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Signor Sindaco dopo 8 anni di mandato ? Solo Macerie !

SIGNOR SINDACO DOPO 8 ANNI DI SINDACATURA SOLO MACERIE SOLO MACERIE

 

 

         Trascorsa questa fase della pandemia, mentre mi accingo a percorrere l’ultimo miglio della mia vita sento il “bisogno” di effettuare alcune riflessioni sullo stato di degrado che vive questa nostra città, ci troviamo di fronte un cumulo di macerie che desidero “fotografare “al fine di farla riflettere sull’operato dei suoi due mandati.

 

1- LA MOBILITA

 

         Muoversi in auto a San Donato è difficoltoso, esistono punti della città impraticabili, l’istituzione delle strisce bleu diffuse penalizza i cittadini e i commercianti a vantaggio solo di chi gestisce il sistema. In oltre, punti significativi sono:

Il parcheggio dell’Ospedale inesistente che da anni appare sempre a portata di mano, senza arrivare però ad una soluzione;

La scala mobile alla fermata del metro non realizzata dopo 20 anni: una vera “gioia “per le persone in difficoltà

Non abbiamo tentato di risolvere almeno la eliminazione di qualche semaforo e lo svincolo della Paullese che nelle ore di punta rappresenta un vero ostacolo

Muoversi con i bus una alternativa alla città “bloccata, ma non è così, perché è un sistema poco efficiente ed incapace di affrontare i reali problemi della mobilità:

Servizi non modulati alle esigenze della città;

fermate non  accoglienti e prive di paline intelligenti;

Autobus vecchi ed ecologicamente non adeguati alla nostra città ( la presenza dell’Eni avrebbe potuto aiutare bus a metano come a Ravenna )“.

Assenza di attività promozionale (dépliant illustrativi), di App dedicata che consenta di conoscere in tempo reale come si muovono i mezzi.

Chi controlla il sistema? Chi ne rileva i dati? Quanto costa la gestione?

La politica lo sa? Ho provato a chiedere i dati tramite un consigliere, ma non è stato in grado di recuperarli.

Che fine ha fatto il bus ha chiamata verso Poasco? É durato lo spazio di un sogno

Per rendere gratuiti i parcheggi come fatto dal Comune di Milano, la sua amministrazione ha impiegato oltre 20 giorni, e solo quando si è accorta che erano inutilizzati a causa della quarantena.

Muoversi in Bicicletta può essere una alternativa valida, ma andrebbe adeguatamente stimolata anche per tenere conto degli anziani, che rappresentano il 50% della popolazione.

La recente costruzione di piste ciclabili in Metanopoli, spendendo centinaia di migliaia di euro, ha creato ulteriori problemi, distruggendo la viabilità di un quartiere che, per questo, ai tempi di Mattei, era stato oggetto di attenzione perfino dall’Unesco

 

2- PARCO ENRICO MATTEI

 

         In una realtà come la nostra, sembra incredibile che il nostro “Colosseo “, sia chiuso ed abbandonato da anni per evidente incapacità gestionale della classe politica, incapace di trovare soluzioni valide, smarrita nelle formule contrattuali, invece di trovare soluzioni dirette, quali, ad esempio, la nascita di una Fondazione con la partecipazione del mondo industriale, presenza significativa e rilevante in San donato. Il parco era una delle più belle strutture sportive non solo della Lombardia. In un sol spazio si trovavano, calcio, tennis, pallacanestro, atletica, nuoto, pallanuoto, parco giuochi per bambini e un’aria di svago per tutti. Un luogo che da 50 anni ha visto crescere intere generazioni, i nostri figli.

Come accettare che la piscina olimpionica all’aperto, unica struttura utilizzabile, a causa del solito meccanismo di formule contrattuali, non sia ancora pronta proprio ora che la pandemia costringerà numerose famiglie a restare in città. Qualcuno pensa al danno, non solo economico, ma anche sociale, che questa lunga interruzione creerà. Una vergogna. Se un’analoga situazione fosse capitata in un’altra città, a furor di popolo, tutti gli amministratori sarebbero stati mandati a casa.

