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Un Premio alla normalità della Legalità.

Può sembrare un gioco di parole, ma è il centro del senso del premiare persone che fanno dell’agire onestamente, nella legalità, la “normalità” del vivere civile. Che si traduce nel denunciare tentativi di corruzione, nel  rifiuto di sottostare a leggi mafiose, nel difendere il primo articolo della Costituzione che ci ricorda che “la Legge è Uguale per Tutti”  (e quindi ogni cittadino, anche  se si trovasse  in una posizione di privilegio, è tenuto a osservare le leggi ), nel difendere la comunità più debole e tante altre situazioni.

E’ quanto traspare, (a mio avviso n.d.r.), nella consegna di menzioni e targhe ricordo, durante l’Evento “Premio Giorgio Ambrosoli”, martedì 26 Giugno al Piccolo Teatro di Milano, durante la Manifestazione, la Sesta, organizzata dalla Fondazione Ambrosoli, presieduta da Annalori Ambrosoli, vedova dell’Avvocato Giorgio Ambrosoli, ucciso nel 1979, dopo essere stato nominato dal governatore della Banca d’Italia <commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, guidata sull’orlo del crack finanziario dal banchiere siciliano Michele Sindona> poi scoperto mandante del delitto.
Tanti i nomi importanti saliti sul palco della sala Grassi al Piccolo Teatro di Milano martedì 26 Giugno. La famiglia dell’Avvocato in primis con la moglie Annalori,  il figlio Umberto e la figlia Francesca. 
La conduttrice Raffaella Calandra di Radio24 insieme a Paolo Bertaccini, hanno via via invitato a salire i premiati di questo riconosciuto importante Premio – che ha infatti l’Alto Patronato della Repubblica Italiana,   il Patrocinio del Parlamento Europeo, (all’inizio è stato letto un messaggio del Presidente  Antonio Tajani)  è promosso da Transparency International Italia (presente il Presidete Virginio Carnevali)   è sostenuto da Confcommercio – Imprese per l’Italia  (rappresentata da Anna Lapini, componente di giunta incaricata per legalità e sicurezza ) con il patrocinio del comune di Milano e della Camera di Commercio di Milano, (un messaggio dal Presidente Sangalli  è stao proiettato)  ha  l’adesione di Fondazione  Rete Imprese Italia e del Piccolo Teatro di Milano e d’Europa – e al termine delle premiazioni,  invitato a portare il loro contributo in un dibattito, moderato da Gianfranco Fabi di radio24,  i rappresentanti delle Istituzioni presenti in sala come Alfredo Maria Durante Mangoni, ministro plenipotenziario e coordinatore delle attività internazionali anticorruzione Maeci, Domenico Cuttaia, prefetto e commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Giuliana Perrotta, prefetto e capo Ispettorato Generale dell’Amministrazione del Ministero dell’Interno, Stefano Bruno Galli, assessore all’Autonomia e alla Cultura della Regione Lombardia, Pierfrancesco Maran, assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Comune di Milano.
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Un Premio alla normalità della Legalità
Tra i premiati, provenienti da più regioni italiane: Marta Cabriolu sindaca di Villacidro in Sardegna, che lotta quotidianamente con la criminalità, e alla quale hanno bruciato due auto; Il Gruppo Cooperativo Goel, con sede in Calabria, “per l’esercizio della sua attività professionale all’insegna dei principi di integrità, responsabilità e professionalità, nel rispetto e tutela dello stato di diritto in condizioni di particolare avversità”. Ha ritirato il premio Vincenzo Linarello che lo ha fondato nel 2003 collaborando con Monsignor Giancarlo Maria Bregantini, Vescovo di Locri,  Linarello  si dedica da allora  ai disoccupati calabresi; Domenico Fazzari, Presidente della Cooperativa “Valle del Marro”, per la quale ritira il premio.  Sotto la guida del parroco del duomo di Polistena Don Pino De Masi con il Progetto “Policòro”, poi in collaborazione con LIBERA, unisce i giovani calabresi nel lavoro e attraverso il lavoro all’insegna della lotta antimafiosa. Dal 2004 a Cooperativa si occupa di coltivare i terreni agricoli confiscati alla ‘ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro.Antonio Cottone, proprietario di un ristorante a Palermo,  lo ha visto opporsi all’azione di due mafiosi e collaborare all’arresto degli stessi, presentatisi a chiedere il pizzo; Giuliano Bastianello, imprenditore di Padova, attivo dal 1984 nel settore delle forniture per i Beni Culturali ha denunciato diversi appalti truccati;   Iréne Frachon, medico francese che con i suoi studi dimostrò la nocività del farmaco Mediator, (in Italia fuorilegge dal 2003, ma lei è riuscita solo nel 2009 a farlo mettere fuori legge in Francia); Giovanna Ceribelli, commercialista che ha dato il via all’inchiesta sulle gare truccate nella sanità lombarda; Cataldo Motta procuratore della DDA di Lecce, che ha portato a 54 arresti tra i membri della Sacra Corona Unita; Marilena Natale, giornalista che da oltre 20 anni indaga su politici corrotti e vive sotto scorta a seguito delle diverse minacce ricevute dal clan dei Casalese; Claudio Di Sabatino, Angelo Volpe, Donato Antonicelli, vigili Urbani di Pescara che hanno denunciato un caso di abuso di ufficio da parte del pretore; un  premio è stato consegnato alla memoria di Alberto Musy consigliere comunale assassinato a Torino  nell’ottobre 2013,  in seguito a un aggressione subita da un individuo perchè  non avrebbe sostenuto le sue ambizioni politiche e imprenditoriali.  Ha ritirato il premio la moglie Angelica Corporandi D’Auvare Musy; Nicola Pondrano e Bruno Pesce di Casale Monferrato, primi a sospettare che le morti avvenute all’Eternit fossero dovute all’amianto; Donato Ungaro, giornalista ed ex vigile urbano nel paese emiliano di Brescello, ovvero fino a ché le sue inchieste non divennero scomode per il primo cittadino, arrivando a licenziarlo; Doveva esserci anche Tina Martinez, moglie di Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone, che il 23 maggio 1992 rimase ucciso nella strage di Capaci, insieme al magistrato, la consorte e gli altri due agenti della scorta. Il premio lo consegneranno il prossimo anno.


 

La cerimonia ha avuto inizio con un brano tratto da “la casta diva”  di Bellini eseguita da Sylvia Catasta  accompagnata con l’arpa suonata da Donata Mattei, e in quanto consegnato un premio a livello europeo, sono stati eseguiti gli inni italiano e Europeo.

VIDEO:
https://youtu.be/nVXmgoMwF3E – Brano Opera La Casta Diva

https://youtu.be/5CJEke7xi1w – Testimonianza di un premiato
https://youtu.be/_MR4orIEIAQ – Inni Italiano e Europeo
 
Redazione RecSando Angela Vitanza – foto Luigi Sarzi Amadè

 

 

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