Gina Falbo, candidato sindaco, denuncia la condotta dell’amministrazione comunale: «Allo sport e all’aria aperta, il sindaco uscente Andrea Checchi ha preferito una gettata di cemento»
Meno tennis e più parcheggi. L’amministrazione comunale in carica, a poco meno di un mese dalla elezioni, sceglie la cementificazione per il futuro del Parco Mattei.
L’area verde, centro nevralgico di innumerevoli discipline sportive, anche agonistiche, verrà infatti mutilata di una cospicua metratura, su cui sorgono tre campi da tennis, per lasciare spazio alle vetture.
Complessivamente si realizzeranno circa 100 stalli per la sosta. «Non è questo il progetto che i sandonatesi auspicavano per il Parco Mattei – esordisce Gina Falbo, candidato sindaco delle civiche “Insieme per San Donato”, “San Donato Vola”, “San Donato Milanese ci piace” -. Nessuno vuole più il cemento. Il primo cittadino Andrea Checchi, in barba alle elementari regole democratiche e per rimediare alla sua quinquennale inoperosità, sta compiendo manovre che comprometteranno inesorabilmente il destino della città».
Per non perdere le elezioni, l’amministrazione comunale ha accettato a scatola chiusa il progetto di un privato, nella fattispecie Trefor, con una preoccupante concessione trentennale del complesso e senza negoziare modifica alcuna.
«Parliamoci chiaro – continua Gina Falbo -: non siamo contrariati dagli imprenditori che fanno il loro mestiere. Anzi, anche noi, a dirla tutta, attendiamo da tempo il risanamento dell’area. Non possiamo però accettare un progetto che preveda la realizzazione di un parcheggio da quasi 100 automobili nel Parco Mattei».
Per un atto così importante, che vincola per 30 anni l’intera struttura, stravolgendone una parte, bisognerebbe attendere l’esito delle urne.
Il parcheggio contestato, avrà ingresso in via Triulziana e sarà fattore d’attrazione di traffico veicolare – e quindi smog e inquinamento acustico – lungo le vie Moro e Kennedy. In questa logica, è stato altresì dimenticato dalla squadra di governo il progetto di “riqualificazione di via Kennedy”, che prevede l’eliminazione di almeno 30 posti auto sulla medesima arteria cittadina.
«Siamo a favore dell’imprenditorialità e del commercio – precisa Roberto Ponte, capolista di San Donato Vola -. Ma l’atteggiamento lassista e approssimativo del sindaco, che contempla un evidente consumo del suolo, non è affatto giustificato, soprattutto in scadenza di mandato. È ben strana questa gente che ci governa: è contro l'automobile e i parcheggi quando si tratta di posti auto pubblici; a favore, quando si tratta di fare costruire da un privato un parcheggio a pagamento dentro un parco pubblico!».