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Lettera agli italiani come me

Caro Ministro Matteo Salvini… Cara Elizabeth… uno scambio epistolare nasconde le aspettative e le delusioni dei tanti giovani nati e/o cresciuti in Italia che il nuovo Decreto Sicurezza crea con grande disagio e insicurezza, gettando per strada molte persone che erano inserite nei programmi di integrazione/inclusione, chiudendo le strutture, diminuendo i fondi, creando difficoltà e impossibilità di vivere con un dignitoso lavoro. Ecco che i problemi della permanenza in Italia si intrecciano con le condizioni materiali di migliaia di migranti a cui sono negati i permessi umanitari e che non  si riesce ad espellere per mancanza di trattati bilaterali con gli stati di provenienza. Ne parliamo giovedì prossimo 14  marzo ore 21 in Sala Previato, piazza della Vittoria San Giuliano Milanese insieme a Elizabeth Arquinigo autrice del libro ‘Lettera agli italiani come me’ e agli esperti di diritto del lavoro Antonio Barberini del Centro Filippo Buonarroti di Milano e all’avvocata Silvia Balestro. Evento organizzato dal Comitato di Azione e Resistenza Civile di San Giuliano Milanese. Info: 334 3774168.

Il Comitato di Azione e Resistenza Civile di San Giuliano prosegue la lunga marcia per discutere   con la cittadinanza i grandi temi che assillano la comunità.” – ci confida il presidente Claudio Semeraro. E ci anticipa i prossimi argomenti che si propone di affrontare: l’Europa e la libertà della scienza.  Il 14 marzo è stata invitata a presentare il suo libro Elizabeth Arquinigo, peruviana di origine ma italiana di adozione ormai da 18 anni,  dal titolo ‘Lettera agli italiani come me’. La giovane autrice scrive una lunga lettera a Salvini, Ministro dell’Interno, che sostiene nella sua campagna politica e ideologica ‘Prima gli italiani!’, in sintonia con Trump e la sua ‘America First’. “Una politica la loro fatta di muri per separare e contenere, blocchi navali e chiusura di porti. In più, nel nostro caso, il recente cosiddetto Decreto Sicurezza prevede il raddoppio dei termini per ottenere la cittadinanza italiana, oltre ad altre misure restrittive.” – commenta Elizabeth. Nella lettera esprime il paradosso, comune a molti altri giovani, di avere due patrie, una di origine e l’altra d’approdo, ma poi a ben vedere effettivamente nessuna. Ha lasciato infatti la sua, il Perù, da bambina a 10 anni e non ha acquisito la nuova, l’Italia, di cui parla la lingua, ha appreso la cultura  e la storia a scuola. Eppure non è ancora e non può esserlo cittadina italiana. C’era quasi arrivata quando in Parlamento, alla Camera dei Deputati,  era stata approvata la legge sullo ius soli, ma poi l’iter si è arenato lì. E una seconda volta quando aveva avanzato rispettosamente domanda di cittadinanza. Erano quasi già passati due anni, tempo massimo previsto dalla legge per la risposta, quando il Decreto Salvini ha raddoppiato i termini per la concessione. Ecco allora che si munisce di carta e penna e, in una lunga lettera al Ministro, enumera le varie ragioni perché debba ottenere la cittadinanza e denuncia le angherie e i soprusi di una politica che fa di tutto per rendere impossibile la vita in Italia a chi ormai è qui da anni e a impedire di sbarcare, chiudendo i porti e vietando l’attracco e lo sbarco persino ad una nave militare italiana. Salvini nella risposta accampa problemi burocratici, se la prende con le migliaia di domande che intaserebbero gli uffici, richiama i furbetti che fanno carte false. Non si scusa per i ritardi e rimanda le responsabilità all’Europa. Anche alcuni Comuni si sono adeguati a questa visione e invece di favorire ostacolano l’inclusione sociale, aumentando fino al massimo per gli stranieri le quote del servizio mensa e del trasporto scolastico, costringendo così le famiglie più bisognose a ritirare i figli durante i pasti. Elizabeth sa che, come è scritto nella nostra Carta Costituzionale, l’azione dello Stato non può essere discriminatoria anzi dovrebbe incentivare l’inclusione sociale, a tutti i livelli. E’ consapevole che non vi possa essere separazione fra le persone, italiane e straniere, che hanno bisogni, necessità e aspirazioni comuni. “L’umanità – dice – non conosce barriere artificiali e quelle naturali ha imparato a superarle, tanto più che dalla biodiversità naturale e culturale ogni individuo può trarne vantaggio, una ricchezza che ognuno dovrebbe mettere al servizio della società nel suo complesso.” Insieme al libro si parlerà di Decreto Sicurezza e diritto al lavoro insieme a Carlo Antonio Barberini del Centro Filippo Buonarroti di Milano e all’avvocata Silvia Balestra, esperta in diritto del lavoro. Giovedì 14 marzo 2019 ore 21,00 presso la Sala Previato di SpazioCultura, Biblioteca Comunale in piazza della Vittoria a San Giuliano Milanese. ‘Lettera agli italiani come me’ è edito da People di Gallarate (Mi), 2018, al prezzo di  € 9,00 per 96 pagine.

di paolo rausa

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