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Alpini d’Italia in Duomo a Milano per la Messa di Natale, a ricordo degli alpini “andati avanti”.

Era  il 1955 quando l'Avvocato Peppino Prisco (forse più conosciuto per la sua "fede nerazzurra"), reduce di  Russia,  ideò la Messa in ricordo degli Alpini caduti in guerra, ma anche in tempi di  pace, per la Patria. 

Nel corso degli anni è diventato  appuntamento annuale come  messa di Natale " a ricordo di tutti gli alpini “andati avanti”.

lI colpo  d'occhio sul sagrato  del Duomo  oggi ha iniziato  a colorarsi di verde fin dalle  otto e trenta di questa fredda mattinata d'inverno. A quell'ora hanno iniziato infatti ad arrivare  alpini da tutta  Italia  in rappresentanza delle Sezioni e dei Gruppi dell’Associazione Nazionale Alpini. La parte ufficiale è iniziata  con l’alzabandiera sul sagrato. A seguire   Mons. Paolo Martinelli, Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Milano, ha celebrato la S. Messa in Duomo  accompagnata dal Coro ANA “Mario Bazzi” di Milano. Presenti autorità civili e militari, con  i Gonfaloni  rappresentanti  Regione Lombardia,  Città Metropolitana di Milano,  Comune di Milano e dei  Comuni sede dei Gruppi Alpini della Sezione ANA di Milano.

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(Tra i quali le tre città sull'Asse via Emilia San Donato Milanese -San Giuliano Milanese e  Melegnano con i sindaci Checchi – Segala e Bertoli e Mediglia rappresentata dall'Assessore Rosa Simone).

Presente anche un picchetto armato di Alpini con la Fanfara militare della Brigata Alpina “Taurinense”. Cosi anche la cattedrale si è colorata per la presenza di Gonfaloni, Vessilli, Gagliardetti delle migliaia di partecipanti. Durante l'omelia, il Vescovo ha anche  ricordato  le figure del  Beato Carlo Gnocchi e Teresio Olivelli, che sarà Beato il prossimo 3 febbraio 2018, due alpini che hanno fatto proprio , durante  la loro vita,  il  motto "onorarare i morti aiutando i vivi"  , al termine  è stata recitata la "Preghiera dell'Alpino". 

<Su le nude rocce, sui perenni ghiacciai, su ogni balza delle Alpi ove la provvidenza
ci ha posto a baluardo fedele delle nostre contrade, noi, purificati dal dovere
pericolosamente compiuto, eleviamo l'animo a Te, o Signore, che proteggi
le nostre mamme, le nostre spose, i nostri figli e fratelli lontani, e ci aiuti ad essere degni delle glorie dei nostri avi. Dio onnipotente, che governi tutti gli elementi,
salva noi, armati come siamo di fede e di amore. Salvaci dal gelo implacabile, dai vortici della tormenta, dall'impeto della valanga, fa che il nostro piede posi sicuro
sulle creste vertiginose, su le diritte pareti, oltre i crepacci insidiosi,
rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera,
la nostra millenaria civiltà cristiana.
E Tu, Madre di Dio, candida più della neve, Tu che hai conosciuto e raccolto
ogni sofferenza e ogni sacrificio di tutti gli Alpini caduti, tu che conosci e raccogli ogni anelito e ogni speranza di tutti gli Alpini vivi ed in armi. Tu benedici e sorridi ai nostri Battaglioni e ai nostri Gruppi. Così sia.>
Alla fine della messa, sempre sul sagrato, oltre l'ammainabandiera, gli interventi delle istituzioni. Per il Comune di Milano, l'Assessore vice-sindaco Anna Scavuzzo, che ha ringraziato tutti gli alpini presenti o in congedo, ricordando che questa è un'occasione per i milanesi di rendere omaggio a uno dei corpi più amato delle Forze Armate, conoscendo quanto sia necessario oggi più che mai il loro impegno, mantenuto vivo con dedizione e sacrificio, con amicizia e con spirito di corpo e una umanità che fa loro onore, in Italia e oltre confine. Valori di cui hanno bisogno i giovani di oggi. Ricordando anche tutti gli alpini che per amore della Patria sono caduti o feriti in guerra, come anche i nelle spedizioni di Pace al'estero. Finisce il vice-sindaco, dando l'appuntamento al grande raduno Nazionale che sarà proprio a Milano nel 2019.
Al termine della cerimonia il lunghissimo corteo, accompagnato dalla Fanfara “Congedati della Brigata Alpina Orobica” e dal Corpo bandistico “Giuseppe Verdi” di Ombriano, si è incamminato verso il Sacrario Militare, in piazza Sant'Ambrogio,  dove è stata posta una corona di fiori e reso omaggio ai caduti.
 
Redazione RecSando Angela Vitanza – Galleria fotografica Luigi Sarzi Amadè.

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