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A San Donato Milanese e in ogni Comune ricordiamo la via della democrazia antifascista: No alle strumentalizzazioni sulla morte di Sergio Ramelli per raduni con i saluti romani.

In aprile ogni anno a Milano viene ricordata la morte di Sergio Ramelli. giovane milanese, attivo nel Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del MSI. Il 12 aprile del 1973 questi due soggetti politici fra l’altro diedero vita, malgrado il divieto di manifestare del prefetto di Milano Libero Mazza, al tristemente famoso “giovedì nero”, in cui fu assassinato l’agente Marino colpito in pieno petto da una bomba a mano lanciata da due fascisti.
Sergio Ramelli fu vittima nel 1975 di una brutale aggressione da parte di un gruppo della sinistra extraparlamentare, i cui componenti sono stati individuati, processati e condannati con tutte le relative aggravanti di pena. La commemorazione è sempre stata occasione per squallide adunate fasciste e naziste, documentate dai media.
Quest’anno, il “sobrio” corteo di 2 mila neofascisti era guidato da un neonazista con tatuata su di un braccio la svastica e la scritta Adolf Hitler, un militante della Rete dei Patrioti; sono stati compiuti gesti e ostentati simboli del ventennio e ne sono stati esaltati i valori. Ciò è avvenuto nella totale impunità, malgrado che per la Costituzione italiana non solo sia vietata la ricostruzione del Partito fascista, ma anche la apologia del fascismo.
Il 17 maggio a Gallarate nell’evento razzista del Remigration summit, che le istituzioni non hanno impedito, le deste razziste che vogliono l’allontanamento forzato dei migranti hanno lanciato il loro programma e hanno trovato il plauso dei massimi esponenti della Lega.
E’ in questo allarmante clima eversivo che Fratelli d’Italia in molti Consigli Comunali come a San Giuliano Milanese e a San Donato Milanese presenta una mozione per dedicare una via o uno spazio pubblico a Sergio Ramelli. La finalità non è quella di ricordare una giovane vita stroncata: quando si intitola una via non si nomina solo la vittima, ma la si elegge a simbolo positivo insieme alla sua parte politica.
L’obiettivo vero dunque, come del resto argomenta il testo della mozione in discussione, è quello di riscrivere la storia cancellando tutte le responsabilità gravissime e anche impunite che il fascismo ha avuto nel ventennio e nella prima repubblica, in particolare negli anni 70’, quando si sviluppò la strategia delle stragi (e la si mascherò con la teoria degli opposti estremismi ) per frenare le lotte popolari e tutte le conquiste che in quegli anni si stavano raggiungendo: la parità salariale, il diritto di famiglia, il divorzio, l’aborto, il sistema sanitario universalistico, lo Statuto dei lavoratori, la chiusura dei manicomi, la scuola di massa.
Gli storici non a caso parlano del “glorioso trentennio”, un grande avanzamento civile e sociale, una estensione dei diritti e della uguaglianza. Il neofascismo è stato invece lo strumento delle stragi, da quella di Piazza Fontana, a quella di Piazza della Loggia, dell’Italicus e di Bologna, Questo dicono chiaramente le sentenze concluse. Dopo depistaggi istituzionali vergognosi e processi lunghissimi si riaprono ancora oggi delle inchieste ed emergono mandanti potenti e coperture internazionali che arrivano fino alla Nato.
Intitolare una via a Sergio Ramelli significa mettere una pietra sulla verità, non rendere giustizia ai corpi straziati di quelle stragi, sdoganare fascismo e neo-fascismo e le loro barbare ideologie.
In ogni comune in cui vengono proposte queste mozioni occorre costruire occasioni per ricordare senza ipocrisie cosa è stata la violenza politica in questo paese dalla Strage di Piazza Fontana in poi. E cosa continua ad accadere oggi, con le ripetute aggressioni di squadristi di estrema destra (sempre più convinti della propria impunità) contro persone che non corrispondono ai loro canoni di purezza etnica, sessuale o politica.
Rifondazione Comunista chiama alla mobilitazione, democratica e antifascista, per la verità, che è rivoluzionaria. Ogni discorso sull’antifascismo per non essere retorico deve essere correlato al presente, alla difficile situazione economica del paese e alla economia di guerra che le èlites europee vogliono instaurare e che la maggioranza di centro-destra sembra ignorare.
Viva la Costituzione, la Resistenza e la Nuova Resistenza, che continua ancora!
PRC – Circolo di San Giuliano Milanese, Melegnano, San Donato Milanese, Vizzolo Predabissi

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