Sarebbero oltre 20mila i pazienti di strutture sanitarie lombarde sottoposti ad analisi del sangue realizzate con kit ritenuti difettosi.
Il caso era scoppiato nei giorni scorsi presso l’ospedale di Crema, quando la multinazionale farmaceutica Abbott, che produce i kit per analizzare il livello di concentrazione di calcio nel sangue, aveva segnalato che alcuni esiti potevano essere falsati.
Nello specifico, si trattava degli esami eseguiti tra febbraio 2013 e febbraio 2014, per 3.500 pazienti complessivi. Ora, però, i numeri sono destinati ad aumentare vistosamente. In Lombardia, infatti, sono 18 le strutture sanitarie ad essersi servite del kit Abbott, 5 delle quali pubbliche e le restanti private, per un totale circa 21mila pazienti.
Nello specifico, nel milanese la questione coinvolge gli ospedali San Raffaele (con ben 18mila casi), Humanitas (1900 pazienti), Fatebenefratelli (1100 esami) e le cliniche milanesi Igea, casa di cura Ambrosiana e Asp Golgi-Redaelli (250 pazienti totali).
Regione Lombardia ha fatto sapere che, coloro i quali sono stati sottoposti agli esami con i kit fallati, verranno richiamati per eseguire nuovamente i test, in maniera totalmente gratuita.