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Il liceo Primo Levi a scuola di legalità

I ragazzi della III C sono impegnati in un progetto di valorizzazione dei beni comuni. L’attività rientra nel programma formativo di alternanza scuola-lavoro
 
Una full immersion nella legalità, per sviluppare progetti di valorizzazione dei beni confiscati alle mafie. Nasce con questo intento il nuovo programma formativo di alternanza scuola-lavoro, che vede coinvolti gli allievi di III C del liceo Primo Levi. Un progetto che ha preso il via ieri mattina e che andrà avanti per una settimana. Il percorso di formazione ha l’obiettivo di informare e stimolare gli studenti alla conoscenza del territorio, promuovendo attività a favore della legalità.  
«Il sud est Milano, come il resto d’Italia – spiega il Sindaco Andrea Checchi – deve fare i conti con la criminalità organizzata. Fortunatamente sono sempre più forti i segnali e i risultati di contrasto a questa piaga. Lo dimostra l’attività di formazione, studio e laboratori “sul campo” che vede coinvolti i nostri giovani».
 
Nei piani dell’Amministrazione uno dei locali “recuperati” nell’ambito dell’operazione di esproprio che ha interessato la frazione di Poasco, verrà restituito alla collettività anche grazie alle idee dei ragazzi del Primo Levi. Tra i protagonisti del progetto, non solo il Comune, gli insegnanti e gli alunni, ma anche una delle principali realtà italiane impegnata da anni nella lotta alla mafia: Libera, associazione, nomi e numeri contro le mafie.
 
«Il progetto – conclude il Sindaco – ha l’intento di costruire sinergie politico-culturali-educative capaci di diffondere la cultura della legalità. La confisca è una “riparazione a posteriori”. Lavorando a percorsi culturali e di coinvolgimento sociale, invece, si può giocare d’anticipo, creando terreno arido attorno a chi intende piantare semi di illegalità».

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