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Se è vero che muoversi è un diritto, è un dovere farlo in modo intelligente

Perché se è vero che muoversi è un diritto, è altrettanto vero che farlo in modo intelligente è un nostro dovere

Incontro democratico organizzato dal comitato C6 in collaborazione con l’associazione RecSando

Venerdì 23 febbraio 2018, presso la sala UTE di Via Unica per Bolgiano (San Donato Milanese), si è tenuto un incontro democratico voluto dal Comitato #C6 e dall’Associazione RecSando per chiedere al comune di San Donato, e a quelli nei dintorni, il prolungamento della linea metropolitana M3 fino a Paullo, il ripristino delle corse di superficie soppresse e il rafforzamento del trasporto pubblico, dove il servizio è scadente o assente.

Questo incontro, divenuto sin da subito un dialogo aperto tra gli ospiti (Massimo De Rosa, Massimo Gatti, Fiorello Cortiana, Enrico Giampieri) ed il pubblico, è stato il seguito di ben altri tre eventi organizzati dal C6:
la biciclettata da San Donato Milanese a Paullo del 21/10/2017; il presidio alla fermata della metropolitana M3 del 15/12/2017 e la manifestazione insieme al Comitato pendolari della Paullese del 04/02/2018.

Dopo una breve introduzione di Enrico Giampieri (Comitato C6), in cui si faceva fronte ai problemi che la scarsità di mezzi pubblici arreca ai danni dei cittadini, è intervenuto Fiorello Cortiana che ha sin da subito sensibilizzato l’opinione pubblica riportando alla luce i tristi avvenimenti di qualche settimana fa (il deragliamento del treno a Pioltello e i binari del treno che passano per Voghera che si sono rivelati in pessime condizioni).

La riflessione dell’ex senatore ha risuonato nella sala: è paradossale che nel 2018 si rischi ancora la vita per andare al lavoro!
E anche la presenza di circa 7/800.000 veicoli a Milano al giorno provoca un grosso rischio di incidenti e soprattutto si rivela un importante ingombro delle strade che danneggia chiunque anche a livello di salute.

Una volta esaurito l’intervento di Cortiana, si è chiesto l’intervento degli altri due ospiti e la parola è stata ceduta a Massimo De Rosa. Il membro del partito M5S non ha fatto mistero del suo sconcerto nei confronti dei disagi presenti nelle infrastrutture di tutto il sistema binario della Lombardia: non è vero che non abbiamo bisogno di infrastrutture, ormai ci sono rimaste soltanto le briciole! Gli investimenti, sostiene De Rosa, vanno impiegati nelle spese per i cittadini, nelle opere da risistemare e, il traffico in ferro, è solamente spazio tolto alle zone verdi di Milano. Inoltre, le nostre strade sono gestite da società private che ci impediscono di controllarle ma, se non fosse più così, sarebbe un vantaggio per tutti in quanto si investirebbe su opere riguardanti lavoro, salute e trasporti e ciò garantirebbe ulteriori posti di lavoro. Ecco come, per risolvere una problematica, è necessario risolvere anche le altre.

Dopo De Rosa è stato il turno di Massimo Gatti, membro di Sinistra per la Lombardia, che ha ritenuto opportuno chiarire subito che prima di tutto bisogna condizionare le istituzioni che sono a capo della Repubblica (dal latino: Res Publica, Cosa Pubblica) che è una realtà in cui tutti devono fare il proprio dovere, dai cittadini a chi li governa; e chi governa giura sulla Costituzione con dignità ed onore (Art. 54). Ritornando a una proposta di allungare l’autostrada dove Leonardo Da Vinci aveva dato vita alle strade che tutt’ora corrono intorno ai Navigli (proposta che voleva impiegare 1 miliardo di euro nel progetto), Gatti ha ricordato (perché comunque è una consapevolezza di dominio pubblico) ai presenti che le conoscenze e le competenze proprie dei cittadini fanno paura a chi governa. La sua proposta è stata quindi quella di ridurre l’uso del mezzo privato e di investire nella miglioria dei trasporti pubblici, garantendo sicurezza anche sulle linee ferroviarie. È inoltre necessario che i cittadini abbiano gli strumenti giusti per poter avanzare le proposte di progetti; primo strumento: la cultura sociale, che sicuramente avrebbe fatto partecipare più persone alla serata e avrebbe incuriosito qualche sindaco dei 133 comuni che sono sotto la giurisdizione di Milano al punto da portarlo a presentarsi anche solo per ascoltare le proposte in veste di semplice cittadino. Ma la cultura sociale non è solo questo! Cultura sociale è anche avere rispetto di tutte le opere pubbliche e avere la decenza di non danneggiarle e non pasticciarle in quanto appartengono ad altre persone e non a singoli individui.

#C6 - Quale Futuro per il Sud Est Milano

Rendiamo disponibile sul nostro sito le informazioni per firmare la petizione lanciata da  Athena (Associazione Culturale) e rilanciata dalla pagina Facebook di C6. Invitiamo tutti :

Firmare la Petizione per  il Monitoraggio dell’aria in tempo reale con una centralina fissa

 

Redazione RecSando – FEDERICA PERDONCIN


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