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Qualità dell’aria, San Donato sta meglio del circondario ma “paga dazio” per le polveri sottili (Pm10)

Diffusi i risultati di un’indagine sull’inquinamento atmosferico commissionata dall’Amministrazione: la situazione è rassicurante ma ci sono margini per migliorare
 
Valori degli inquinanti mediamente più bassi in confronto alle realtà confinanti e in calo rispetto agli ultimi anni. La qualità dell’aria a San Donato è migliore delle attese ed è migliore di quella media del circondario; lo attesta un’indagine commissionata dall’Amministrazione alla società Innovhub – Stazioni sperimentali per l’industria e realizzata fra i mesi di gennaio e maggio 2015 ma in cui risultati sono stati elaborati e resi noti soltanto nei giorni scorsi e presentati in Giunta nel corso dell’ultima seduta dall’Assessore alla partita Andrea Battocchio.  Lo studio è stato realizzato in particolare in due momenti e in due luoghi distinti: fra gennaio e marzo attraverso una stazione di rilevazione collocata nell’ex scuola di Bolgiano e tra fine marzo e fine maggio presso il centro polivalente di via Parri.  
«I risultati delle misure eseguite nei siti di Bolgiano e via Parri – spiega Battocchio – e il loro confronto con le serie storiche disponibili, con le stime fornite dall’Agenzia regionale (Arpa) e con i dati provenienti da stazioni situate in altri comuni, mostrano complessivamente una situazione della qualità dell’aria di San Donato migliore rispetto alla media dell’area metropolitana di Milano e per alcuni inquinanti migliore anche rispetto al passato».
 
Entrando nel dettaglio dell’indagine, pur considerando il parziale periodo di rilevamento, comunque superiore alle precedenti campagne svolte sul territorio, alcune conclusioni emergono in maniera chiara: in primo luogo la correlazione tra il traffico veicolare e la presenza di inquinanti nell’aria. Per tutti gli inquinanti (biossido di zolfo, monossido di carbonio, ossido di azoto), eccettuato l’ozono che ha dinamiche di formazione molto particolari, i valori misurati nei weekend e nei giorni festivi sono risultati inferiori rispetto a quelli nei giorni lavorativi e le concentrazioni negli orari di punta del traffico veicolare superiori al resto della giornata.
 
Altro dato che s’impone è quello della maggior compromissione del sito di via Unica Bolgiano rispetto a via Parri per quasi tutti gli inquinanti. «La vicinanza di due strade altamente trafficate soprattutto nelle ore di punta, la Provinciale Paullese e il viale De Gasperi, influisce negativamente sulla qualità dell’aria – aggiunge l’Assessore –. Viceversa il sito di via Parri ha visto recentemente l’installazione di una serie di barriere antirumore, lungo il vicino tratto autostradale, in grado di trattenere parte degli inquinanti emessi dagli autoveicoli in transito».
 
La principale criticità per il rispetto dei limiti normativi riguarda comunque i valori del particolato fine, le cosiddette Pm10, quelle che hanno fatto scattare quest’inverno i provvedimenti di parziale riduzione del traffico veicolare nei confronti degli automezzi più inquinanti, e l’abbassamento delle temperature negli impianti di riscaldamento domestico. «Nonostante la concentrazione media giornaliera a San Donato sia quasi sempre contenuta al di sotto nella media dell’area metropolitana di Milano – puntualizza ancora Battocchio – essa supera ancora troppe volte il limite di 50 μg/m3. Una risposta a livello comunale per questa criticità è purtroppo difficile perché non si tratta di far fronte a picchi orari, come nel caso degli altri inquinanti, ma di abbassare la quantità di particolato fine in sospensione su un’area più vasta attraverso misure coordinate. Invece per eliminare, o almeno attenuare, i picchi dei giorni lavorativi occorre regolamentare i passaggi degli autoveicoli nelle vie cittadine, soprattutto quelle residenziali, con la creazione di zone di tutela nelle ore di punta».
 
«In tal senso – aggiunge l’Assessore alla mobilità Serenella Natella – ci stiamo muovendo per agevolare la mobilità cosiddetta “dolce”, puntando dunque sull’uso dei trasporti pubblici e delle biciclette (con nuove piste ciclabili e il bike sharing), introducendo anche aree con limite a 30 km orari, in grado di ridurre l’impatto inquinante del traffico, come avverrà a Certosa, in via Kennedy-Triulziana e lungo via Gramsci».
 

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