 

3- STRUTTURE SPORTIVE

 

         Oggi la città presenta una totale assenza di strutture sportive anche perché la maggior parte sono ubicate all’interno del Parco oggi chiuso. La presenza di qualche campo di calcio e un paio di campetti di basket all’aperto mal curati non sono un’alternativa di cui andare orgogliosi, ma una vergogna per una città come la nostra. Non disponiamo di un palazzo dello sport, come invece hanno parecchie città attorno a Milano, però possiamo “vantarci” di avere un grande campo di bocce al coperto.

Solo la miopia politica ha impedito di realizzare ristrutturandolo  un palazzo dello sport multifunzionale, non solo per le attività sportive, ma anche per concerti ed altre manifestazioni utili alla città. Le poche strutture private non sono una alternativa, ma certamente un minus per una città come la nostra

 

4- SPORT A SAN DONATO

 

         Lo sport di prestigio e l’agonistica sono totalmente assenti. Con la fine del Parco Mattei è morto anche lo sport con l’S maiuscola a San Donato. L’atletica forniva campioni di valore alle nazionali e perfino alle Olimpiadi; lo stesso dicasi del nuoto e della pallanuoto e perfino il tennis creava sportivi di buon livello. E come non ricordare che il primo campo da tennis al coperto in Italia è stato realizzato proprio all’interno del parco? Il basket giovanile rappresentava un pregio, e i nostri giovani riuscivano finanche a migrare in strutture di primo piano. Oggi l’unica realtà è il gruppo sportivo Meta 2000 che, con notevoli difficoltà, svolge la propria attività all’interno della scuola Maria Ausiliatrice in una struttura sportiva realizzata allo con il sostegno di SNAM

 

5- CULTURA

 

         C’è poca cultura a San Donato, la cultura non circola. L’unica attività meritevole e autofinanziata è l’Università della Terza Età, grazie al patrocinio del Lyons Club di San Giuliano e San Donato Milanese. Una associazione di servizio che da anni aiuta i nostri anziani a svolgere una attività culturale multi disciplinare. Altre attività marginali si svolgono tra la biblioteca e la Cascina Roma, dove all’interno si trova anche una emeroteca. Generalmente si tratta di conferenze patrocinate da associazioni, di qualche mostra di artisti locali. Cascina Roma andrebbe rivisitata e ristrutturata per consentire una adeguata  vera casa della cultura  Il fatto che oggi a San Donato Milanese non esista alcuna libreria privata come in passato, è una prova in più di un certo degrado.

Il cinema Troisi, è inadeguato, sia come cinema, che come teatro certamente di basso profilo. Solo la bravura di una attrice come Lella Costa riesce, per una sera, a fare il miracolo di farcelo dimenticare. Basterebbe investire qualche decina di migliaia di euro per migliorare l’acustica , il palco non adeguato  e per sistemare un paio di gradini pericolosi all’interno della sala. Una gestione più attenta avrebbe da tempo prevista qualche rappresentazione in più nel corso della settimana, sempre se ci fosse stata più attenzione per gli anziani.

 

6- ROCCA BRIVIO

 

