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Caso De Nando – La madre Elisabetta Cipollone

 

E’ stato notificato ai familiari di Andrea De Nando (il 15enne falciato da un’automobile a Peschiera Borromeo il 29/01/2011), il ricorso in Corte di Cassazione da parte dell’imputato.-

La pena comminata nel primo grado di giudizio fu di 3 anni e 8 mesi, pena poi confermata in pieno  dall’Appello.-

Sono indignata – commenta la madre Elisabetta Cipollone che non ha mai smesso di lottare per l’introduzione del reato di omicidio stradale

Questo ulteriore grado di giudizio non fa che allungare i tempi processuali ed e’ vergognoso che una pena irrisoria (già ridotta di un terzo per la concessione del rito abbreviato), se mai dovesse diventare effettiva arrivi dopo tanti anni.- 

Che senso ha infliggere una pena che arrivi dopo 4 o 5 anni dal compimento del reato?

Nel frattempo inoltre –prosegue Elisabetta– ho commissionato una perizia cinematica di parte al Dipartimento di Fisica dell’Universita’ di Pavia, la stessa ha evidenziato una velocità del veicolo che ha investito Andrea di 117 kmh e pensate che, per effettuare tale valutazione tecnica, non e’ stato neppure usato il livello massimo del parametro del  sistema Ais (abbreviated injury scale)

In cuor mio  ho sempre saputo che quella vettura stesse procedendo a ben più  degli 80- 90 kmh dichiarati  negli interrogatori resi subito dopo l’incidente dall’investitore, del resto la vettura, di cilindrata alta, era stata trovata con la quinta marcia inserita ed era inverosimile che l’andatura fosse davvero quella confessata.- Purtroppo questa perizia non servirà ai fini processuali poiché tutto e’  stato chiarissimo ed evidente fin dal primo istante, ma era qualcosa che volevo assolutamente sapere.-

 

Resta la rabbia nel continuare a vedere l’ostinazione di questo individuo a non voler scontare in carcere anche quei pochi mesi che gli spetterebbero (perche’ di tali si tratta, poiché una volta arrivato ai tre anni chiederebbe di certo i domiciliari o l’affidamento in prova ai servizi sociali) e l’amarezza dell’essere consapevole che se davvero C.A. fosse andato a 80 kmh orari, probabilmente Andrea sarebbe rimasto anche gravemente ferito, ma VIVO…

Continuerò la mia battaglia per l’introduzione del reato di omicidio stradale, di cui , dopo l’exploit di inizio anno del Ministro Cancellieri, non se ne sente più parlare.-  Mi auguro non sia la solita promessa non mantenuta, ma NOI NON CI ARRENDEREMO, – conclude la mamma di Andrea De Nando-  E’ necessario fermare questa strage che miete ogni anno 4000 Vittime e tutto il mio impegno sarà profuso in tal senso con ancor più energia .-

AFFINCHE’ I NOSTRI FIGLI NON SIANO MORTI INVANO

 

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