Incredibile, approfittando delle giornate del F.A.I. su iniziativa della Associazione Amici di Rocca Brivio è stato aperto al pubblico lo “scrigno del Sud Milano “con visite guidate , pur contingentate ,che si sono rilevate un successo di partecipazione ( tutto esaurito ) dimostrando grande entusiasmo. La buona cultura paga sempre.
Visite di mezzora che hanno consentito un excursus storico ammirando le bellezze esterne, il cortile interno e ciò che resta del giardino all’italiana , le scuderie , le sale nobili , la cappella ,ed il piano “ sottotetto “ ristrutturato.
Questo interesse dimostra da un lato “ la fame di cultura “che è palpabile fra le nostre genti e di contro dimostra la incapacità di una classe politica non in grado di gestire un bene cosi prezioso.
Una storia quella di Rocca Brivio di oltre 20 anni che è arrivata al suo epilogo; una “ battaglia di cultura “ che vede impegnati Cittadini ed Associazioni battersi per impedire che la struttura pubblica venga ceduta all’asta senza obiettivi , senza prospettive , senza un progetto che ne garantisca un futuro.
UNA STORIA LUNGA 20 ANNI:
“da quanto i Comuni di San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, Melegnano con la Associazione Rocca Brivio nel 1997 hanno acquistato dalla famiglia Sforza il gioiello Rocca Brivio ad un prezzo di 3 miliardi di lire coinvolgendo qualche anno dopo nel 2005 il TASM ( oggi CAP Holding ) società pubblica di distribuzione acque partecipata dai Comuni del Milanese ( e non solo) come SOCIO FINANZIATORE , in che modo ? Assumendo TASM circa un miliardo di costi relativi alle attuali ristrutturazioni accollandosi il relativo mutuo regionale acquisendo in tal modo il 51% del capitale attraverso un aumento di capitale sociale.
TASM Ha inoltre assunto l’impegno a conferire “ denaro fresco “ per 2,5 milioni da utilizzare per il proseguimento dei lavori di ristrutturazione , naturalmente questo denaro era a carico anche degli altri azionisti ( i Comuni ) secondo le quote di partecipazione. Di fatto questi interventi di ristrutturazioni non sono stati ne programmati ne effettuati.”
QUALI LE RAGIONI DELL’INGRESSO DI TASM?
Nella compagine societaria “ un grande interesse a trasferire la propria sede istituzionale nel complesso monumentale Rocca Brivio partecipando al recupero del complesso monumentale mettendo a disposizione il proprio KNOW HOW
QUALI LE RAGIONI DEI COMUNI PER QUESTA ACQUISIZIONE ?
“ Acquisire , salvaguardare , valorizzare ed utilizzare il complesso architettonico Rocca Brivio” sulla base di un accordo di programma fra i Sindaci approvato dai rispettivi Consigli Comunali .
Certo che alla fine, dopo 20 anni , l’unico dato certo e che la famiglia Sforza ha incassato 3 miliardi di lire liberandosi di un gioiello troppo ingombrante.
20 ANNI PER FARE CHE COSA ?
NULLA che consentisse una completa ristrutturazione, sulla base di progetti organizzativi finalizzati ad un piano di sviluppo. Oggi risultano realizzati nel 2012 una parte degli investimenti, finanziati dalla Regione per circa un milione mettendo in sicurezza la struttura, mutuo accollato dal CAP con l’ingresso nel 2005 nel capitale societario, altri investimenti devono essere programmati con un costo di almeno 3 milioni di Euro … tutto fermo per i quali il CAP era pronto ad anticipare le risorse.
Non esiste un piano dei lavori da realizzare per completare la ristrutturazione che riguardano le mura di cinta, i vari manufatti compreso il palazzo, la sistemazione del verde ( fauna flora )
… DOPO 20 ANNI UNA OPERA NON COMPLETATA, che rimane un cantiere aperto con difficoltà nell’utilizzo anche se con l’impegno delle Associazioni è possibili organizzare visite e parziali utilizzi delle sale.
20 ANNI PER NON AVERE ELABORATO un progetto organizzativo che tenesse conto della identità del bene oggetto della acquisizione cercando da un lato di valorizzarlo e dall’altro cercare la possibilità di metterlo a profitto al fine di recuperare una parte di risorse necessarie per la gestione in tal senso l’unica scelta attuata l’aver affidato ad una società privata la gestione per 15 anni per 2.000 euro mese per eventi ( essenzialmente matrimoni ) e manifestazioni in genere.
20 ANNI PER NON AVER SENSIBILIZZATO i cittadini sul valore culturale del gioiello architettonico (pochi lo conoscono , pochi lo hanno visitato) Le stesse amministrazioni non hanno valorizzato la struttura utilizzandola per mostre , per incontri culturali cercando di rendere in tal modo la location un punto di riferimento culturale per il SUD EST MILANO
Un ruolo importante lo hanno avuto le Associazioni , spesso non comprese dalla Politica ,anche se con limitazioni strutturali hanno cercato di valorizzare la struttura “ occupandola “ per utilizzi culturali e per organizzare visite guidate di tanto in tanto Molti Cittadini del SUD EST MILANO a causa della sua inagibilità e dei pochi giorni di apertura non ha mai avuto la possibilità di visitarla e molti non sanno neppure dove si trova.
