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Un saluto a … Cesare Prestini

Mercoledi 8 luglio, nella Parrocchia di San Giuliano Martire è stato datol’ultimo saluto a Cesare Prestini, molto conosciuto in città per la sua attività svolta in asociazioni di volontariato,  prima all’AUSER e negli ultimi anni in Solidarietà e Sviluppo, l’Associazione culturale guidata da Eliana Cardella. Al termine del rito funebre, due interventi di saluto da parte dei suoi “colleghi” nel volontariato. Antonia per l’Auser e Eliana hanno voluto affidare alle parole il commiato alla persona che tanto è stato disponibile verso il prossimo nella sua vita. Questa la lettera di Eliana

Caro Cesare,
 
in questo anno devastante, già pieno di tanto dolore, ci hai lasciati anche tu, dopo anni di lotta contro una malattia che ti affliggeva. La vita con te non è stata certo generosa: prima un brutto tumore, poi la perdita prematura della tua cara moglie, e poi quest’ultima malattia.  
 
Malattia che hai affrontato con coraggio e grande serenità, restando sempre in mezzo a noi, anche quando la tua condizione ti faceva sentire troppo stanco.
 
Tu invece c’eri sempre. C’eri con il tuo grande senso di responsabilità, c’eri perché amavi le persone e questo amore era la tua linfa vitale.
 
Benché sempre più fragile nel corso degli anni, ci hai circondati di affetto e di attenzione.  
 
Sì, perché era proprio questo che ti caratterizzava: la tua grande attenzione verso tutti, sempre, il tuo spirito di servizio costante verso il prossimo.
 
Hai dedicato la tua vita al volontariato, prima con gli amici dell’Auser, poi con Solidarietà e Sviluppo, motivato dal tuo forte spirito di aggregazione e condivisione.  
 
Non ti sei mai tirato indietro, anche quando hai iniziato ad essere fortemente provato e limitato dalla tua malattia, e chissà cosa avresti fatto se non fosse stato così. Perché tu, Cesare, una ne facevi e 100 ne pensavi.
 
Non hai mai voluto farci preoccupare. Quando ti si chiedeva della tua salute hai sempre risposto “sto bene” spesso mentendo. Solo negli ultimi 2 mesi qualche volta e a poche persone hai confidato il tuo disagio.
 
Oggi, Cesare, siamo qui in tanti, tristi, a salutarti. Ma se tu potessi parlare, sicuramente sdrammatizzeresti tutto con qualche battuta spiritosa in dialetto mantovano, e riusciresti anche a strapparci un sorriso.
 
Ora vogliamo tutti ringraziarti per quanto hai fatto per noi. Per quanto ci hai dato e per quanto hai dato alla nostra città, stringendoci attorno al tuo caro figlio Fabio, alle tue sorelle Maria e Marcella e a tutta la tua famiglia.
 
Cercheremo di fare del nostro meglio per proseguire sulla strada che tu hai tracciato. Ma ci aspettiamo che tu, dal Paradiso, ci possa ancora mandare qualche consiglio e qualche tuo sorriso.
 
Ti vogliamo tutti bene. Grazie davvero di tutto, carissimo Cesare.
 
Eliana Cardella

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