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A che punto è la Siria?

Non se ne parla più, commenta l’Assessore –Vice-sindaco Piraina nel suo intervento, il primo della conferenza organizzata dalla consigliera giordana, con delega all’integrazione culturale degli stranieri a san Giuliano, Washeh Muntaha nella sala Previato dell’ex Municipio, con il Patrocinio del Comune.

L’integrazione c’è già, dice la signora Washeh, ma si potrebbe migliorare, magari coinvolgendo i giovani. Conoscere/sapere/vivere, uno slogan per conoscere reciprocamente le culture, per crescere insieme. Anche se, come testimonia un presente, ci sono delle resistenze da parte di alcuni.

L’ospite-testimone, era il giovane scrittore di origine siriana con nazionalità italiana, Shadi Hamadi, che risponde alla domanda da cui il titolo della Conferenza, nel suo libro “La Felicità Araba”. Nella sua storia, ricorda Hamadi, al governo in Siria hanno avuto ruoli al governo anche politici cristiani.
Fino a pochi anni fa la Siria era ritenuta dall’Occidente, affidabile, una nazione laica e democratica. Quando il presidente Bashar Al Assad venne in Italia nel 2010, venne addirittura accolto dal Presidente Napolitano con tutti gli onori. Ma la “Primavera Araba”, partita dagli stati del Nord-Africa nel 2011, è arrivata anche là, e il Presidente ha rivelato l’altra sua natura…repressione, censura dei media e dei Social-Network .
Si arriva a oggi a parlare di circa 200.000 persone tra i civili assassinati. La guerra civile assume sempre più l’aspetto di una guerra di ideologia, etnica, religiosa. La comunità internazionale prende le distanze da Assad e appoggia i ribelli. Russia e Cina e Iran e Irak appoggiano Assad…
Sabato 8 Novembre un discreto numero di persone ha dimostrato che non c’è indifferenza verso questa situazione, recandosi ad assistere all’incontro condotto da Luca Alberti, responsabile dello sportello immigrati, il quale comunica che San Giuliano è una delle 4 città nei dintorni, ad averlo. Segno di quanta attenzione ha l’amministrazione comunale nei confronti dei cittadini che arrivano / transitano da San Giuliano. l’Associazione Sabil, qua rappresentata dal Mohamed Al Qudah, imprenditore, è da sempre collaborativa dell’Amministrazione comunale, aiutando i propri connazionali a risolvere problemi di prima necessità e per questo è stata anche oggi ringraziata dall’assessore Piraina. E da quando è iniziata l’emergenza Siria, si sono prodigati per i numerosi rifugiati che transitano nell’area milanese, in attesa di trasferirsi verso paesi del Nord-Europa (dove magari si trovano già amici/parenti, ma durante l’incontro, si è discusso del fatto che siano o no più accoglienti di noi italiani).
Ovviamente, le notizie e le immagini che ci giungono da quell’area, sono terribili; alla tragedia siriana, si aggiunge quella di questo nuovo “califfato”, l’ISIS o Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, creato da fondamentalisti islamici, che fa paura anche a noi che siamo a migliaia di chilometri di distanza fisica ma che con i mezzi d’informazione ci sembra così vicino. La TV parla di teste tagliate a persone occidentali, oltre un milione di profughi in fuga verso Turchia Libano e Giordania.. . Che ha bisogno d’aiuto, dice Mr. Al Qudah che della Giordania è nativo. Da sola non ce la può fare..(come li comprendiamo noi Italiani, lasciati soli dall’Europa ad affrontare le ondate di immigrati provenienti da tutto il nord-Africa che approdano sulle nostre spiagge…). Come è potuto succedere, si chiede ancora, la Siria è un grande stato, hanno grandi menti e molti potenziali, ma purtroppo poche infrastrutture. Questa tragedia dell’ISIS è nata da un vuoto politico? le armi, anche pesanti, come mai a loro arrivano e ai ribelli no? Da chi sono supportati? In queste ultime ore si è diffusa la notizia della possibile morte del “califfo” a capo della famigerata organizzazione. Possiamo sperare in una svolta positiva della situazione?
Redazione RecSando. Angela Vitanza – Foto Luigi Sarzi Amadè

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