E’ da qualche anno “la perla” degli appuntamenti culturali per la festa Della Città, organizzato dalla Commissione Cultura delle sette Parrocchie. E’ il concerto di violino e pianoforte eseguito dall’Ensamble Borali, in questa occasione composta da Francesco e Giacomo Borali, padre e figlio (diciottenne) violinisti e al pianoforte Stefania Mormone, la quale ha una biografia di tutto rispetto, con tournées in Europa e oltreoceano: Messico,Buenos Aires, Osaka, Lubiana, Montreaux, Stoccarda solo alcuni, e poi la Scala di Milano e ancora a Vienna, Parigi, Berlino Atene. Solista, o in orchestra o in duo, come col violinista Sergej Krylov con il qual ,e ha ottenuto consensi trionfali, e con il quale ha inciso numerosi CD.
Francesco Borali è invece figlio d’Arte, il padre è Primo Borali, già Primo clarinetto dell’Orchestra Sinfonica della RAI TV di Milano e docente presso il Conservatorio “G.Verdi” di Milano. Nato a Milano, si è diplomato col massimo dei voti all’età di 18 anni presso il Conservatorio “G. Verdi” sotto la guida di Wanda Luzzato e poi a Winterhur in Svizzera conseguendo nel 1992 il “Solisten Diplom”. Significativi i riconoscimenti ottenuti, in giovane età, mediante borse di studio conferite per Concorso dal Conservatorio “G.Verdi” di Milano e dalla “Rassegna Nazionale di Vittorio Veneto”. Si è distinto in numerosi concorsi nazionali ed internazionali, ricoprendo il ruolo di Primo violino di Spalla nell’Orchestra sinfonica G.Verdi e della RAI. Nel 2014 è insignito del Diploma of Recognition dal Carnegie Hall di New York. Numerosi i concerti con la Metropolitan Milano Orchestra in qualità di Konzertmaister, di solista e direttore con artisti quali Gigi Proietti, Elio (Elio e le Storie Tese), Michael Bublè. Ha svolto attività concertistica solistica e orchestrale in varie città, tra cui Praga, Budapest, Londra, Winterthur, Madrid, Barcellona, Parigi, Roma, Firenze, Messina e Oltre Oceano Australia, Stati Uniti, Messico, Canada, Giappone, Cina, Singapore, Thainlandia, Bangladesh, Vietnam, Etiopia, Arabia, Algeria, Islanda.
Sulla sua strada, il figlio Giacomo, 18 anni, che ha iniziato a suonare il violino a 8 anni, e si è già esibito in diverse sale di Milano, suonando Vivaldi e Bach. Giacomo, pur così giovane, si è distinto in diversi concorsi ottenendo numerosi riconoscimenti e primi premi, anche internazionali come il “Grand Prize Virtuoso” con la “Zingaresca” di Pablo de Serasade”.
Giovedì 3 ottobre, i tre musicisti hanno deliziato i numerosi partecipanti al concerto che si è tenuto all’Abbazia di Viboldone.
“Incontri che Trasformano” non poteva essere declinato meglio: la bellezza e l’intensità della musica – di J.S.Bach, di G.B.Viotti, di L.W. Beethoven, di P.I. Tchaikosly, di A. Glazunov, F.Kreisler e Schon Rosmarin e di Sostakovic, “incontrano” la bellezza dell’Arte Giottesca delle volte dell’Abbazia.
Il risultato è stato un’ora di silenzio e di applausi.
Madre Ignazia Angelini ha introdotto la serata, con un commento che raccorda la musica e il titolo dalla Festa della Città “Chiamati all’Incontro-Incontri che trasformano”.La musica e la sua bellezza trasformano chi l’ascolta.
Don Luca l’ha chiusa, con i ringraziamenti per l’accoglienza alle suore, e ai musicisti per quanto ci hanno fatto provare : l’incontro con la bellezza della musica, anche quella inattesa, come è stato il brano di musica ebraica, quasi struggente.
Redazione RecSando Angela Vitanza-foto Alina Ghelbelzan
Si ringrazia il Maestro Francesco Borali per la concessione della pubblicazione del video
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