         È una struttura medioevale di pregio, ubicata sulla via Emilia a San Giuliano, destinata ad uso pubblico. I politici dei Comuni di San Donato, San Giuliano e Melegnano alla fine degli anni 80 l’acquisirono dagli eredi Sforza, inserendola in una srl, per fare che cosa? Personalmente non l’ho mai capito. Sembra inoltre che sia stata acquistata per una cifra tra i 2 e i 3 miliardi di lire, (sarà vero? Sarebbe opportuno saperlo). Tuttavia, la cosa più grave e che molti cittadini non ne conoscano neppure l’esistenza o non l’abbiano mai visitata, perché rimasta sempre una struttura fuori da ogni contesto. Dopo 20 anni di gestione, dopo aver distribuito qualche posto di sottogoverno, dopo avere speso miglia di euro senza neppure completarne il restauro, i politici, non essendo stati capaci di progettarne un valido utilizzo, stanno ora cercando di liberarsene. Ma la cosa ancora più maldestra è che prima hanno tentato un bando di gara per creare una Fondazione con privati, che avrebbero presentare un progetto e realizzarlo,  che è andato deserto, (normale ???) e ora ancora più maldestramente, cercando disperatamente un acquirente disposto magari a fare un affare e poi snaturare il valore storico culturale di Rocca Brivio. Io penso che un’alternativa possibile sarebbe quella di cederla a titolo gratuito all’Ecomuseo della Vettabia o al FAI, secondo la proposta da alcune associazioni. In tal modo, con sponsorizzazioni non difficili da trovare e utilizzando i Fondi Regionali ed Europei, si potrebbe trovare il modo di salvare la struttura utilizzandola in modo più razionale e utile alla comunità. Sembra incredibile, ma a causa della solita incapacità della politica, Rocca Brivio rischia di fare la stessa fine del Parco Mattei

 

7- FARMACIE COMUNALI

 

         Dopo gli anni 90, con la costituzione in Società, hanno avuto un certo sviluppo. Prima erano gestite direttamente da una struttura comunale, senza controllo, poi con la nomina, da parte del sindaco Achilli, di un presidente, ex manager Eni, c’è stato un salto di qualità. Per prima cosa sono stati fatti emergere fatti delittuosi, seguiti da licenziamenti, ma, soprattutto, si è avuto un rilancio che, in pochi anni, ha prodotto, per la prima volta, utili significativi. Con le nuove risorse disponibili è stato possibile l’acquisizione di parte degli immobili in locazione e realizzare parte dei fini sociali consoni al ruolo che devono avere le farmacie Comunali. Dopo l’impulso dato dal primo presidente, l’attività e andata avanti per qualche anno, per poi assistere ad una serie di cambiamenti strutturali voluti dalla politica, che hanno frenato lo sviluppo e trascurato l’obiettivo sociale, oggi praticamente inesistente. Infatti, non sarebbe utile che le farmacie comunali divenissero un vero e proprio front-office del servizio sanitario pubblico per andare incontro alle necessità degli anziani e i malati cronici? Ancora una volta la politica ha fallito il suo ruolo. Se non si ha la capacità di ristrutturarle adeguandole ai bisogni sociali come previsto dalla loro costituzione, forse sarebbe meglio cederle, prima di dovere assistere ad un altro fallimento.

 

8- GESTIONE CORONAVIRUS

 

         È stato un fallimento, nonostante gli appelli degli scienziati di lasciare a casa e soprattutto di aiutare gli over 65, a San Donato questa esigenza vitale è stata mal gestita e sofferta. Il mio appello di creare da subito in Comune un gruppo di lavoro coronavirus che potesse gestire tutte le esigenze dei nostri anziani, sempre per la scarsa sensibilità della Amministrazione, è arrivato tardi e dopo che la spontanea e generosa solidarietà dei commercianti (farmacia Mulas, Supermercato Sigma) e del volontariato, avevano già offerto il servizio a domicilio per consegnare alimentari, generi di prima necessità, medicinali ,giornali .yogurt e latte Pur considerando l’emergenza indotta dalla pandemia, è tuttavia in questi momenti che si deve manifestare la sensibilità e la capacità di un’Amministrazione. E infine, non sarebbe corretto far sapere alla cittadinanza i risultati della campagna raccolta fondi per gli ultimi organizzata dal Comune, escludendo inspiegabilmente la Caritas?

Per finire, trovo alquanto inspiegabile non aver accolto la mia proposta di onorare i nostri sfortunati cittadini morti a causa del covid-19, onorandoli con una corona virtuale da pubblicare su SD mese. Con dispiacere devo constatare che anche il mio appello di celebrare una messa di suffragio e una preghiera unitaria di commemorazione di quanti sono morti, purtroppo, non è stata ancora  accolta dal nostro parroco.

