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Chiamata alla responsabilità

Chiamata alla responsabilità

Giovedì 10 Dicembre, l’associazione culturale Stoà, già attiva da diversi anni sul territorio sangiulianese, ha inaugurato la stagione pre-elettorale con una iniziativa dal significato politico ben delineato. L’invito aperto a tutta la cittadinanza si apre con una riflessione di Carlo Maria Martini all’alba del fenomeno Tangentopoli: “Ci troveremmo oggi così amareggiati e indignati per tante situazioni incresciose che offuscano la nostra vita politica e amministrativa, se fossimo stati un po’ più vigili, se avessimo alzato lo sguardo, allargando gli orizzonti oltre le comodità o l’interesse immediato? Ciascuno è chiamato ad interrogarsi, a mettersi in discussione, a chiedere conto a se stesso delle proprie eventuali responsabilità, non solo attive, ma pure di omissione o di semplice distrazione.” (Sto alla porta – Lettera pastorale 1992-93, pag. 54).

    L’obiettivo di questa serata inaugurale di un percorso di impegno politico, ci invita quindi a confrontarci sul tema della responsabilità, non solo nei confronti di chi ha guidato le amministrazioni ma anche delle opposizioni e dei semplici cittadini, che troppo spesso hanno preferito voltarsi per fingere di non vedere. Fra le linee e i punti di questo S.O.S. non c’è la caccia ad un colpevole, né il tentativo di accertare l’innocenza di qualcuno; si guarda al passato per cercare di elaborare una visione critica sulle scelte degli ultimi anni, con l’incessante spirito di speranza che deve contraddistinguere l’impegno pubblico.
    Inizia quindi un percorso aperto, condiviso, che ha come unico obiettivo servire da strumento di supporto, “..a mo di lievito…” (citando ancora dal loro documento) per coloro che avranno il coraggio di intraprendere questa strada di servizio alla comunità.
    La serata si scontra con i problemi tipici della politica locale, ossia la difficoltà di attrazione per gran parte dei cittadini, che diventa quasi insormontabile quando ci si relaziona alle fasce più giovani della città. La partecipazione però è l’unico carattere necessario per garantire il successo di questa lodevole iniziativa. “L’affermarsi di una democrazia di pochi, delle minoranze”, come critica alla situazione politica, che si riflette non solo sul piano locale, può essere legittimata solamente dalla presentazione di un movimento che raccolga al suo interno le molteplici realtà della città.
    I diversi interventi del pubblico della serata si inseriscono sul solco tracciato dai relatori, confermando la carenza di partecipazione, e la volontà di avventurarsi in qualcosa di nuovo e di positivo, che si possa allontanare dalle storpiature del panorama politico attuale. Forti di tanta ambizione non ci resta che augurare un buon proseguimento al progetto, poiché la possibilità di confrontarsi senza pregiudizi, puntando al bene delle propria città non può che essere un’ottima opportunità per tutti.

inviato da Davide Polimeni
fotografie di Angela Vitanza
collage fotografico Fabrizio Cremonesi

 

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