–come sopperire a questo ?
(vedi marketing territoriale – estendere la cartellonistica in tutto il sud est Milano, raccontare i luoghi di interesse, informare con qrcode esaustivi cosa è possibile trovare lungo il percorso,)
Questo e certamente una grave carenza della politica
La POLITICA non ha capito la possibilità di un utilizzo turistico del sito che da qualche anno vive su ambiti ricchi di storia e cultura il cosiddetto “TURISMO LENTO” , tuttavia la Politica ( non me ne voglia male ) quando si è trattato di effettuare nomine nei consigli di amministrazione non ha perso tempo a nominare i suoi uomini più fedeli compreso l’attuale Sindaco di San Donato Milanese, amministratore per qualche anno.
20 ANNI PER NON ESSERE STATI capaci di coinvolgere al progetto Rocca Brivio il mondo industriale attraverso sponsorizzazioni che ne consentissero il sostegno cercando di coinvolgerli .
Ricordiamo che nei Comuni interessati ( San Donato Milanese, San Giuliano Milanese , Melegnano ) operano decine e decine di Aziende industriali importanti nel panorama nazionale ed internazionale abituate ad investimenti pubblicitari e di sostegno culturale; basta leggere giornali e riviste.
NEL 2015 LA FINE DEL SOGNO ROCCA BRIVIO “ LA MESSA IN LIQUIDAZIONE “DELLA SOCIETA.
I Soci nel 2015 prendono coscienza del fallimento di un progetto che non sono stati capaci di portare a termine il lavoro avviato 15 anni prima con grave nocumento allo stesso bene decidendo di mettere in liquidazione la società alla ricerca di una soluzione o scappatoia non solo la politica ma anche la societa CAP cerca una via di fuga su delibera del comitato di indirizzo strategico della stessa società che ne consiglia la liquidazione
La Società viene messa in liquidazione con un passivo di 644.mila euro di cui una quota a carico dei Soci in rapporto al capitale
Sempre nel 2015 viene approvata una legge che porta il nome dell’ on Madia “la riforma della pubblica amministrazione che obbliga gli Enti Pubblici a razionalizzare le partecipazioni in aziende per attività” non rientranti nel” core business” dell’Ente
I Soci pertanto ritenendo Rocca Brivio un bene non rientrante nelle attività istituzionali ,avviano le operazioni per liquidare la società raccomandando alla Liquidatrice la natura “ storica ed architettonica del bene e porre la massima attenzione alla fruibilità pubblica dello stesso” si definisce inoltre il valore peritale in 2,5 milioni di Euro
Certo è complicato non ritenere un palazzo Barocco del 1600 un patrimoni costato qualche miliardo non un Patrimoni da valorizzare
Salvaguardare e utilizzare
UN FINALE ANCORA DA SCRIVERE LA BATTAGLIA CULTURALE FRA AZIONISTI ED ASSOCIAZIONI
Il tempo passa , sono trascorsi 23 anni dalla acquisizione , 5 anni dalla decisione di liquidare la Rocca Brivio , la politica vive di incertezze ed oggi sono stati vani i tentativi di trovare acquirenti con l’impegno di completare la ristrutturazione ( oltre 3 milioni di euro) un piano organizzativo di sviluppo che tenga conto della esigenza della politica certamente interessata a non perdere la “ faccia “ 20 anni per nulla .
Le Associazioni legittimamente ritengono immorale cedere un bene cosi prezioso anche se poco conosciuto . Avviano incontri con la politica spesso non ascoltati nella speranza di rinviare la cessione
Un recente incontro pubblico presso Rocca Brivio a Settembre poco presente la politica ha fatto comprendere , ascoltando altre esperienze in Lombardia , che sono possibili i miracoli naturalmente con una forte azione di sensibilizzazione e con alla base un progetto credibile e sostenibile condiviso . La politica a San Donato al contrario non abituata a “ costruire” pensa che Rocca Brivio “ non è gestibile e che per cessare di costare sui cittadini debba essere alienato anche a prezzo non di mercato “ suggerendo una asta pubblica .
Salta nel contempo il primo bando per assenza di partecipazioni il secondo è in corso .
