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Anziani: Centri diurni ed Alzheimer

Redazione Recsando – Luciano Monti

Anziani: Centri diurni ed Alzheimer

Cosa propone la legge e cosa offre il Comune a chi soffre di questa malattia? Alla domanda si è risposto durante l'incontro, organizzato dai sindacati dei pensionati CGIL, CISL e UIL di San Donato Milanese, che si è tenuto giovedì 7 maggio presso il Centro Anziani Comunale.

Secondo i preoccupanti dati forniti dalla relatrice, dott. Elisabetta Lorenzi Responsabile Servizio anziani del Comune di San Donato, circa 25 milioni di persone nel mondo, di cui 600mila in Italia, soffrono di questa malattia ancora poco conosciuta e talvolta neppure dichiarata.
Colpisce prevalentemente gli anziani, specialmente donne, ma in alcuni casi può manifestarsi anche in persone poco più che 50enni.
Si manifesta con uno o più sintomi come perdita di memoria a breve, difficoltà di linguaggio, perdita di orientamento spazio-temporale, oppure con stati d'ansia, depressione, allucinazioni, aggressività, agitazione, ecc.
In generale, il peggioramento progressivo può essere rallentato con una sana alimentazione ricca di frutta, verdura, di vitamina B12 e, ancora di più, con costante e frequente movimento ed esercizio sia fisico che mentale.
Il Comune di San Donato attua un progetto assistenziale mirato a stimolare le capacità residue di ognuno, in un ambiente accogliente che favorisca occasioni di incontro, socializzazione, vita di gruppo, di svago e che permetta di capire i sentimenti e le emozioni derivanti dal passato di ogni individuo e dei suoi interessi personali.
Oltre al benessere del malato, è necessario occuparsi anche del benessere di chi gli sta accanto, poiché questo tipo di malattia è fonte di stress anche per la famiglia e per chi lo cura.
In particolare, il Comune offre due tipi di servizio: uno di assistenza domiciliare (SAD) e l'altro presso l'apposito Centro Diurno (CDA), semi-residenziale, per 5-6 persone, per 3 giorni a settimana. Questo servizio gratuito (escluso pasto e trasporto) è in funzione tutto l'anno, eccetto mesi estivi e festività.

Una dei 5 operatori del Centro Diurno, Silvia Zappa, ha poi parlato di come si svolge la giornata-tipo pensata sia per sollevare dalle fatiche chi si prende cura del malato, sia per far star bene chi frequenta il Centro proponendogli attività personalizzate, con i tempi, i modi, i gesti, i contatti e i toni di voce appropriati per trasmettere sicurezza.

Antonella Sommariva, animatrice del Centro Diurno, spiega che prima di accedere al servizio viene fatta una valutazione neuro psicologica, da parte dell'assistente psicologa, per definire un progetto individuale di assistenza. Vengono proposti vari esercizi per stimolare la memoria, l'orientamento spazio-temporale, l'attività motoria e di movimento, l'ascolto musicale, il recupero di attività manuali e così via.
La raccomandazione finale dell'incontro è che occorre imparare a riconoscere questa malattia e a come affrontarla. Una malattia che va conosciuta e non rimossa.

Il successivo dibattito è proseguito con varie domande di chiarimenti da parte dei presenti all'incontro, giudicato molto positivamente per le informazioni che sono state fornite.
Mario Mori, a nome dei sindacati dei pensionati, ha poi concluso invitando tutti a partecipare al prossimo incontro, il 28 maggio ore 15, in cui si parlerà di un altro tema molto importante dal titolo:
IL GIOCO D'AZZARDO E' UNA MALATTIA. Impariamo a controllare l'impulso al gioco con tranquillità
Relatore : Dott. Sergio PASSARETTI

Per il dettaglio dei programmi e dei relatori, si potrà consultare l'Agenda Eventi di RecSando.

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