Appello Urgente per il Ripristino della Casetta delle Parole a San Donato Milanese e Oltre
Il silenzio dell’amministrazione comunale di San Donato Milanese grida più forte delle parole scritte sui giornali.
Sono passati 10 mesi da quando la Casetta delle Parole, icona di cultura e condivisione, è stata rimossa per “restauro”. Un annuncio che ha generato aspettative e speranze, ma che, al termine del 2023, si è rivelato vuoto come lo spazio lasciato dalla casetta stessa.
La storia della Casetta delle Parole risale al 2013, quando fu installata davanti alla polizia locale, un’idea fortemente voluta dall’allora Vicepresidente della commissione Biblioteca Flavio Mantovani, diventando un luogo di sosta, cultura e scambio per la comunità.
Purtroppo, il 6 febbraio 2023, la casetta è stata rimossa per un presunto restauro, e da allora il vuoto culturale persiste.
La Redazione di RecSando ricorda l’appello inviato tramite PEC il 28/07/2021, protocollato con il numero 28067, in cui si chiedeva all’amministrazione di estendere il progetto “Casetta delle Parole” anche in altre zone, rispondendo così alle richieste dei cittadini di Poasco.
Nessuna risposta, nessun impegno, nessuna comunicazione.
Il drammaturgo Tom Stoppard afferma: “Le parole sono sacre. Meritano rispetto.” Tuttavia, sembra che l’amministrazione attuale ignori questo principio fondamentale.
"La Casetta delle Parole a San Donato Milanese: L'Inefficienza del Comune e l'Appello per il Ripristino Culturale"
Il Comune di San Donato Milanese, attualmente al governo della città, si è dimostrato inefficiente sotto questo aspetto. Nonostante le dichiarazioni sulla rimozione temporanea della casetta, nulla è stato fatto per il suo ripristino.
L’appello di questi giorni di dicembre 2023, presentato dai consiglieri di minoranza per il ripristino immediato della Casetta delle Parole è una luce di speranza, ma la domanda rimane:
“quanto ancora la cultura dovrà aspettare?”
I Cittadini: Idee e Desideri Ignorati
Lontani dalla retorica delle autorità, i cittadini sui social hanno espresso il desiderio di arricchire il territorio con più punti di book sharing. Suggerimenti come trasformare le vecchie cabine telefoniche in mini biblioteche sono stati ignorati, lasciando spazio solo alle parole vuote dell’amministrazione.
"Sarebbe bello abbellirle come fossero mini biblioteche, con uno sgabellino per chi volesse fermarsi un po’ a leggere”, suggerisce una cittadina.
La città non può permettersi di perdere un altro luogo di cultura. La Casetta delle Parole è più di un simbolo; è un’istituzione che ha resistito per dieci anni, dimostrando che i sogni veri e giusti possono realizzarsi.
Appello alla Comunità: Ci Vogliamo Dare una Mossa?
È ora che la comunità si unisca per chiedere il ripristino della Casetta delle Parole e il rispetto delle promesse fatte dall’amministrazione. La cultura non può aspettare, e la città merita il ritorno di questo luogo speciale che ha contribuito a coltivare la cultura e l’amore per la lettura.
È ora che l'amministrazione dimostri con i fatti il rispetto che merita la cultura
Le parole sono sacre, meritano rispetto – sostiene il drammaturgo Tom Stoppard.
Cicerone ci ha insegnato che “Una casa senza libri è come una stanza senza finestre”. Cosa sarebbe la nostra città senza la Casetta dei libri?”.
È ora che l’amministrazione dimostri con i fatti il rispetto che merita la cultura e restituisca alla città la sua Casetta delle Parole e estenda questo progetto in tutti i quartieri della città.
Fabrizio Cremonesi – Presidente Associazione N > O >I
Flavio Mantovani – Vicepresidente Associazione N > O >I
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