 

9- DIALOGO CON I CITTADINI 

Questa amministrazione non ha mai avviato un vero dialogo con i cittadini, preferendo vivere nel palazzo senza conoscere le necessità del popolo. Personalmente ho spedito due Pec di protesta perché l’Amministrazione ha utilizzato spazi condominiali adibendoli a parcheggi pubblici a pagamento. Ad oggi non ho avuto alcuna risposta. Nessuna risposta alla mia lettera al mensile SD, per suggerire la pubblicazione di un inserto sul trasporto locale (linee, fermate, orari, costi biglietti, ecc. ecc.) per consentire un miglior utilizzo dei mezzi, come già realizzato nella passata Amministrazione. Credo che almeno una risposta sarebbe stata una minima regola di cortesia.

Il rapporto con gli anziani è di sola opportunità. A parte le associazioni apparentemente sostenute dalla amministrazione, la maggior parte di essi vengono lasciati ai margini del sistema citta. Quanto sarebbe utile rendere accessibile a tanti anziani l’utilizzo dei sistemi informatici oggi fondamentali, quali lo smartphone, il computer per l’home banking, app di servizi, per consentire loro di vivere al passo coi tempi e soprattutto preservarli dal rischio dell’isolamento sociale. San Donato è una città di anziani, ma molti di loro, ancora potenzialmente validi, che sono stati manager, professionisti, specialisti di valore, potrebbero essere utilmente impiegati e valorizzati per prestare un valido contributo alla città.

 

10- RUOLO DELLA POLITICA

 

         Non ho grande esperienza politica, né tessere di partito, pur avendo lavorato a fianco delle istituzioni pubbliche, ma trovo per la mia cultura poco incisivo il ruolo della opposizione di fronte a tante macerie presenti in città. Difficilmente si assiste da parte della minoranza politica ad una condivisione di interventi e di azioni, preferendo piuttosto esprimersi con una sterile opposizione. Un altro aspetto per me incomprensibile è la cerimonia delle mozioni che vengono discusse in Consiglio Comunale, che, a diecine e diecine, servono solo a ritardare il dibattito politico, mirando solo ad ingraziarsi il proprio elettorato. Di fronte ad una situazione come quella che stiamo vivendo, credo che sarebbe più proficuo organizzare dei consigli comunali tematici dove, con un confronto duro ma vero ed incisivo, e magari con la partecipazione on line dei cittadini, rendere palese l’azione della politica e dove la stessa vuole portare la nostra città.

 

11- POLITICA SOCIALE

 

         Il quadro sociale non si presenta entusiasmante in una città come la nostra. Il 50% degli abitanti sono anziani e una scarsa natalità che è quasi un’emergenza, dovuta al fatto che i giovani non sono motivati economicamente e socialmente a formarsi una famiglia. Le giovani coppie non fanno figli e vivono in uno stato di precarietà. Non è stato pensato per loro un progetto casa , e vari tentativi di house sociale sono abortiti.

Questo stato di disagio sociale vive purtroppo in una città senza una identità siamo rimasti degli” immigrati”, la politica ha mancato da sempre questo obiettivo

Eppure viviamo in una realtà industriale fra le più attive della Lombardia, ospitiamo il quartier generale dell’l’ENI, diecine di industrie di primo livello. Ogni mattina, confluiscono a San Donato 25.000 persone provenienti dall’hinterland. Ciò crea un problema critico di viabilità, al quale la politica non sa fornire una risposta, abbandonando la città al blocco del traffico nelle ore di punta. Perfino il  tentativo di istituire un bus lavoro tra Rogoredo, stazione della metropolitana e gli uffici è miseramente fallito. E sul piano dell’occupazione dei giovani? Non essendo riusciti a creare adeguate opportunità all’interno del nostro mondo industriale, abbiamo costretto molti dei giovani alla diaspora ed andare a cercare in giro per il mondo ciò che noi non siamo riusciti a dare loro. E cosa dire del mancato rapporto fra scuola e lavoro?

