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Il 25 novembre in ricordo delle sorelle Mirabal

Probabilmente  poche  persone che in questi giorni hanno partecipato alle diverse iniziative organizzate a San Giuliano, ne sono  al corrente.  Ci ha pensato l’Avvocato Vincenzo Carrera, introducendo il dibattito che si è tenuto giovedì  26 novembre  presso l’Oratorio San Luigi  di Piazza della Vittoria, a delucidarci sull’origine dell’intitolazione  di questa data al contrasto delle violenze sulle donne:  In primo luogo  si tratta di una ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, e il giorno si riferisce al 25 novembre 1960. In quella data, le tre  sorelle Mirabal, attiviste politiche che si battevano per la Libertà nella Repubblica Domenicana,  vennero uccise  in modo barbaro e cruento in un campo di canna da zucchero, e poi gettate in un dirupo per simularne un incidente,  da uomini del regime dittatoriale del Generale Trujillo, al potere da 30 anni.

L’incontro, organizzato dal CE A.F.(Centro Assistenza alla Famiglia –Consultorio Familiare- con sede in piazza della Vittoria), a cura delle Avvocatesse Anna Caldi  e Deborah Folloni,  ha toccato uno degli aspetti meno conosciuto di violenza domestica. Ovvero quello dei maltrattamenti  economici nelle molteplici variabili, una serie di atteggiamenti volti a impedire che la partner   possa essere economicamente indipendente, con conseguente controllo fisico e psicologico. Esempio la totale gestione delle entrate finanziarie  familiari, a volte con inganni  e sotterfugi, e sottrazione di documentazione per impedirne la presa visione. Tutto questo sarà un problema primario fondamentale in caso di separazione. 
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L’intento della serata era  quello di sensibilizzazione  della cittadinanza a una corretta informazione e prevenzione del fenomeno. 
Di numeri e percentuali di cui si va a parlare, atti di violenza fisica,  femminicidi, prevenzione, educazione ai giovani, denunce, assistenza e progetti  si è discusso la sera precedente,  in sala Previato, nella prima delle due serate organizzate dall’Assessorato alle Politiche di genere guidato da Maria Morena Lucà.  All’introduzione con i dati (terribili)  e i ringraziamenti ai relatori presenti, dell’Assessore,  sono seguiti gli interventi dell’Avvocatessa Chiara Guarrella  delle Associazioni INDI e Amfa;  del Maresciallo  dei  Carabinieri della tenenza di San Giuliano Roberto Zorzetto;  di Angelica Vasile, Presidente dell’Associazione “Fermati Otello”. E infine Cristina Omini, del Gruppo di nuova costituzione “No alla violenza sulle donne SGM.
L’incontro, tra l’altro  reso interessante dalle domande con richieste di informazioni soprattutto al maresciallo da parte del pubblico,  ha avuto un attimo di tensione,  quando sono giunti in sala il gruppo di persone che si erano trovate alla fonte di Campoverde per un “Flash-mob” di  solidarietà con i genitori, alcuni presenti, delle  bambine della scuola elementare, dove lo scorso anno è perpetrato  l’orrendo  episodio di molestie da parte di un maestro. (condannato  a nove anni e quattro mesi di reclusione, in attesa di appello). Dopo i momenti di incomprensione tra l’Assessore Lucà e l’organizzatore dell’iniziativa  Daniele Castelgrande, una componente del gruppo ha letto un comunicato delle mamme delle bambine, raccontando il disagio proprio, per quanto subito, e esponendo le proprie perplessità su come possa essere successo un fatto del genere. Auspicando che non debba più ripetersi nell’interesse delle piccole vittime, che per molto tempo sentiranno su di loro gli strascichi psicologici di quanto subìto.  La serata è poi proseguita, come da programma, con la proiezione del film “un giorno perfetto”.
 
Redazione RecSando Angela Vitanza – Foto Luigi Sarzi Amadè
 

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