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Il futuro dell’Unione europea dipendera’ da noi!
Il futuro dell’Unione europea dipendera’ da noi!
Ha senso oggi chiedersi a cosa serve l’Unione europea? A mio avviso SI e la risposta e’ Serve per migliorare la vite dei suoi cittadini e per avanzare verso quelle riforme necessarie per una maggiore democratizzazione.
Dal 6 al 9 giugno 2024 si votera’, quindi, nell’Unione europea (Ue) per il nuovo Parlamento europeo (Pe).
Istituito gia’ nel 1958 ma non era eletto a suffragio universale bensi’ i suoi componenti erano designati dai governi membri.
Solo da giugno 1979 il Pe viene eletto ogni 5 anni a suffragio universale dai cittadini dei suoi Stati membri grazie ad un testo approvato ed entrato in vigore dalla Comunita’ economica europea (Cee), ora Ue, il 1 luglio 1978. Questo anno, quindi, compie 45 anni ed e’ l’unico organo sovra-nazionale nel mondo ad essere eletto dai propri cittadini.
Queste elezioni del Pe saranno quindi determinanti per l’Ue. Oggi viviamo momenti molto drammatici in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale e gli Stati nazionali da soli non riescono piu’ ad agire efficacemente per affrontare questioni sovranazionali; il ritorno della guerra ai confini dell’Ue, il conflitto in Medio Oriente e i soventi tamburi di guerra tra Cina e Taiwan, per non parlare poi dei vari conflitti nella vicina Africa, le migrazioni, il traffico di esseri umani, di armi e di droga a livello mondiale fanno capire quanto sia importante e necessario che l’Ue sia dotata, con urgenza, di strumenti politici (Politica estera e difesa comune) e di risorse proprie (Unione economica e sociale con un proprio bilancio europeo) per poter agire con efficacia e immediatezza sia a livello internazionale (per difendere i valori di democrazia, libertà, pace e benessere) sia a livello interno (per la coesione economica e sociale e per lo sviluppo industriale e tecnologico in modo ecologico e socialmente sostenibile).
Se l’Ue vuole parlare con una sola voce agli incontri diplomatici con USA, Russia, Cina, India, Brasile, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita e avere piu’ voce in capitolo ed essere piu’ credibile, l’Ue deve presentarsi con una sua propria Politica estera comune e deve presentarsi con una pianificazione unica di Difesa comune europea, ovviamente non per attaccare altri Stati fuori dall’Ue bensi’ per eventuali invasioni dall’estero e per difendere i propri confini. L’Ue deve essere in grado da sola di salvaguardare i propri interessi di sviluppo e di salvaguardia ambientale.
L’Ue ha, quindi, bisogno subito non di singole riforme e di nuovi Trattati ma di una unica riforma globale (una Costituzione europea) che faccia emergere una nuova forma di governo a livello sovra-nazionale (europeo) e nuovi poteri legislativi secondo la divisione dei poteri di John Locke e di Montesquieu; senza la consapevolezza di una tale svolta prevarrà la rassegnazione e l’Europa sarà relegata a un ruolo marginale in un Mondo che dovra’ affrontare sfide inimmaginabili ed epocali.
È necessario allora che i cittadini dell’Ue a queste elezioni di giugno 2024 si chiedano se ha ancora senso stare insieme, grazie alle istituzioni comuni degli anni ’50 del secolo scorso, e di riformarle oppure se lasciare decadere, oltre 70 anni (dal 1951 con il Trattato CECA) di Storia di integrazione europea, di sviluppo e progresso e di pace e di benessere comune.
Anche gli eletti del prossimo Pe, dovranno, se vorranno in base alla maggioranza eletta, decidere se avviare la riforma dell’Ue come richiesto dall’attuale Pe qualche mese fa (vedi CoFoE) oppure se vorranno indietreggiare e disintegrare definitivamente questa Ue.
Serve una profonda riforma democratica dell’Ue al fine di renderla capace di pianificare il proprio futuro e il destino dei suoi cittadini mettendo al centro il ruolo di leadership del Pe democraticamente eletto per fare dell’Ue una vera comunità solidale e coesa da imitare negli altri continenti, superando gli egoismi nazionali e il potere di veto dei singoli Stati membri.
Andiamo, quindi, a votare per rafforzare la legittimità dell’unica istituzione europea che parla e decide a nome delle cittadine e dei cittadini che la eleggono a suffragio universale e diretto aprendo la strada ad una fase costituente di un’Unione più democratica, sostenibile e solidale, per erigere ponti e abbattere i muri e per contribuire alla pace e alla giustizia del nostro Continente e per dare un esempio di civilta’ democratica nel mondo.
Scegliamo le forze politiche che si battono per la sovranità europea respingendo la fallace propaganda dei nazionalisti che vorrebbero riportare pericolosamente all’indietro le lancette della Storia europea.
07 giugno 2024
Franco Oriti, cittadino di San Donato Milanese e fondatore di RecSando
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