Molti dei nostri anziani vivono emarginati, mentre avrebbero diritto di vivere sereni gli ultimi anni della loro vita. Occorrerebbero case sociali a loro dedicate, come realizza da  qualche anno fa la comunità di Sant’Egidio: quattro coppie per ogni appartamento, con assistenza sanitaria dedicata evitando la solitudine delle RSA.

 

12- POLO UNIVERSITARIO

 

         Il Policlinico un centro di eccellenza sanitaria che ha al suo interno un polo universitario collegato con la università milanese che presenta margini di ulteriore sviluppo. L’ENI nel 1957 attiva la scuola E. Mattei dedicato alla formazione post universitaria nel campo degli idrocarburi con il suo master in management ed economia dell’energia, che ha formato 2400 laureati provenienti da 100, alla media di 80 all’anno.

ENI nel 2019, per favorire le start-up, ha lanciato Joule la scuola di management per laureati, giovani manager e imprenditori.

Di fronte a questo quadro cosa ha fatto la politica? Nulla, dimentica dello spirito di Mattei, che voleva coniugare innovazione e tradizione, affiancare il mondo industriale con il mondo scientifico, per creare nel territorio condizioni di sviluppo. Con tali presupposti, oggi si potrebbe pensare ad un Polo Universitario medico multi-disciplinare con il supporto del Gruppo San Donato, ad un polo universitario per le energie innovative per l’utilizzo energetico dei rifiuti, ad un Campus universitario residenziale nell’ambito del Parco Sud Milano. Capisco che tutto ciò non sarebbe un compito semplice, ma senza una visione di Città, non riscontrabile in questa nostra classe politica, non si va da nessuna parte e rischiamo di disperdere quello che è stato creato in 50 anni di Storia Eni. Già si assiste alle prime fughe di aziende fuori dal sistema San Donato

Non aver capito il valore della storia Eni e non  averla coltivata , alimentata , curata può rappresentare un suicidio le cui responsabilità cadranno verso le future generazioni avrà.  

 

Carlo Lungaro

 

 CURRICULIM IN BREVE di CARLO LUNGARO

·          Direttore generale Enichem Polimeri spa

·          Temporary Manager per il salvataggio di aziende

·          General manager per un anno del Comune di San Donato Milanese,  Sindaco Mario Dompè

·          Presidente delle Farmacie comunali in San Donato per 3 anni (Sindaco Achilli)

·          Presidente della Cooperativa Maria Ausiliatrice in San Donato per 10 anni

·         Presidente della AMT (azienda municipale trasporti) in Catania per 10 anni

·         Vice presidente nazionale vicario Federtrasporti

·         Responsabile controllo di Gestione del ministero dell’Interno per 2 anni (Ministro sen Bianco)

·         Membro del Collegio Sindacale Protezione Civile nazionale

·         Presidente squadra femminile Basket Priolo

·         . campione d’Italia nel 1989

·         . coppa dei campioni nel 1990

·         Presidente della Lega nazionale di Basket Femminile

·         Vice Presidente Funivia di Erice

 Responsabile del progetto culturale “L’uomo verso il 2000” in San Donato  Milanese promosso dalla scuola Maria Ausiliatrice

 

  REALIZZAZIONI

 

·         Palazzetto dello sport presso scuola maria ausiliatrice San Donato

·         Palazzo dello sport a Priolo il Palaenichem per 6000 spettatori

·         Foresteria per atleti adiacente il palazzo dello sport

 

   RICONOSCIMENTI

 

·         Cittadino onorario di Priolo nell’anno 1986

·         Coni: Stella al merito sportivo d’argento 1990

·         Coni: Stella al merito sportivo d’oro 2003

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