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40 anni da mettere in cornice

A Cascina Roma dal 5 febbraio saranno in mostra i primi quattro decenni di attività del Centro dell’Incisione di Milano, dal 1975 grande incubatore d’arte e creatività
 
I viaggi a pelo d’acqua di Gigi Pedroli, i personaggi in attesa di Gioxe De Micheli, le creature crepuscolari di Pietro Diana, le figure spaesate di Fulvio Tomasi, le tracce sulla sabbia di Ermes Bajoni. Dal 5 al 28 febbraio in Cascina Roma ci saranno tutti questi elementi e molti altri a raccontare i primi quarant’anni di attività del Centro dell’Incisione di Milano, dal 1975 a oggi, grande incubatore d’arte e creatività nel cuore pulsante del capoluogo meneghino.  
La mostra dal titolo 40 anni e oltre, attraverso una mirata selezione tra le innumerevoli opere e i molti maestri transitati lungo l’Alzaia del Naviglio Grande, racconterà  il ben riuscito binomio tra il “saper-fare” dell’artigiano incisore e la creatività degli artisti.  La sapiente combinazione tra arte e artigianato ha dato vita a un racconto che copre un arco temporale di otto lustri colorandolo con immagini surreali, oniriche ed emblematiche: un mondo variopinto e dalle tante sfaccettature che allieterà gli occhi dei visitatori. L’inaugurazione della mostra, ospitata nella Galleria d’Arte Moderna di piazza delle Arti fino a domenica 28 febbraio (da lunedì a sabato 9.30-12.30/14.30-19, domenica 10-12.30/16.30-19, ingresso libero), sarà venerdì 5 alle 17.30 e vedrà la partecipazione di alcuni dei 42 artisti autori delle opere esposte.
 
«Quarant’anni – spiega il critico d’arte Pier Luigi Senna nell’introduzione del catalogo della mostra – costituiscono un arco temporale rilevante, anche nella vita di un singolo individuo, che sulla soglia di quel traguardo d’età è indotto ad affrontare bilanci esistenziali. Lo è ancor di più per un’istituzione. Come il Centro dell’Incisione Alzaia Naviglio Grande che è una cerchia di amici, operatori e simpatizzanti impegnati a fare cultura».
 
«Grazie alla collaborazione con il Centro dell’Incisione – commenta l’Assessore alla Cultura Chiara Papetti – possiamo offrire ai sandonatesi una significativa panoramica sugli ultimi quattro decenni del fermento creativo milanese e del panorama artistico nazionale. Il Centro, tra i più importanti rappresentanti della nobile arte dell’incisione e in passato più volte partner del Comune attraverso lavori dedicati a San Donato, nei suoi quarant’anni di vita è stato anche testimone privilegiato dei cambiamenti di Milano».
 

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