Si intitola “Tutti nati in libertà” lo spettacolo di teatro-canzone che andrà in scena al cinema Ariston domenica 26 gennaio alle ore 21 (ingresso gratuito) in occasione del Giorno della Memoria; l’iniziativa è realizzata dall’assessorato alla Cultura.
Durante la serata interverranno i rappresentanti delle A.N.P.I di San Giuliano; verrà inoltre proiettato un video realizzato dall’archivio storico della Biblioteca Comunale, dedicato alla figura di Aldo Lotti (deportato a Mauthausen).
“Il 27 gennaio 1945 fu liberato il campo di concentramento di Auschwitz. La Repubblica Italiana riconosce come tale il ‘Giorno della Memoria’: vogliamo onorarlo all’insegna della partecipazione e della condivisione, stimolando la riflessione.
Abbiamo perciò scelto una formula che consenta di vivere in modo sentito una data che nessuno mai dovrà dimenticare, in quanto legata a uno dei peggior crimini dell’Umanità.
La memoria e la nostra Storia sono fondamentali; per tale motivo auspichiamo soprattutto la presenza dei giovani. Loro sono il presente, dovranno essere veri e propri testimoni nel futuro”, ha commentato l’assessore alla Cultura Maria Morena Lucà.
Nella mattinata di lunedì 27 gennaio all’Ariston verrà ripetuta l’esecuzione dello spettacolo “Tutti nati in libertà” per gli studenti delle scuole di San Giuliano, che assisteranno alla contestuale proiezione della video-testimonianza su Aldo Lotti.
“Tutti nati in libertà”
Teatro-canzone per la Giornata della Memoria Scritto, diretto e interpretato dall’attore-regista lodigiano Dario Leone. Disegno, luci e tecnica sono a cura di Massimo Guerci. Lo spettacolo, nel sostenere l’importanza fondamentale della memoria attraverso il racconto di quanto accaduto nell’Europa delle deportazioni, propone spunti di analisi sulla società odierna e su quanto essa abbia imparato da quella tremenda lezione.
La narrazione segue contemporaneamente un percorso lineare-storico ed uno ciclicoconcettuale. La dimensione “lineare-storica” è determinata dalla narrazione, attraverso testimonianze e
documenti storici relativi a quanto è accaduto. Seguendo lo sviluppo cronologico vengono citati alcuni passi delle Leggi Razziali e del Manifesto della Razza, in memoria dei sopravvissuti ai lager.
L’ambito “ciclico-concettuale” suggerisce come, nonostante tutto quell’orrore, anche dopo la fine della guerra il mondo ci abbia nuovamente mostrato più volte la stessa devastante immagine.
La narrazione è accompagnata da una selezione di brani musicali eseguiti dal vivo, che rappresentano un ulteriore contributo di arricchimento allo spettacolo; non semplicemente una narrazione storica, bensì una elevazione della memoria come strumento per costruire il futuro.