La Giunta approva l’operazione che porterà nella zona ai confini con Milano una struttura di categoria 3 Stelle Lusso da 140 posti letto. Previste opere di rimboschimento e servizi accessori
San Donato potenzia la sua capacità ricettiva in vista di Expo 2015. La città avrà presto il suo quinto hotel sul territorio comunale (dopo Crown Plaza, Rege, Santa Barbara e Delta) grazie a un’operazione immobiliare che consentirà al contempo di riqualificare (con opere accessorie di rimboschimento) un’area di scarso pregio e inutilizzata al confine con Milano, di eliminare volumetrie già previste in zone altamente urbanizzate, di offrire opportunità di lavoro e servizi aggiuntivi alla città. Tutto questo oltre agli introiti, utilizzabili in conto investimenti dal Comune di San Donato, per circa 1 milione di euro legati agli oneri di urbanizzazione previsti per legge.
L’operazione è stata approvata nel corso dell’ultima riunione di Giunta dall’Amministrazione di centrosinistra guidata da Andrea Checchi che ha dato parere favorevole all’avvio dell’iter per la costruzione di un edificio alberghiero, in variante all’attuale Piano regolatore, negli spazi retrostanti il distributore di benzina collocato a fianco del raccordo a nord/nord-est con la Tangenziale; area (identificata catastalmente al Foglio 10 mappale 2) oggi inutilizzata e abbandonata a se stessa a causa dell’isolamento provocato dalla barriera artificiale costituita dalla grande arteria stradale.
La proposta è stata avanzata dal proprietario dei terreni, in accordo con la società di leasing alberghieri Imt Hotels Srl di Milano, intenzionata a realizzare su un rettangolo di circa 7.600 metri quadrati un hotel da 140 stanze (per circa 22mila metri cubi di volumi) della catena Hilton, categoria 3 Stelle Lusso, finalizzato principalmente all’utenza business che ruota sul Sudmilano e più in generale sulla Città metropolitana.
«É un intervento strategico – commenta il Sindaco Andrea Checchi – perché consente di ottenere importanti risultati a servizio della cittadinanza senza aumentare il consumo di suolo, dal momento che l’operatore si impegna ad acquisire una volumetria edificatoria pari a quella prevista in un’altra area già densamente urbanizzata. Con un’unica operazione riusciremo a riqualificare, mettere in sicurezza e rendere fruibile (in virtù anche di un’azione di rimboschimento a carico dell’operatore e con interventi accessori di mitigazione dell’impatto visivo e acustico delle infrastrutture esistenti) uno spazio oggi inutilizzato se non da sporadici insediamenti abusivi a rischio di degrado continuo; a potenziare la nostra capacità ricettiva in vista e oltre Expo 2015; a offrire nuovi posti di lavoro (5 dei quali destinati a figure professionali indicate dall’Amministrazione) e a incamerare risorse, sia direttamente con gli oneri, sia indirettamente con servizi per la città».