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Una cena con “Delitto” a fin di bene

Metti una sera a cena in una bella  "location"come  il Ristorante Il Telegrafo di Melegnano, con una sessantina di ospiti  distribuiti intorno a tavoli  chiamati con nomi di storici investigatori:  Colombo, Montalbano,  Poirot, Sherlock Holmes, Mrs Marple e altri……

Metti che dopo che hai  assaggiato mille leccornie come antipasto,  chiacchierando con i commensali,  strani personaggi si siedono a un tavolo vicino. E sotto i nostri occhi si consuma un omicidio. 
Arriva il commissario a condurre l'inchiesta, e noi siamo chiamati a testimoniare cosa e come o perchè del fattaccio.  E una perspicacie ospite  risolve il caso: chi l'avrebbe detto che fosse stato il simpatico "papi" a uccidere la possibile futura consuocera! Il movente poi! impensabile ai più…Addirittura una tresca con la futura nuora che poteva essere scoperta, se non si fosse ceduto al ricatto. False madre-figlia accalappia ricchi sprovveduti. Meno male che le mogli/madri hanno la vista lunga.
Un buffet di ogni dolce possibile ci riporta alla realtà…
Ovvero l'organizzazione di questa cena,  un po' diversa dal solito, grazie all'opera del gruppo teatrale Filodrammatico  Melegnanese  "la Piccola Ribalta" e  con il Patrocinio dei Lions Club di Melegnano, non nuovo a opere di beneficienza.   Parte dell'introito infatti,  volerà in Kenia, nella  Missione di Isiolo gestita  dalle Suore di Santa Maria di Loreto con sede a Vercelli,  che oggi ospita circa 800 bambini , dalla scuola materna alle scuole professionali.
Così come volerà in Kenia, per una esperienza di vita  "forte", Diletta, giovane diciottenne sangiulianese,   che accompagnerà in questo ennesimo viaggio Paolo Schiavi, che dello sviluppo di questa Missione, ne ha fatto una ragione di vita. Anno dopo anno, dopo la scomparsa del giovane figlio Fabrizio,  che ne aveva scoperto l'esistenza, e della moglie Giuseppina poco dopo, Paolo vi ha dedicato energia, tempo, denaro. Coinvolgendo quante realtà possibili. Coinvolgendo le persone a lui vicine, come la nuova compagna Giovanna.
E "l'avanzamento lavori", abbiamo potuto vederlo sulle slides proiettate a inizio serata. Da pochi poveri  edifici in muratura che erano nel 2003, in mezzo a un deserto polveroso e povero di tutto, dove alcune suore di Vercelli accoglievano bambini provenienti anche da 5 chilometri di lontananza in cerca di cibo ma anche d'istruzione, a oggi  con strutture più grandi e confortevoli, cucina da mille pasti al giorno, un'aula informatizzata con  con le donazioni di computer. E fuori  due pozzi per l'estrazione dell'acqua, una Chiesa , il campo di calcio.  Tutt'intorno capanne,  a dare l'aspetto di un piccolo villaggio. 
Gli studenti, sponsorizzati anche da molti  sangiulianesi con la formua dell'adozione a distanza,  oggi possono arrivare fino alla frequenza di un corso professionale dopo le scuole medie.
Ma Paolo non si è fermato alla Missione, macinando chilometri e chilometri nel deserto, ha scoperto altre realtà bisognose, come una struttura per disabili. O anche altre scuole. E anche lì non si è risparmiato, e va avanti a cercare  tutti i modi per aiutare,  a casa loro, tanti giovani che un giorno potranno far progredire il loro Paese. Il sogno di Fabrizio che si  realizza.

Galleria Fotografica
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Redazione RecSando Angela Vitanza-Foto di Isiolo di repertorio.
 

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