di Andrea De Nando, il giovane peschierese travolto e ucciso da un’auto il 29 gennaio 2011, data di cui è recentemente trascorso il terzo anniversario.
L’imputato ha infatti annunciato il ricorso in Cassazione, dopo la condanna in primo grado a 5 anni e 6 mesi (ridotta a 3 anni e 8 mesi visto il rito abbreviato), successivamente confermata in appello.
Nel mentre, in attesa che venga celebrato l’ultimo atto del processo, i genitori di Andrea hanno annunciato di voler fare ulteriore chiarezza circa la reale velocità di crociera tenuta dall’investitore.
Quest’ultimo, infatti, ha sempre sostenuto di viaggiare a circa 80-90 km/h, in un tratto urbano che non consente di superare i 50. Una precedente perizia presentata in Tribunale dalla famiglia De Nando, però, aveva evidenziato come la velocità avrebbe abbondantemente superato i 100 km/h, basandosi sull’analisi dell’entità delle lesioni riscontrate sul corpo di Andrea.
In attesa della Cassazione, quindi, la famiglia farà svolgere un ulteriore perizia dal dipartimento di Fisica dell’Università di Pavia.