Il nuovo strumento per prevenire e contrastare la violenza di genere avvierà i lavori lunedì prossimo. 78 le realtà pubbliche e private coinvolte dalla Regione
Ci sarà anche San Donato nel Tavolo Regionale antiviolenza che avvierà i lavori lunedì prossimo. L’inclusione del nostro Comune è stata formalizzata nell’atto costitutivo dello strumento con cui Regione Lombardia intende promuovere azioni corali in materia di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne.
In tutto saranno 78 le realtà, pubbliche e private, che siederanno al tavolo permanente che si riunirà, per la prima volta, lunedì pomeriggio al Palazzo Lombardia. Ci sarà anche San Donato, che figura tra i 27 Enti territoriali coinvolti. L’inserimento del nostro Comune è legato al suo ruolo di Capofila della Rete composta dai Comuni del distretto Sud Est Milano (Carpiano, Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, Melegnano, San Donato, San Giuliano, San Zenone al Lambro, Vizzolo Predabissi) e del distretto Paullese (Mediglia, Pantigliate, Paullo, Peschiera Borromeo, Tribiano) insieme ad altre realtà del territorio (come l’Azienda Sociale Sud Est Milano, l’Ats di Milano, l’Asst di Melegnano e Martesana, il Policlinico San Donato, la Prefettura, la Questura, il Comando Provinciale Arma dei Carabineri, il Comando Provinciale Guardia di Finanza, la Fondazione Centro per la Famiglia Cardinal Carlo Maria Martini, l’Associazione Sapis, il Cadmi Milano e la Fondazione Somaschi).
«L’inserimento nel Tavolo Regionale – spiega l’Assessore alle politiche sociali Chiara Papetti – certifica la bontà del lavoro realizzato dalla Rete territoriale di cui siamo Capofila. Grazie alla collaborazione di tutti gli Enti e delle altre realtà partecipanti siamo riusciti ad avviare un Centro Antiviolenza che ha già accolto e aiutato decine di donne in difficoltà. La nostra partecipazione a questo nuovo strumento sarà improntata al confronto e al dialogo con gli altri componenti, nella consapevolezza che ogni azione promossa potrà contribuire a migliorare l’esistenza di persone che vivono situazioni di disagio e di sofferenza».