Le Associazioni in attesa di definire un progetto operativo credibile e sostenibile che possa coinvolgere i Cittadini e la politica propongono :
– Di inserire il bene nella “lotteria “del FAI oggi i risultati danno ragione alle Associazioni . Rocca Brivio è ben accolto dagli amici del Fai e ben votato purtroppo insufficiente per la acquisizione ma importante per “ farlo conoscere “
– L’inserimento del bene nell’Ecomuseo della Vettabia che geograficamente contiene l’area di Rocca Brivio Questa scelta consente di ottenere finanziamenti dalla Regione e dalla CEE , non è un lavoro semplice bisogna avviare un progetto finalizzato ma certamente possibile e questo può avvenire anche con la partecipazione degli attuali Soci . In tal senso sono stati avviati contatti con risultati indecifrabili almeno per il Comune di San Donato Milanese
COME ANDARE AVANTI IN ATTESA CHE COME SEMPRE I FATTI ACCADONO, queste le soluzioni possibili :
– Tenere in vita il bene affidandolo in uso “ gratuito “ a tempo alle Associazione con il sostegno del CAP che trasferisce la propria sede istituzionale presso il Complesso Monumentale cosi come si era impegnato a fare nell’atto della acquisizione della partecipazione pagando un affitto da definire previo accordo definendo attività e modalità
– Ricercare delle sponsorizzazioni aggiuntive nell’ambito del mondo industriale del SUD MILANO
– Avviare le prime attività possibili rilevabili dal piano operativo in corso di elaborazione che prevedano un utilizzo della struttura per mostre per incontri culturali naturalistici e turistici con riferimento “al turismo lento “
Tutto questo in attesa che i fatti accadono.
È difficile non esprimere giudizi sul fallimento della politica incapace, dopo averlo acquisito , di ristrutturare, sviluppare un gioiello cosi carico di storia che molti ci invidiano
CONCLUSIONE
– SINTESI DI UNA STORIA
Abbiamo raccontato i primi 23 anni di questa storia
( certamente non finisce qui ) che purtroppo dimostrano la incapacità di una classe politica
– Nel 1997 i Comuni di San Donato Milanese , San Giuliano Milanese , Melegnano acquisiscono dalla famiglia Sforza per 3 miliardi di lire con l’impegno di “ salvaguardare, valorizzare ed utilizzare il complesso architettonico
– Queste le partecipazioni della società Rocca Brivio srl con Capitale Sociale 26.000 euro
. Comune di San Donato Milanese 42,5%
. Comune di San Giuliano Milanese 42,5%
. Comune di Melegnano 10%
. Associazione Rocca Brivio 5%
– La Società avvia nel 2002 un primo lotto di investimenti per la messa in sicurezza della struttura con un finanziamento regionale di circa 1 milione di Euro
– Nel 2005 la società TASM diventa Socio Finanziatore acquisendo il 51% della Società prendendo in carico direttamente il mutuo regionale di un milione di euro già erogato ed utilizzato. La Società si impegna inoltre di anticipare 2,5 milioni di Euro per completare gli investimenti, operazione a carico anche degli altri azionisti. Si impegna inoltre a trasferire nel palazzo la sede Istituzionale.
Il Capitale sociale viene definito a seguito dell’aumento a Euro 53.188 euro
– 20 ANNI PER FARE CHE COSA ?
a. Una operazione di ristrutturazione non completata un cantiere aperto pur avendo a disposizione le risorse, 2,5 mil. di euro
b. Non aver sensibilizzato i cittadini, pochi dopo oltre 20 anni conoscono la realtà Rocca Brivio, non aver attraverso la organizzazioni di eventi culturali far diventare un punto di riferimento la” location” per tutto il SUD EST MILANO
c. Non essere stati capaci di sensibilizzare al progetto il mondo industriale dell’area ricco di risorse e di iniziative culturali
d. Non aver definito un intesa con le Associazioni del territorio che hanno dimostrato sensibilità ed interesse, non aver avviato una collaborazione vitale per lo sviluppo del progetto
e. Non aver elaborato un progetto organizzativo per fare che cosa ?
Rendere usufruibile il bene , non aver cercato di mettere a profitto la struttura per le attività possibili
– NEL 2015 LA FINE DI UN SOGNO
Ci si accorge di un fallimento di un progetto non realizzato purtroppo la politica non è abituata a costruire progetti assistendo impotenti ALLA MESSA IN LIQUIDAZIONE DELLA SOCIETA , attività non semplice affidando alla Liquidazione un compito ingrato cercare di salvare “ la faccia “ ai politici . Di fatto trovare un acquirente disposto a finanziare il completamento degli investimenti Oltre 3 mil di euro elaborare un piano organizzativo per un rilancio e sviluppo del progetto rendendolo economicamente valido e consentendo un utilizzo pubblico della struttura
– IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI
Hanno dimostrato attivismo ed interesse ,si sono assunti l’onere di tenere in piede la struttura con visite guidate e ove possibile organizzando manifestazioni.
Troppo associazioni in campo , forse è mancato un vero coordinamento condiviso , è mancato un rapporto con la Politica che non ha capito il ruolo delle Associazioni che operano nel Sud Est Milano.
A mio avviso le Associazioni nel gestire la fase della Liquidazione si sono fatti trovare senza un progetto organizzativo
di CARLO LUNGARO
CREARE FUTURO